È LA STIMA ELABORATA DA AON SULLE PERDITE DEL COMPARTO NEL PRIMO SEMESTRE. SI TRATTA DEL VALORE PIÙ ALTO DEGLI ULTIMI 10 ANNI
di Nicola Carosielli
Alluvioni, incendi, grandine, gelate, le catastrofi naturali continuano a flagellare imperterrite il pianeta, facendo lievitare conseguentemente il costo dei danni assicurati. Soprattutto se, come accaduto in questi primi sei mesi dell’anno, colpiscono i Paesi più sviluppati. Così, secondo il report Catastrophe Insight della compagnia assicurativa Aon, le perdite del mercato assicurativo e riassicurativo globale riconducibili a disastri naturali e catastrofi hanno raggiunto i 42 miliardi di dollari nella prima metà dell’anno. Un dato, sottolineano dal gruppo, che rappresenta il 2% in più rispetto alla media degli ultimi 10 anni (41 miliardi) ma, soprattutto, il 39% sopra la media del XXI secolo, cioè 30 miliardi di dollari, e il 101% oltre la media di tutti gli anni a partire dal 1980 (21 miliardi di dollari). In totale, Aon stima che i disastri naturali siano costati all’economia globale circa 93 miliardi di dollari da inizio anno a fine giugno, sottolineando però che il conteggio delle perdite economiche è inferiore di circa il 32% rispetto al decennio precedente (136 miliardi di dollari) e inferiore del 16% dal 2000 (110 miliardi di dollari), ma superiore del 9% rispetto alla media di tutti gli anni dal 1980 (85 miliardi di dollari). D’altra parte, però, sottolineano da Aon, l’analisi proviene da un minimo di 163 eventi verificatisi nel primo semestre, un dato inferiore alla media del XXI secolo (191).
Tra gli eventi catastrofali occorsi, Aon ne ha contati 22 che hanno causato perdite economiche di svariati miliardi di dollari, la maggior parte delle quali legate alle condizioni meteorologiche. La più costosa è stata la tempesta invernale che si è abbattuta sugli Stati Uniti con la famosa gelata in Texas: Aon stima che sia costata intorno a 15 miliardi di dollari. C’è poi il terremoto di Fukushima, che dovrebbe aver prodotto una perdita da 2,5 miliardi, e le grandi tempeste che hanno flagellato l’Europa occidentale e centrale a giugno, causando almeno 4,5 miliardi di dollari di perdite assicurate. A queste si aggiungeranno, nel secondo semestre, le conseguenze causate dalle inondazioni in Europa (concentrate soprattutto in Germania e Belgio) di metà luglio che, secondo Berenberg, potrebbero aver causato 2 o 3 miliardi di dollari in perdite di riassicurazione.
Mentre, secondo Reimund Schwarze, ricercatore dell’Helmholtz Zentrum fuer Umweltforschung di Lipsia, il danno economico previsto dovrebbe aggirarsi intorno a 5,08 miliardi di dollari. Proprio questi eventi di luglio, sottolinea ancora Berenberg, dovrebbero aver impattato particolarmente su Allianz, Axa, Generali e Zurich. Secondo gli analisti, Allianz dovrebbe affrontare richieste di 200-300 milioni di euro, Axa di 100-120 milioni di euro, Generali di 200-250 milioni di euro e Zurich di 140 milioni di dollari. (riproduzione riservata)
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