Presentati i risultati della seconda edizione della ricerca condotta da EY e IIA – Italian Insurtech Association che analizza lo stato dell’arte dell’innovazione all’interno delle compagnie assicurative, dal titolo “L’assicurazione del futuro e i modelli abilitanti”.
Se fino a qualche anno fa sembrava fondamentale dotarsi di una struttura specifica per l’innovazione, e, al tempo stesso, le partnership con altri player non fossero fondamentali, oggi emerge al contrario una netta preferenza per un modello di innovazione diffusa, in cui il 50% degli intervistati non ha nominato un responsabile dell’innovazione e il 96% afferma di aver avviato collaborazioni con diverse categorie di player, prima tra tutti con enti accademici e Insurtech.
È quanto emerge dalla ricerca L’assicurazione del futuro e i modelli abilitanti condotta da EY e IIA – Italian Insurtech Association – in collaborazione con REVO – volta a identificare l’impatto dell’innovazione sul modello organizzativo delle assicurazioni analizzando il punto di vista di oltre 30 operatori, tra compagnie assicurative, Insurtech, riassicuratori, intermediari e bancassurance.
Il 79% degli intervistati ritiene inoltre che un approccio davvero efficace per favorire la crescita e l’innovazione non possa prescindere dalle partnership, in un’ottica di open innovation e collaborazione nella definizione di nuovi prodotti e servizi. In un mondo che cambia rapidamente, le compagnie non possono basarsi soltanto su logiche “Build” (sviluppo interno) e “Buy” (crescita per acquisizioni), ma devono individuare la giusta combinazione tra rischio ed economicità
A conferma dell’importanza attribuita alle partnership nell’attuale scenario competitivo, il 96% degli intervistati afferma di aver avviato collaborazioni con diverse categorie di player, prima tra tutti con enti accademici e insurtech. In particolare, il 45% del campione ha avviato collaborazioni con tech company, il 66% con enti accademici, il 59% con Insurtech e il 34% con acceleratori o incubatori. Le insurtech, inoltre, sono percepite dall’80% degli intervistati come un’opportunità per abilitare nuovi prodotti, nuovi processi e migliorarne l’efficienza.
Tra gli aspetti fondamentali per incentivare l’innovazione nel settore assicurativo, inoltre, i 2/3 degli intervistati citano le iniziative di up/reskilling. Infatti, l’86% del campione rileva un gap di competenze tecniche digitali all’interno della propria azienda e l’83% (+30% rispetto all’anno precedente) ha già avviato percorsi di formazione specifica su temi di innovazione e trasformazione digitale per i propri dipendenti.