E’ stata emanata in Francia una nuova legge che incoraggia una maggiore diffusione dell’assicurazione agricola e mira a portare 70.000-80.000 agricoltori in più nel sistema assicurativo.

Promessa dal presidente Emmanuel Macron all’indomani del devastante episodio di gelo dell’aprile 2021, è ora in corso la revisione del sistema di assicurazione agricola, basata su un partenariato pubblico-privato. La legge che funge da quadro è stata adottata dal Parlamento alla fine di febbraio prima di essere promulgata nel Journal Officiel giovedì 3 marzo.

UN SISTEMA “UNIVERSALE” PUBBLICO-PRIVATO

Prima di tutto, stabilisce la creazione di un sistema universale a tre livelli il 1° gennaio 2023, che dovrebbe permettere a tutti gli agricoltori che lo desiderano di essere assicurati, e abolisce la distinzione tra colture assicurabili e non assicurabili che è attualmente prevista dal regime delle calamità. Fino al 20% delle perdite, l’agricoltore si auto-assicurerà; in seguito, l’assicurazione privata coprirà fino a una certa soglia, che sarà definita in seguito da un decreto governativo (e potrà variare secondo la coltura); poi, sopra questa soglia di perdite “eccezionali”, il fondo di solidarietà nazionale (che sostituirà il fondo calamità) interverrà per tutte le colture, assicurate o no. Con questo nuovo sistema, gli agricoltori che hanno fatto lo sforzo di assicurarsi saranno coperti dalla solidarietà nazionale il doppio di quelli che non sono assicurati. I senatori hanno anche completato il testo modulando l’aiuto per l’installazione dei giovani agricoltori a seconda che abbiano stipulato un’assicurazione del raccolto. Questa misura è inclusa nella legge promulgata il 3 marzo.

Designa anche gli agenti responsabili della distribuzione dei fondi di solidarietà nazionale, che saranno “approvati dallo Stato”. Anche in questo caso, un’aggiunta del Senato ha permesso di fare degli assicuratori lo “sportello unico” per gli agricoltori quando sono assicurati, vale a dire che pagheranno loro l’indennizzo del contratto d’assicurazione così come i fondi eccezionali di sostegno pubblico.

La legge permette anche al governo di emettere un ordine per creare un pool di assicuratori.  Mentre il lavoro tecnico continua presso i ministeri dell’Economia e dell’Agricoltura – per essere interrotto dalle prossime elezioni – questo pool, ispirato all’esempio spagnolo di Agroseguro, ha causato un po’ di clamore nella professione. L’idea è spinta soprattutto da Groupama che, di fronte a una redditività tecnica sempre più scarsa (con un combined ratio superiore a 100), ritiene che questa soluzione favorirà una migliore condivisione dei rischi e renderà sostenibile l’assicurazione agricola. Gli agenti generali (in particolare delle reti Abeille, Axa, Allianz e Generali) temono che questo pool uccida la concorrenza e che le loro società clienti si rifiutino di aderire.

La legge promulgata il 3 marzo ratifica il principio dell’adesione obbligatoria al pool per tutti gli assicuratori che desiderano distribuire l’assicurazione del raccolto in Francia. La forma di questo pool è ancora da determinare: dovrebbe permettere di mettere in comune i dati sui sinistri per stabilire una tariffazione tecnica comune del rischio – la libertà commerciale è lasciata a ciascun assicuratore – ma anche di mettere in comune i premi per riassicurarli. Quest’ultimo punto è ancora in discussione: i riassicuratori privati temono di essere schiacciati fuori dal mercato, mentre gli agenti temono che le loro compagnie vogliano pagare per i cattivi rischi degli altri. I senatori hanno anche voluto precisare che la Caisse centrale de réassurance (CCR) potrebbe intervenire come riassicuratore pubblico. La legge stabilisce che questa struttura deve essere specificata nella prossima ordinanza, che deve essere adottata entro sei mesi.

Infine, il governo ha dichiarato la sua intenzione di abbassare la franchigia sui contratti climatici multirischio sulle colture al 20% e di aumentare la parte sovvenzionata di questi contratti attraverso i fondi della PAC dal 65 al 70%. Questa è una possibilità offerta dal regolamento europeo Omnibus, ma dovrà essere inclusa in una legge finanziaria, quindi dopo le elezioni presidenziali e un possibile cambio di maggioranza.

Obiettivi ambiziosi per la diffusione dell’assicurazione agricola

La legge promulgata il 3 marzo prevede anche il budget che lo Stato dovrà stanziare per sostenere questa riforma: 600 milioni di euro all’anno dal 2023 al 2030. In totale, si tratterebbe di convincere 70.000-80.000 agricoltori supplementari ad assicurarsi, secondo i calcoli di Diagorisk, una società specializzata in rischi agricoli.

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