I conti dell’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps), già in affanno con l’avvento della pandemia, rischiano di peggiorare (ulteriormente) nel corso dell’anno: il «carico» ce lo ha messo il recente decreto imprese (99/2021), stabilendo che una serie di prestazioni «con causale Covid-19» (come la cassa integrazione ordinaria) peseranno per «circa 2,5 miliardi», laddove il disavanzo, alla fine del 2020, superava già i 7,1 miliardi. E, nel contempo, è «urgente» adoperarsi per affrontare la mole di richieste di invalidità civile pendenti, giacché l’arretrato, poco meno di due mesi fa (al 31 maggio), aveva raggiunto la soglia delle «795.000 visite di prima istanza e revisione» giacenti. È l’affresco presentato ieri, nella Commissione parlamentare per il controllo degli Enti di previdenza, dal presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps Guglielmo Loy: l’emergenza sanitaria ha «fortemente condizionato» il bilancio dell’organismo guidato da Pasquale Tridico, al punto che nel rendiconto «emergono tutta una serie di criticità, in parte prevedibili», partendo dal deficit di 7,152 miliardi, e arrivando a «un calo dei contributi superiore agli 11 miliardi» nel 2020, tuttavia si osservano segnali che mettono in evidenza una «inversione di tendenza in termini di incassi» da versamenti degli assicurati, visto che «al 30 giugno 2021 le riscossioni da entrate contributive risultano essere pari a 99.392 milioni, con un incremento di 7.379 (+8,02%), rispetto allo stesso periodo» dell’anno precedente.
Le entrate complessive sono state pari a 472 miliardi a fronte di uscite del valore di 479 miliardi (in salita di 49 miliardi rispetto ai 12 mesi passati), ha ricordato Loy, ponendo l’accento su quanto fissato nel decreto 99/2021 possa influenzare negativamente i saldi Inps; altrettanto importante è agire sul contenzioso per «migliorare l’equità nell’erogazione delle prestazioni e contenere i costi di funzionamento», in considerazione della gestione dei «391.000 ricorsi contro l’istituto pervenuti nel 2020».
Simona D’Alessio
Fonte: