di Giulia Provino
Niente superbonus per il comproprietario di un immobile che ha già fruito dell’agevolazione per la riqualificazione energetica di altri due immobili. È la risposta del sottosegretario Alessandra Sartore all’interrogazione di Gian Mario Fragomeli (Pd) e Gianluca Benamati (Pd), svoltasi ieri in Commissione finanze della Camera a cui ha risposto il sottosegretario del ministero dell’economia Alessandra Sartore.
In caso di demolizione e ricostruzione di un immobile, un soggetto proprietario al 50% che ha già utilizzato il superbonus per la riqualificazione energetica di due immobile non può fruire nuovamente dell’agevolazione. L’altro comproprietario, potrà fruire del superbonus, in relazione alle spese sostenute, qualora non abbia, a sua volta, già fruito dell’agevolazione per interventi di efficienza energetica realizzati su altre due unità immobiliari.
Le spese sostenute per l’istallazione del montascale, rientrano tra gli interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche. Dunque, queste sono ammessi al superbonus, a condizione che rispettino le caratteristiche tecniche previste dalla specifica normativa di settore applicabile ai fini dell’eliminazione delle barriere architettoniche.
In merito alla possibilità di accedere al beneficio del superbonus per un condominio provvisto di concessione edilizia e di titolo abitativo, costruito in difformità dal progetto originario, insanabile da un punto di vista urbanistico, ma reso alienabile con il ravvedimento operoso dei condomini dopo aver pagato la relativa sanzione prevista dal comune di appartenenza, gli interventi oggetto del superbonus sono realizzabili attraverso la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) e la presentazione delle Cila non richiede l’attestazione dello stato legittimo.
Infine, nei massimali di spesa previsti per i pannelli solari possono essere ricomprese anche le spese per le sonde geotermiche. Infatti, tra gli interventi cd. “trainanti” oggetto del superbonus rientrano anche quelli di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati dotati di pompe di calore e sistemi ibridi assemblati in fabbrica anche con sonde geotermiche ed eventualmente abbinati all’istallazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo.
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