di Anna Messia
Continua la crescita dell’Insurtech in Italia. Il crollo registrato da un colosso dell’assicurazione tecnologica come Lemonade che negli Usa è arrivato a perdere più dell’80% del suo valore massimo, con risultati che non riescono a decollare, non sembra scoraggiare gli investimenti in innovazione delle imprese assicurative italiane. Secondo i dati raccolti dall’osservatorio Fintech & insurtech del Politecnico di Milano e dall’Italian insurtech association gli investimenti in start up da parte delle compagnie assicurative e degli intermediari italiani sono passati da 5,1 milioni del 2020 a 10 milioni nel 2021. L’indice, giunto alla seconda edizione, misura in particolare lo stato di avanzamento degli investimenti insurtech e il grado di innovazione del settore assicurativo in Italia e fare un confronto con le dinamiche internazionali. Se nel 2020 l’indice aveva un valore di 18 su 30, pari quindi appena alla sufficienza, nel 2021 ha raggiunto un punteggio di 20 su 30. Secondo la ricerca, l’anno scorso, il 27% degli intervistati ha effettuato almeno un investimento in una startup insurtech, contro il 19% dell’anno prima. «Contestualmente all’aumento degli investimenti in startup insurtech abbiamo rilevato come per l’81% dei ceo di assicurazioni veda nell’insurtech una priorità, contro il 26% del 2020», commenta Simone Ranucci Brandimarte, presidente di IAA che rispetto al crollo di Borsa di Lemonade ma anche alle difficoltà di altri colossi Insurtech come Route o Oscar parla di un assestamento di mercato, aggiungendo che gli investimenti continueranno e nel 2030 «l’80% delle polizze sarà veicolato da piattaforme digitali». (riproduzione riservata)
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