PIÙ ABUSIVISMO, PUBBLICITÀ VA LIMITATA
di Giacomo Berbenni
I casi di abusivismo finanziario nel mondo delle cripto-attività sono sempre più frequenti: perciò è urgente porre limiti alle pubblicità relative agli investimenti in questo segmento di mercato e dare maggiori poteri di contrasto alla Consob, che attualmente può solo agire ex post. L’appello è stato lanciato dal presidente dell’authority, Paolo Savona, in un’audizione alla commissione d’inchiesta di tutela dei consumatori.

«I prodotti offerti abusivamente sono sempre più atipici e collegati al mondo delle cripto-attività, ambito nel quale è possibile subire perdite integrali del proprio investimento», ha spiegato Savona. «Le attività proposte al consumatore riguardano spesso servizi di trading su piattaforme web e strumenti finanziari di complessa comprensione, come derivati con sottostanti valute, indici di borsa, materie prime e, sempre più frequentemente, criptovalute. Lo schema truffaldino è molto spesso riconducibile al noto schema-Ponzi che assicura alti rendimenti ai primi clienti, creando un’illusione di guadagno per attrarre ulteriori clienti che subiranno perdite pesanti nel momento in cui la catena si interrompe. Agli investitori viene spesso prospettato un ulteriore guadagno per il procacciamento di ulteriori clienti. Questi ultimi schemi configurano pratiche commerciali scorrette che la Consob segnala all’autorità Antitrust».

Savona ha chiesto di valutare l’introduzione di «specifici limiti all’attività pubblicitaria di cripto-attività», unitamente all’attribuzione di «specifici poteri di contrasto sul modello di quanto già previsto per le offerte abusive di prodotti e strumenti finanziari, tenuto conto che l’operatività su cripto è svolta in misura significativa da soggetti non vigilati». La Commissione aveva già segnalato «l’urgenza» di introdurre disposizioni che includano tutele specifiche nella fase precedente l’informativa pre-contrattuale. Attualmente la pubblicità è intercettata dai poteri della Consob soltanto nei casi di offerta abusiva al pubblico di prodotti finanziari. Il discorso della pubblicità, ha precisato Savona, «lo stanno affrontando l’Unione europea e la Consob europea, e si spera che nel giro di massimo sei mesi si arrivi alla regolamentazione della pubblicità».

Tuttavia, per avere consumatori-risparmiatori consapevoli, bisogna anche accrescere le competenze digitali «con l’obiettivo di migliorare l’autotutela nel mondo delle truffe finanziarie».
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