Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Acrisure vuole rafforzarsi in Italia, considerato dal colosso Usa uno dei Paesi europei con le maggiori opportunità di sviluppo. Il gruppo, tra le dieci più importanti aziende di brokeraggio assicurativo a livello globale, e con la crescita più rapida al mondo, ha già investito sulla Penisola rilevando, ad aprile, Double S Insurance Broker, società con sede a Sassari. Ma sta già studiando altri dossier italiani, come racconta a MF-Milano Finanza, Jason Howard, presidente di Acrisure International, in Italia in questi giorni, che non esclude neppure un possibile interesse per gli asset di Willis Towers Watson dopo che l’integrazione con Aon, la scorsa estate, è sfumata definitivamente.
Federico Casini, presidente esecutivo e direttore generale di Aon spa, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è pronto a lasciare il colosso del brokeraggio assicurativo. Il manager, fratello del senatore Pier Ferdinando, vanta una lunga carriera nel settore del brokeraggio assicurativo dove è entrato nel 1986 iniziando con l’Amministrazione Brichetto, parte del gruppo Gpa.
- Città a rischio climatico
Entro il secolo saranno in crisi molti centri urbani. Ondate di calore e alluvioni sono i principali problemi affrontati già ora dalle città. L’intensità dei fenomeni è destinata a peggiorare. A Milano, Torino e Bologna si sono avviate strategie di adattamento
- Il Future Risk Report di Axa: europei più preoccupati del clima che della pandemia
La pandemia non è più al centro del radar dei rischi. Al suo posto la salute in senso lato, che nel 2021 è terza in classifica, dopo climate change e cybersecurity
«Con la prossima legge di bilancio 2022/24 sarà previsto il prolungamento di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui il fondo di garanzia per le pmi e gli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi»: è quanto si legge nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef), approvata ieri dal Consiglio dei ministri.
- Banca Generali, via ai dividendi 2019-20
Banca Generali ha pubblicato le date previste per la distribuzione dei dividendi riferiti agli utili degli esercizi 2019/20 e già approvati dall’assemblea ordinaria dello scorso 22 aprile 2021, fermo restando il preventivo accertamento dell’avveramento delle relative condizioni in occasione dei consigli di amministrazione di seguito indicati. Per quanto riguarda il dividendo no. 1, pari a 2,70 euro per azione per un totale di 315.499.420 euro a valere sugli utili 2020 per 289.207.237 euro e sulla riserva degli utili a nuovo degli esercizi precedenti per 26.292.183 euro, le date sono: lunedì 22 novembre 2021 data di stacco, martedì 23 novembre 2021 record date e mercoledì 24 novembre 2021 data di pagamento. Per il dividendo no. 2, pari a 0,60 euro per azione per un totale di 70.110.982 euro interamente riferita alla riserva per utili portati a nuovo degli esercizi precedenti, le date sono: lunedì 21 febbraio 2022 data di stacco, martedì 22 febbraio 2022 record date e mercoledì 23 febbraio 2022 data di pagamento.
- Ecobonus, proroga anche per il 2023 del super sconto del 110%
A metterlo per scritto è il ministro dell’Economia, Daniele Franco. Il superbonus al 110% per i lavori di efficientamento energetico negli edifici viene prorogato al 2023. Il titolare del ministero di Via XX Settembre lo specifica nella nota di tre pagine che accompagna la nota di aggiornamento al Def. «Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 consentirà di coprire le esigenze per le politiche invariate e il rinnovo di svariate misure di rilievo economico e sociale», scrive Franco. E tra le misure citate figura «l’efficientamento energetico degli edifici». La prospettiva di una proroga del superbonus che garantisce un credito di imposta al 110%, in caso di interventi su un edificio per migliorarne l’efficienza energetica o le caratteristiche antisismiche, oltre a intercettare il plauso di tutte le forze di maggioranza (il M5S ne sbandiera la paternità) costituisce uno dei numerosi capisaldi del Pnrr.
- Mediobanca, assist francese È Bnp Paribas a prestare il 4,3% di Generali a Nagel
È la prima banca francese l’intermediario che per conto di Mediobanca ha messo insieme un pacchetto pari al 4,3% dei diritti di voto di Generali, e che così facendo ha fatto salire la presa di Piazzetta Cuccia sul Leone dal 12,9 al 17,2%. Bnp Paribas, per conto di alcune importanti istituzioni finanziarie sue clienti (tra di loro si fa anche il nome di Axa), avrebbe organizzato quello che in gergo si chiama prestito titoli. Un prestito che servirà all’ad di Mediobanca Alberto Nagel ad avere munizioni nell’assemblea di aprile, quando voterà la lista del cda che il board del Leone sta stilando per rinnovare il management. Interpellata su chi le abbia prestato i titoli di Generali, Mediobanca si è trincerata dietro un “no comment”. Il contratto che ha un valore di 5-10 milioni è infatti coperto da un accordo di riservatezza, e se anche Nagel conosce il nome della banca che ha fatto da tramite, non può sapere chi sono i clienti per cui questa si muove. Il prestito titoli tra l’altro solleva la banca francese e alcune istituzioni transalpine, dall’imbarazzo di andare a votare a favore (o ancor peggio contro) Philippe Donnet, manager che ha iniziato la sua carriera proprio in Axa e da anni alla guida di un rivale come Generali.
- Manovra, 22 miliardi per spingere il Pil Proroga 110% al 2023
Uno spazio fiscale intorno ai 22 miliardi, 1,2 punti di Pil per sostenere la prossima manovra; mentre per il 2023 la spinta sale all’1,5 del Pil, per tornare all’1,2 nel 2024. È condensata in queste cifre la benzina offerta dalla crescita migliore del previsto (6% contro il 4,5% del Def) alla politica economica dei prossimi tre anni. Risorse con cui avviare la «prima fase della riforma dell’Irpef e degli ammortizzatori sociali», proseguire la campagna vaccinale e migliorare il sistema sanitario, finanziare istruzione, ricerca, interventi di welfare come gli asili nido e i contratti nel pubblico impiego in scadenza. E, soprattutto, rafforzare gli incentivi agli investimenti innovativi e prorogare il Fondo di garanzia per le Pmi e le agevolazioni per l’efficientamento energetico degli edifici, oltre al prolungamento al 2023 del superbonus del 110%, come già annunciato nei mesi scorsi.
- Pensioni, silenzio sul dopo Quota 100 Spesa al 15,7% del Pil
Dagli ammortizzatori alla riforma fiscale passando per l’assegno unico, la sanità e gli asili nido. Nel lungo elenco dei capitoli della manovra autunnale in arrivo, indicato nella Nota di aggiornamento al Def, c’è un’assenza illustre: quella delle pensioni. Il Documento approvato ieri dal Consiglio dei ministri non fa alcun riferimento al dopo Quota 100 e alla possibilità di utilizzare per eventuali interventi previdenziali almeno una fetta dello spazio fiscale da 22 miliardi che si è aperto per la legge di bilancio. Anzi, riprendendo le tendenze di medio e lungo periodo aggiornate a luglio dalla Ragioneria generale dello Stato, nella Nadef si ricorda come proprio i pensionamenti con almeno 62 anni d’età e 35 di contributi stiano condizionando, insieme alla ricaduta negativa sulla crescita della pandemia, l’andamento della spesa pensionistica. Che continua a rimanere sostenuta, seppure a un ritmo più contenuto di quello registrato nel biennio 2019-2020.
- Mutui, l’Italia non sfrutta i tassi bassi Lo stock è un quarto di quello tedesco
L’Italia è considerata un Paese “cicala” quanto a debito pubblico (160% del Pil). Se però si capovolge la prospettiva e ci si concentra sul debito privato l’immagine degli italiani cambia profondamente: diventiamo delle formichine. Con un rapporto tra indebitamento delle famiglie e reddito vicino al 60%, l’Italia è sotto della media dell’area euro che secondo gli ultimi dati elaborati dalla European mortgage federation e relativi a fine 2020 si spinge oltre il 90%, con punte oltre il 100% in Francia e Spagna. Si arriva alla stessa conclusione analizzando lo stock di mutui, il valore dei finanziamenti in essere. In Italia è pari a 391 miliardi rispetto ai 1.136 miliardi di Francia e ai 1.666 del Regno Unito, due Paesi comparabili per popolazione. Spostandoci in Germania, anche se ha 20 milioni di abitanti in più (+25%), il confronto stride comunque dato che la terra dove la parola “debito” si confonde con la parola “colpa” (“schuld” difatti vuol dire entrambe le cose) ha uno stock di mutui quattro volte superiore.
- Credito, la ripresa post Covid allontana i rischi
La ripresa post-Covid che nessuno forse si aspettava, almeno di questa portata, ha allontanato gran parte dei rischi che gravavano sul mondo del credito in Europa, riportando indietro le lancette del tempo a un attimo prima che la pandemia irrompesse sulla scena, o quasi. La forza della crescita economica, elemento senz’altro determinante per il momento, porta però con sé anche una serie di possibili effetti collaterali tali da lasciar pensare che la tempesta non sia necessariamente già alle spalle e indurre quindi alla cautela. Strozzature nella catena di approvvigionamento delle imprese, aumento dell’inflazione e crescita dei prezzi delle materie prime sono fattori che già si intravedono: per il momento la gran parte degli economisti li ritiene transitori, ma se dovessero persistere a lungo le conseguenze negative per le imprese non tarderebbero a manifestarsi, così come le ricadute sulle banche che le finanziano. A ricordarlo è il rapporto trimestrale Global Credit Condition che S&P Global Ratings presenta stamani al pubblico e che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare.
- Axa proroga l’offerta amichevole ai ristoratori
La compagnia dà ora tempo fino al 15 novembre ai suoi clienti ristoratori colpiti dal lockdown nel 2020 per accettare un risarcimento mettendo fine al contenzioso
- Confermato l’interesse delle famiglie per l’assicurazione vita
La raccolta netta vita è stata pari a 2,2 mld di euro ad agosto, un livello vicino allo stesso periodo del 2019. Da inizio anno la raccolta sale a quasi 100 mld di euro
- Revisione del consiglio di amministrazione di Allianz