di Gaudenzio Fregonara
I Fondi pensione più antichi del Paese, oltre 33 miliardi di euro il patrimonio complessivo dei lavoratori bancari gestito dagli stessi, una percentuale di adesione molto oltre il 90 per cento dei dipendenti, costituiscono senz’altro un’esperienza di successo, risultato di una storia di contrattazione collettiva consolidatasi nel corso del tempo. È la fotografia tracciati dal responsabile del Dipartimento welfare della Fabi, Vincenzo Saporito, durante i lavori del 126° Consiglio nazionale del principale sindacato dei bancari in corso a Milano. Saporito ha illustrato i risultati di uno studio secondo il quale «un lavoratore con pensione interamente contributiva, pure in ipotesi di contribuzione continua nel tempo, avrà una rendita Inps di circa il 40% dell’ultimo stipendio. Si rende urgente coprire quindi il rischio di forte impoverimento del tenore di vita per la terza età attraverso iniziative concrete: campagne informative rivolte ai dipendenti, una contrattazione che dovrà tendere verso forme automatiche di adesione ai Fondi, la focalizzazione degli amministratori dei Fondi sullo sviluppo dell’offerta delle rendite da previdenza complementare. Non va sottaciuta anche la questione di genere: a rendite pensionistiche Inps tendenzialmente peggiori per le donne a causa di una carriera lavorativa mediamente più discontinua e meno dinamica rispetto al genere maschile, corrispondono ad oggi anche rendite dei Fondi pensione generalmente più contenute, dovute alla maggiore aspettativa di vita. Come dire: minor reddito durante la vita lavorativa e tanti anni di basso tenore di vita anche nella terza età.
Attraverso azioni di sensibilizzazione pubbliche, del proprio quadro sindacale e dei dipendenti, contiamo di irrobustire ulteriormente questo fondamentale capitolo del welfare. Lentamente ma costantemente le adesioni alla previdenza complementare nel Paese stanno crescendo e, ad oggi, nel Paese hanno superato i 9 milioni, con costi di gestione estremamente contenuti dei Fondi negoziali e rendimenti superiori a quelli dell’inflazione e del Tfr. Anche le esperienze proposte da diversi Fondi di linee dedicate esclusivamente ad investimenti sostenibili dal punto di vista sociale ed ambientale hanno registrato, laddove proposte, tassi di adesione molto superiori alle aspettative, con particolare attenzione da parte dei più giovani. Esperienze avanzate come quelle dei lavoratori del credito possono costituire un elemento di emulazione positiva per tutto il mondo del lavoro».C’è da dire che il settore del credito vanta una lunga storia della contrattazione collettiva nell’area che oramai viene comunemente denominata del welfare contrattuale. «La storia delle relazioni sindacali del settore si è caratterizzata da molti decenni di sviluppo di relazioni sindacali in cui come Fabi e come movimento sindacale abbiamo avuto particolare riguardo per quest’area, attraverso l’individuazione di soluzioni di valore sociale e solidaristico, che oltrepassano l’ambito della carriera lavorativa: primo settore del lavoro a costruire i fondi di sostegno al reddito senza costi per il Paese, con il compito di salvaguardare l’occupazione; uno dei pochissimi settori ad aver costruito un Fondo che eroga contributi che favoriscono nuova occupazione stabile, con maggiorazioni per le donne e il Sud del Paese. Sono solo alcune delle punte della politica del lavoro che abbiamo nel tempo messo in campo», spiega ancora il responsabile welfare del principale sindacato dei bancari. L’evento della Fabi ha rappresentato l’occasione per mettere a fuoco anche il settore del credito cooperativo. È in ballo il rinnovo del contratto di lavoro delle bcc e il tema è stato affrontato durante un dibattito con i rappresentanti di Federcasse, a cui hanno partecipato, per la Fabi, oltre al segretario generale Lando Maria Sileoni e al segretario nazionale Luca Bertinotti, anche i tre coordinatori (in foto) Ulrich Untersulzner (Raiffeisen), Domenico Mazzucchi (Cassa centrale banca) e Max Mazzoldi (Iccrea). Ieri, intanto, chiuso il Consiglio, è partita la 11a Conferenza d’organizzazione con l’intervento del segretario generale aggiunto, Giuliano De Filippis. Subito dopo al via i lavori delle quattro commissioni società, economia e finanza; sindacato e lavoro; struttura e organizzazione; comunicazione e sviluppo.
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