Quale prova deve essere fornita per superare la presunzione di colpa che vige in ogni danno da circolazione stradale?
di Bianca Pascotto
In caso di incidente stradale non è sempre agevole comprendere quale sia la soglia, oltre la quale la condotta colposa di uno dei due conducenti assorba, fino ad elidere, la responsabilità dell’altro conducente e quale sia il contenuto della prova che debba essere fornita per superare la presunzione di colpa che vige in ogni danno da circolazione stradale.
IL CASO
Tizio cade a terra dal proprio motociclo e mentre si trova disteso sulla carreggiata viene investito da alcuni veicoli, che rimangono non identificati ad eccezione di quello di Caio.
A seguito del decesso di Tizio gli eredi promuovono l’azione risarcitoria avanti il Tribunale di Treviso il quale però nega la responsabilità di Caio, andato, peraltro, assolto nel procedimento penale.
Anche la Corte d’Appello di Venezia propende per l’esclusiva responsabilità della vittima, rea di avere creato la grave situazione di pericolo dinnanzi alla quale Caio ha fatto tutto il possibile per evitare il tragico evento. La Corte, infatti, evidenzia come Caio fosse riuscito a schivare il motociclo che giaceva di traverso sulla carreggiata ma, attuando tal manovra di emergenza, aveva sterzato sulla destra investendo Tizio che giaceva in parte sull’asfalto ed in parte sul ciglio stradale.
A seguito di impugnazione della sentenza per revocazione, la Corte d’Appello riconosce un concorso di colpa di Caio nella misura di 1/3, decisione che viene comunque impugnata dagli eredi di Tizio poiché giudicano che l’investimento era facilmente prevedibile ed agevolmente evitabile ed in assenza di prova liberatoria, Caio deve ritenersi l’unico responsabile del sinistro.
LA DECISIONE
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