Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Gli effetti del congelamento dei fondi Allegro di H2O am, dopo l’emorragia scoppiata circa due anni fa in seguito alle vicende del finanziere tedesco Lars Windhorst, iniziano a vedersi su risparmiatori e assicurati italiani. Facendo tornare al centro del dibattito il tema della trasparenza delle polizze unit-linked.
La questione della commercializzazione di diamanti da parte di istituti di credito è tornata in evidenza con l’audizione, presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche presieduta dall’on. Carla Ruocco, del Direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini.
Nel primo semestre dell’esercizio 2021-2022 la partecipazione nelle Generali è stata importante, ma non decisiva per la crescita dell’utile di Mediobanca che ha beneficiato anche dell’incremento di commissioni e proventi di tesoreria. Sono questi alcuni degli elementi emersi ieri nel corso della presentazione dei conti della merchant bank di piazzetta Cuccia che la borsa ha accolto con un rialzo del 2,12% del titolo a 10,58 euro. Il ceo Alberto Nagel ha voluto tenere ben distinti la presentazione dei risultati e la querelle Generali, rispondendo con ripetuti «no comment» alle domande sulla governance del Leone. «Oggi il contributo della partecipazione in Generali ha una funzione positiva per raggiungere i nostri target», ha tagliato corto il banchiere.
Il governo prepara un piano straordinario di sostegno all’auto che prevede fra l’altro oltre un miliardo di incentivi all’anno per l’acquisto di vetture a basse emissioni. Per coordinare gli interventi, ieri il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha riunito gli altri ministri a vario titolo coinvolti nella transizione di un’industria che conta 2 mila aziende, 180 mila lavoratori e 60 miliardi di fatturato. L’incontro è durata circa due ore e al tavolo erano seduti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, e il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
Fineco Bank chiude il 2021 con un utile netto record pari a 349,2 milioni di euro, il 7,6% rispetto a 2020. Nel solo quarto trimestre l’utile si è attestato a 91,9 milioni, in crescita del 17,5% e oltre le attese del consenso fermo a 85 milioni. Forte di questi risultato il consiglio di amministrazione della banca guidata da Alessandro Foti ha approvato la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,39 per azione dopo i 0,303 euro distribuiti nel 2019 (a valere sul 2018), mentre nel 2020 (a valere sul 2019) e nel 2021 (sul 2020) la banca aveva cancellato il pagamento della cedola per via delle limitazioni imposte dalla Bce a causa della pandemia. Salvo poi distribuire 0,53 euro cumulati, per due anni sospesi, a novembre scorso.
- Contrattazione di secondo livello su produttività e welfare aziendale, il 70% degli accordi attualmente attivi si trova al Nord
Lo scorso 17 gennaio il ministero del lavoro e delle politiche sociali ha reso noto, con un report, lo stato attuale della contrattazione di secondo livello avente ad oggetto l’attuazione di misure legate alla produttività e al welfare aziendale. In particolare, alla data indicata, risultano attivi 6.379 contratti; 5.027 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 3.798 di redditività, 3.250 di qualità, mentre 828 prevedono un piano di partecipazione e 3.889 prevedono misure di welfare aziendale.
Crediti ceduti con il bollino dell’Agenzia delle entrate nel cassetto fiscale. È questa una delle ipotesi di lavoro su cui si stanno confrontando tecnici del ministero dell’economia e politici per tentare di superare l’effetto domino della cessione dei crediti che sebbene nato per un freno alle frodi sta generando effetti non secondari sull’economia reale. Le correzioni potrebbero essere anticipate con un decreto correttivo nella prossima settimana.
- Fineco, nel 2021 utili e ricavi record
Fineco ha chiuso il 2021 con un utile netto di 349,2 milioni di euro, in crescita del 7,6%. Inoltre il gruppo del risparmio gestito ha aumentato i ricavi a 804,5 milioni (+ 7,4%), trainati dall’area Investing (+29,8%) e dal contributo di Fineco Asset Management, con l’aumento delle masse in gestione e i maggiori margini netti. Approvata la proposta di un dividendo di 0,39 euro per azione. L’ad di Fineco Alessandro Foti ha sottolineato gli aspetti sociali dell’attività. «Serve un salto di maturità nell’industria del risparmio, che ha anche una responsabilità sociale per difendere il potere d’acquisto», visto che «l’inflazione aumenta la consapevolezza della cura del proprio risparmio». «Siamo in vantaggio, la svolta digitale l’abbiamo anticipata vent’anni fa. La società è andata in questa direzione», ha concluso.
- Auto, un fondo per le imprese e un miliardo all’anno di incentivi
Ogni ministro ha messo sul tavolo un pezzo, arrivando a definire una cornice di provvedimenti per sostenere l’auto e la transizione verso la mobilità elettrica, dagli incentivi per l’acquisto ai contratti di sviluppo per le imprese. L’ipotesi emersa ieri durante il vertice a Palazzo Chigi, sotto la regia del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, prevede di creare un fondo per sostenere non solo l’acquisto delle auto ricaricabili alimentate con la spina, ma di allargare le maglie per dare maggiore respiro ad un mercato in profondo rosso (-19,7% a gennaio) e favorire il ricambio del parco auto. Almeno 1 miliardo all’anno la dotazione per gli incentivi che, per la quota più grande, sarebbero concentrati sulle vetture elettriche e ibride, ma potrebbero arrivare a coprire anche l’acquisto di quelle a benzina a bassa emissione, arrivando fino al limite di 135 di CO 2 al chilometro. L’idea sarebbe di varare un bonus con un valore fino a 7 mila euro. Cifra che potrebbe essere superata con extra dedicati alle sole elettriche. Dipende dalle risorse. Negli auspici del Mise si vorrebbe arrivare a 1,2 miliardi.
- Sì della Stato-Regioni alle polizze obbligatorie per sanitari e strutture
Le nuove polizze obbligatorie per i professionisti e le strutture della sanità fanno un passo fondamentale verso il debutto. La conferenza Stato-Regioni ha infatti dato ieri il via libera alla bozza di regolamento che fissa i requisiti minimi delle coperture assicurative (anticipata sul Sole 24 Ore del Lunedì del 24 gennaio scorso), dando attuazione, dopo quasi cinque anni, alla legge sulla responsabilità sanitaria, la 24/2017. Il sì arriva dopo un lungo dibattito tra i vari enti coinvolti. Prima di tutto il ministero dello Sviluppo economico, cui spettava agire di concerto con Salute ed Economia. Poi Ivass, Regioni e Province autonome. Sono state sentite (anche se qualcuno lamenta scarsa attenzione) Ania (assicurazioni), associazioni delle strutture private, rappresentanti dei professionisti e associazioni a tutela dei pazienti.
- Generali, Nagel prenota un posto in cda
«Comunque, sia che la lista arrivi prima, sia che arrivi seconda, a oggi mi pare improbabile non avere un nostro rappresentate» nel cda delle Generali. Alberto Nagel, ceo Mediobanca, prova a sgomberare il campo da ogni dubbio: Piazzetta Cuccia resterà nel board del Leone. Ma come fa Nagel ad esserne così sicuro quando la lista del cda non è ancora approvata? Per questo la sua dichiarazione fa gridare allo scandalo chi ritiene che la procedura in corso per la lista del cda delle Generali sia oggetto di forzature. Di sicuro Clemente Rebecchini è a pieno titolo nella prima lista di candidati (a tutti gli attuali consiglieri è stata chiesta la disponibilità a restare), tuttavia mancano passaggi formali chiave per renderla definitiva, poi dovrà ricevere i voti sufficienti per piazzare almeno nove componenti nel futuro cda. La verità è che questo è un delicato punto di contatto tra Trieste e Piazzetta Cuccia.
- Un registro dei volontari per gli obblighi assicurativi