Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
In un momento di generale riflessione su come rilanciare la previdenza complementare è interessare guardare a esperienze innovative come quella delle adesioni contrattuali, meccanismo di spinta gentile promosso dalla contrattazione collettiva. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Sebastiano Spagnuolo, direttore generale del fondo pensione dei lavoratori del cemento e materiali di base, Concreto.
La partita Generali ha portato sotto i riflettori lo strumento della lista del cda. Se sulla contesa in corso a Trieste mercoledì 17 si esprimerà la Consob, in Parlamento è arrivato un disegno di legge che potrebbe incidere sul futuro dello strumento. Per Andrea Resti (professore di Economia alla Bocconi) le candidature del board non hanno in sé nulla di patologico, ma non devono scadere nell’autoreferenzialità.
La polizza di Cardif Vita affianca gestione separata e un set di fondi interni, in base alla propensione al rischio
- Utile Unipol a 813 milioni
Il gruppo Unipol ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto consolidato in crescita del 7,2% a 813 milioni di euro. Bene anche la raccolta diretta assicurativa, salita del 9,5%, a 9,5 miliardi: il ramo Danni si è attestato a 5,5 (+0,3%), il Vita a 3,9 (+25,7%). Il combined ratio netto riassicurazione si è posizionato al 92,8% dall’86% di un anno prima, mentre il solvency ratio consolidato a fine settembre risultava pari al 208%. «Chiuderemo il triennio superando tutti i target che ci eravamo prefissi in termini di risultato complessivo e di remunerazione soci, superandolo sicuramente come UnipolSai e confermandolo per quanto riguarda Unipol», ha commentato il ceo Carlo Cimbri. «I risultati ormai consolidati per fine anno ci dicono che la nostra capacità di distribuzione di dividendo è confermata e anche il target di combined ratio al 93% già raggiunto». Nel nuovo piano industriale, che sarà presentato nella prossima primavera, sarà anche accentuato il focus sulla bancassurance, ha precisato Cimbri.
P.a. con più responsabilità privacy. Se per i trattamenti di loro competenza non c’è una legge ad hoc, spetta a loro mettere nero su bianco come trattano dati.Insomma, la mancanza di una legge specifica descrittiva dei singoli trattamenti non blocca le amministrazioni, ma ci vuole pur sempre una precisa disciplina. Una disciplina che potrà essere data anche da atti amministrativi generali o dei singoli enti. Tradotto: tutte le amministrazioni devono darsi da fare e verificare tutti i loro trattamenti e le relative basi giuridiche. E devono avere regolamenti per i dati sensibili e particolari. Inoltre, tutte le p.a. devono fare una valutazione di impatto privacy nei casi di rischio rilevante per le persone.
«Chiuderemo il triennio superando tutti i target che ci eravamo prefissi, sia in termini di risultato complessivo sia in termini di remunerazione soci, superandolo sicuramente come UnipolSai e confermandolo per quanto riguarda Unipol. I risultati ormai consolidati per fine anno ci dicono che la nostra capacità di distribuzione di dividendo è confermata. Anche il target di combined ratio al 93% è già raggiunto». Così l’a.d. di Unipol, Carlo Cimbri, ha commentato i conti dei nove mesi, aggiungendo che da qui in avanti «si chiude l’esercizio e ci saranno valutazioni prudenziali che riguardano l’accumulazione di risorse per il prossimo triennio».
- Nuove pensioni, nel 2022 anticipo per 55 mila persone
La manovra da 30 miliardi e 219 articoli, approvata in Cdm il 28 ottobre e firmata giovedì sera dal presidente Mattarella dopo la bollinatura della Ragioneria, comincia il suo iter parlamentare dal Senato dove martedì si apre la sessione di bilancio, con la nomina dei relatori e il calendario delle audizioni, a partire da quella del ministro dell’Economia Dan iele Franco. Per tagliare le tasse ci sono 8 miliardi: politica e parti sociali dovranno capire come. Il pacchetto pensioni – Quota 102, Ape Sociale allargata e Opzione donna – garantisce l’uscita anticipata potenziale a 74 mila persone in due anni, di cui 55 mila nel 2022. Il Reddito di cittadinanza viene rafforzato con un miliardo strutturale.
- Unipol, premi in crescita del 9,5 per cento
I primi nove mesi del gruppo Unipol (in foto, l’ad Cimbri) hanno registrato un risultato netto consolidato a 813 milioni (+7,2%), a fronte di una raccolta diretta assicurativa pari a 9,5 miliardi (+9,5%). Il combined ratio sale al 92,8% rispetto all’86% di un anno fa; Solvency a quota 208 per cento
- Cimbri: più dividendi La Rc auto? I prezzi devono aumentare
«Ormai siamo a due mesi dalla fine del piano. Chiuderemo il triennio superando tutti i target sia di risultato complessivo sia di remunerazione dei soci. I dati ci dicono che la nostra capacità di distribuzione di dividendo è confermata». Lo ha detto ieri Carlo Cimbri, ceo di Unipol, nella conference call con gli analisti sui risultati del gruppo ai nove mesi, chiusi con un risultato netto in aumento del 7,2% a 813 milioni, raccolta premi in crescita del 9,5% a 9,5 miliardi (con il ramo vita che fa un balzo del 25,7% a 3,9 miliardi) e il solvency ratio al 208%. Cimbri ha poi sottolineato che «per quest’anno confermeremo la cedola che abbiamo nel business plan, mentre per il prossimo piano strategico stiamo lavorando perché la politica dei dividendi del gruppo sia sicuramente non inferiore a quella garantita nello scorso triennio e anzi possa essere anche più interessante».
- Pensioni, pacchetto da 650 milioni nel 2022 Quota 102, Ape e Opzione donna: 55mila uscite
Un pacchetto da 600 milioni nel 2022 per l’arrivo di Quota 102, la proroga di Opzione donna e dell’Ape sociale in versione estesa. Che sale a 650 milioni per effetto di altre misure previdenziali che riguardano il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco, a cominciare dal nuovo Fondo per gli interventi perequativi. La relazione tecnica del disegno di legge di Bilancio approdato al Senato conferma la dote per il capitolo previdenza che era stata annunciata dal Governo nei giorni scorsi. Quota 102 nei 12 mesi che sarà “operativa” assorbirà 176 milioni (al netto degli effetti fiscali per gli anticipi del Tfr nel settore privato, mentre al “lordo” l’impatto sull’indebitamento della Pa è di 191,2 milioni), che saranno necessari per liquidare le 16.800 pensioni anticipate, con almeno 64 anni d’età e 38 di contributi, stimate dai tecnici del ministero dell’Economia. Che, considerando anche il prolungamento di Opzione donna e dell’Ape sociale in forma rafforzata, prevedono in tutto 55mila nuove uscite anticipate nel 2022.
- Unipol, nel piano più cedole Nove mesi sopra le attese
Unipol, come già emerso nel corso del 23esimo Insurance Summit organizzato dal Gruppo Sole 24 Ore tenuto alla vigilia, è al lavoro sulle nuove linee strategiche. Complice il fatto che i target al 2021 sono già stati superati: «Ormai siamo a due mesi dalla fine del piano, chiuderemo il triennio superando tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissi sia in termini di risultato complessivo sia in termini di remunerazione soci», ha spiegato il ceo della società Carlo Cimbri. Così se una delle opzioni strategiche chiave sarà certamente lo sviluppo del canale bancassurance («quello bancario è un canale che è al centro della nostra strategia», ha confermato il manager), l’altra riguarderà l’opportunità di essere ancora più generosi con gli azionisti. Con l’ambizione, forse, di poter ridurre lo sconto sul nav (net asset value) a cui tratta la holding assicurativa, oggi al 40%, come ha sottolineato ancora il ceo.
- La polizza è sinonimo di protezione o investimento?
Operatori, accademici e le stesse authority da decenni continuano a interrogarsi sulle ragioni del fenomeno della sotto-assicurazione che caratterizza il mercato italiano. Solo una famiglia su dieci stipula contratti assicurativi. Tutti convergono nell’individuare cause sia dal lato della domanda, sia dal lato dell’offerta, ma non si registrano inversioni di tendenza. Da una parte c’è la storica scarsa attitudine degli italiani ad assicurarsi contro i rischi, dall’altra le compagnie – guidate dalle reti distributive – non fanno abbastanza per rendere le polizze comprensibili e attraenti. Per alcune tipologie di coperture si registra anche una contrazione dell’offerta. Per le compagnie è ormai più facile e più conveniente offrire polizze finanziarie (in primis unit linked), alternative alle più tradizionali soluzioni di investimento, anche attraverso il canale bancario.
- Polizze. Italiani preoccupati ma ancora poco assicurati
La fotografia è chiara. Gli italiani sono un popolo sottoassicurato. Nelle assicurazioni a protezione dei beni, della salute e del patrimonio (escludendo l’Rc auto), l’Italia presenta un evidente gap di copertura rispetto agli altri Paesi europei: l’incidenza dei premi sul Pil nel Belpaese è dell’1,1% rispetto a una media europea del 2,8%. Se si esclude l’Rc auto, il premio medio pagato da un italiano annualmente è di 300 euro, meno di un terzo di quello degli altri cittadini dei principali Paesi europei che in media spendono 937 euro per le coperture “protection”. I più previdenti sono gli inarrivabili olandesi che sborsano in media 3.434 euro all’anno per coprirsi dai rischi con premi assicurativi che incidono per ben il 7,5% sul Pil. A scattare l’istantanea è la pubblicazione “Allontaniamo i rischi, rimaniamo protetti 2021” dell’Ania.
- Come coprire la famiglia dai rischi della vita
Circa il 13% dell’ultimo stipendio. È questa la rendita che possono ottenere i superstiti di un lavoratore italiano di 40 anni con 15 anni di contributi. E le cose vanno peggio per gli autonomi. Molto meno di quanto spetta ai familiari di un francese o di un tedesco. Le nostre protezioni pubbliche sono tra le più basse anche per quanto concerne l’infortunio sul lavoro e le malattie professionali, per non parlare dell’invalidità permanente del capofamiglia. Questi dati di una ricerca Prometeia per Elipslife (gruppo Swiss Re) parlano chiaro. Italia solo 3% dei lavoratori è coperto per rischi biometrici (quali la morte e l’invalidità permanente da infortunio o malattia). L’offerta assicurativa si concentra ancora molto sulle polizze di investimento, mentre le polizze cosiddette di protezione delle persone sono ancora poco utilizzate (se non per coprire prestiti o mutui).
- Pensione di scorta, due terzi non aderiscono
Fondo pensione negoziale o piano di investimenti previdenziali (Pip)? O è meglio un fondo pensione aperto? Già porsi queste domande, sarebbe un grande passo avanti. Purtroppo i due terzi della forza lavoro italiana non aderisce alla previdenza integrativa, elemento cruciale per coloro che hanno soltanto un percorso contributivo e che dunque riceveranno assegni pensionistici più bassi di quelli attuali. Secondo i dati annuali forniti dalla Covip, l’authority di vigilanza dei fondi pensione, «il tasso di partecipazione rispetto alle forze di lavoro è del 33%»; un dato tra l’altro in crescita rispetto al 2017 quando questa percentuale era del 28,9%. Inoltre l’adesione ai fondi pensione aumenta con il crescere dell’età: sotto i 35 anni la partecipazione si ferma al 22,7%, fatto grave perché sono soprattutto i più giovani a essere quelli maggiormente interessati dal percorso contributivo.
- Ramo danni. Pochi euro per salvare il patrimonio