La potenziale destabilizzazione causata dall’interruzione delle supply chain e dall’aumento del costo della vita dovuto all’inflazione potrebbero scatenare disordini civili in molti Paesi del mondo. Le aziende devono rivedere e aggiornare i loro piani di business continuity
Secondo Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), le aziende devono prepararsi ad un aumento di disordini civili, dovuti ad un incremento del costo della vita che segue a ruota la pandemia di Covid.
Con l’indebolimento della fiducia nelle fonti tradizionali di informazione e di leadership, il ruolo dei social media nell’organizzazione di manifestazioni popolari sta diventando sempre più determinante. Scioperi, sommosse e violenti movimenti di protesta rappresentano un rischio per le aziende che, oltre a subire costosi danni materiali agli edifici o ai beni, possono risentire di gravi interruzioni dell’attività a seguito dell’impossibilità di accedere ai locali con relativa perdita di profitto.
“I disordini civili rappresentano, a confronto col terrorismo, un rischio sempre maggiore per molte aziende”, afferma Srdjan Todorovic, attualmente Head of Crisis Management per Regno Unito e Paesi nordici di AGCS (dal 1° luglio Todorovic diventerà Head of Global Political Violence & Hostile Environment Solutions). “È improbabile che i disordini sociali si attenuino presto, viste le ripercussioni del Covid-19, la crisi del costo della vita e i cambiamenti ideologici che continuano a dividere le società di tutto il mondo. Le aziende devono prestare attenzione a qualsiasi indicatore sospetto e definire percorsi chiari per la risposta e l’allentamento della tensione, in modo da anticipare e scongiurare il rischio di danni ai dipendenti e/o alle proprietà aziendali e personali”.
Effetti dell’interruzione della supply chain e dell’aumento dei prezzi
Le Nazioni Unite hanno messo in guardia dal potenziale destabilizzante dell’interruzione delle supply chain e dall’aumento dei prezzi di alimenti, carburante e fertilizzanti, in particolare considerando che Russia e Ucraina rappresentano circa il 30% dell’approvvigionamento mondiale di grano. “Tutto questo sta gettando i semi per instabilità politica e disordini in tutto il mondo”, ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nel marzo 2022. In questo contesto, la società di consulenza Verisk Maplecroft ritiene “inevitabile un aumento dei disordini civili nei Paesi a medio reddito, che sono stati in grado di offrire protezione sociale durante la pandemia ma che ora avranno difficoltà a mantenere quel livello di spesa visto l’aumento del costo della vita”. Secondo le Verisk Civil Unrest Index Projection, 75 Paesi vedranno probabilmente un aumento delle proteste entro la fine del 2022, tra questi Stati Uniti, Argentina, Brasile e Spagna, con conseguente aumento della frequenza di tali fenomeni e dei danni alle infrastrutture e agli edifici.
Le perdite economiche e assicurative causate dalle precedenti proteste sono state significative e hanno creato ingenti richieste di risarcimento per le aziende e i loro assicuratori. Nel 2018, il movimento dei “Gilet Jaunes” in Francia si è radunato per protestare contro i prezzi del carburante e la disuguaglianza economica, facendo perdere ai commercianti francesi 1,1 mld di $ di entrate in poche settimane. Un anno dopo, in Cile, si sono scatenate delle manifestazioni su larga scala dovute all’aumento delle tariffe della metropolitana, con perdite assicurate pari a 3 mld di $. Negli Stati Uniti si stima che le proteste del 2020 per la morte di George Floyd per mano della polizia abbiano provocato sinistri assicurati per oltre 2 mld di $, mentre le rivolte sudafricane del luglio 2021, seguite all’arresto dell’ex presidente Jacob Zuma e alimentate dai licenziamenti e dalla disuguaglianza economica, hanno causato danni per 1,7 mld di $. All’inizio di quest’anno in Canada, Francia e Nuova Zelanda le manifestazioni contro le restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19, con l’utilizzo di convogli di veicoli, hanno creato gravi disagi nelle principali città.
Il “disruptive network”
L’influenza dei social media riveste un ruolo fondamentale nella mobilitazione dei manifestanti e nell’intensificazione dei disordini sociali. “L’effetto unificante e galvanizzante dei social media su queste proteste non è un fenomeno particolarmente recente, ma durante la crisi del Covid si è combinato con altri fattori potenzialmente scatenanti come la polarizzazione politica, il sentimento no-vax e la crescente sfiducia nei governi, creando una “tempesta perfetta” di malcontento”, afferma Todorovic. “ L’aspetto geografico poi, non è stato di grande ostacolo poiché persone con le stesse idee hanno potuto condividerle facilmente e mobilitarsi in modo rapido ed efficace. In un mondo in cui la fiducia nelle istituzioni e nei media è diminuita drasticamente, la disinformazione potrebbe prendere piede e le rivendicazioni di parte intensificarsi ed essere sfruttate”.
Gli obiettivi dei disordini civili o i danni collaterali che ne derivano potrebbero coinvolgere edifici governativi, infrastrutture di trasporto, supply chain, negozi al dettaglio, imprese di proprietà straniera, stazioni di servizio, centri di distribuzione di beni essenziali e attività turistiche o ricettive.
Le aziende devono rivedere e aggiornare i loro piani di emergenza, se necessario, tenendo conto delle vulnerabilità della supply chain. Dovrebbero anche rivedere le loro polizze assicurative in caso di aumento dei disordini sul territorio. Le polizze property coprono in alcuni casi le richieste di risarcimento dovute a violenza di natura politica, ma gli assicuratori offrono coperture specialistiche per mitigare l’impatto di scioperi, sommosse e disordini civili (SRCC, Strikes, Riots and Civil Commotion).
“La natura delle minacce di “political violence” è in continua evoluzione, poiché alcune democrazie stanno diventando instabili e alcune autocrazie reprimono pesantemente i dissidenti. I disordini possono verificarsi contemporaneamente in più luoghi, grazie ai social media che facilitano la rapida mobilitazione dei manifestanti. Questo significa che le grandi catene di commercio al dettaglio, ad esempio, potrebbero subire perdite multiple a seguito di un unico evento in diverse località di uno stesso Paese”, spiega Todorovic.
Come le aziende possono prepararsi ed evitare il peggio
Le migliori strategie per la preparazione e la risposta delle aziende a queste situazioni dipendono da molti fattori, tra cui la natura dell’evento scatenante, la vicinanza del luogo e il tipo di attività. Allianz Risk Consulting ha elaborato un elenco di raccomandazioni tecniche per le aziende e i privati per contribuire a mitigare i rischi derivanti da situazioni di disordini civili, tenendo conto di queste variabili e dei percorsi associati per l’allentamento della tensione, la comunicazione e la risposta.
Visualizza il bollettino sulla riduzione dei rischi ARC-Civil-Unrest.PDF (allianz.com).