Le cronache hanno dato notizia della richiesta alla Consob, da parte del gruppo Caltagirone, di un parere sulla regolarità della formazione della lista, a opera del cda uscente, dei candidati agli organi deliberativi da eleggere nell’assemblea delle Generali del prossimo anno. La richiesta riguarda anche il ricorso al prestito titoli, da parte di Mediobanca, per rafforzare la posizione di primo azionista del Leone, che così è salita al 17% circa della compagnia assicurativa, mentre il «patto» tra Caltagirone, Del Vecchio e la Fondazione Crt detiene azioni complessivamente per oltre il 13%, al 22 ottobre scorso, una quota che potrebbe anche essere superata. Si tratta, come abbiamo scritto altre volte su queste colonne, di una dura competizione, pur avendo presente che il patto in questione si limita alla reciproca consultazione, restando, invece, autonome le decisioni dei singoli componenti. Il problema sollevato ha un suo fondamento, tanto che al senato si registra un’iniziativa legislativa per disciplinare l’ipotesi di liste formate dal consiglio in carica. Ciò non significa che medio tempore non si possa e non si debba intervenire al verificarsi di casi come quello in esame. Alcuni osservatori si sono precipitati a sostenere che, poiché esistono altri casi di liste formate dall’organo di amministrazione uscente a proposito dei quali non sono state sollevate obiezioni, ora la Consob non potrà assumere una decisione drastica perché finirebbe con l’agire pure sui casi anzidetti creando degli evidenti problemi.
Conoscendo il rigore e l’imparzialità del presidente Paolo Savona e del vertice dell’authority, nonché la preparazione del personale, vi è da essere sicuri che l’esame sarà approfondito, come se fosse in vitro e all’insegna dell’autonomia istituzionale e intellettuale. Che dal punto di vista logico e della percezione la lista formata da un organo uscente, i cui membri probabilmente intendono ricandidarsi, rappresenti il rischio dell’autoreferenzialità e dell’autocefalia non sembra possa essere messo in dubbio. Che, sempre in vitro, dunque facendo astrazione dal caso specifico, per liste del genere possa esservi il rischio che diventino il veicolo attraverso il quale transitino indicazioni di azionisti più o meno forti non pare possa negarsi. E’ anche vero, all’opposto, che quella delle liste così formate costituisca una scelta che trova riscontro anche a livello internazionale, in particolare, per le public company. Più che il modello in sé, che pure non è scevro da critiche, vanno rilevati, o principalmente rilevati, il contesto, le condizioni e le garanzie che ne caratterizzano l’applicazione nelle situazioni concrete, innanzitutto perché si prevengano i possibili rischi, fino a prevedere un controllo dell’Organo di vigilanza competente sulla ricorrenza dei necessari presupposti. Insomma, non è semplice il passaggio dalla percezione, dall’immagine (che evoca una condizione tra il nepotismo e le successioni dinastiche) al rilievo sul terreno giuridico, nonché della commistione di interessi e delle buone pratiche per rispondere pienamente all’esigenza di trasparenza e correttezza nei confronti degli investitori, dei risparmiatori in genere e, più in generale, del mercato. Soddisfare tale esigenza è fondamentale per il corretto e dialettico svolgersi della vita negli organi aziendali e tra gli organi stessi. Meno complessa dovrebbe risultare, invece, la disamina sugli effetti del prestito titoli. Che con esso, dunque non con la partecipazione alla proprietà, ma con titoli di proprietà altrui, si possa concorrere, nella prossima primavera, a determinare uno stabile governo di una società per un triennio appare ben degno di una riflessione in sede istituzionale, andando oltre, in questo caso, alla valutazione delle sole condizioni e dei vincoli che dovrebbero assistere l’operazione. La Consob ha dato prova, sotto la presidenza Savona, della propria autonomia, oltre delle capacità di analisi in materie complesse nelle quali ha svolto una funzione da battistrada, come per le criptovalute e per l’intelligenza artificiale. Anche questa volta non verrà meno alle aspettative. (riproduzione riservata)
Angelo De Mattia
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