Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Gli investitori americani detengono quasi un terzo delle azioni europee. Stando alle stime di Goldman Sachs, la quota è raddoppiata rispetto al 2008 e si attesta oggi al 28% dei titoli disponibili sulle borse del Vecchio Continente. Il dato, tuttavia, non dipende tanto dall’avanzata degli investitori statunitensi quanto dalla ritirata del risparmio domestico. Il peso delle azioni europee nei portafogli americani è infatti in linea con la media storica – 3,6% – e anzi è sceso rispetto al periodo 2015-2019.
Si fa più robusta la ripresa del mercato della casa tricolore. Un dato indubbiamente positivo (tra i migliori degli ultimi anni) che non cancella tuttavia la lentezza del mercato italiano rispetto agli altri Paesi Ue e agli Usa, dove la crescita è a due cifre e in alcuni casi addirittura a rischio di bolla speculativa. Più in dettaglio, secondo le ultime rilevazioni Istat, nel primo trimestre 2021 l’indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie per fini abitativi o per investimento è aumentato dell’1,1% rispetto al trimestre precedente.
Tesla ha ordinato un maxi richiamo per oltre 285.000 auto in Cina, che interessa oltre il 90% dei veicoli prodotti e venduti localmente, a causa di rischi per la sicurezza associati al loro sistema di controllo della velocità cruise control. Lo ha fatto sapere nel fine settimana la State Administration for Market Regulation, specificando che la decisione fa seguito a un’indagine sui potenziali difetti delle auto Tesla, che ha messo in evidenza come il sistema cruise control potrebbe essere erroneamente disattivato, causando un aumento inaspettato della velocità.
Balzo dei bond sostenibili nel 2020, mentre il patrimonio dei fondi Esg arriva a toccare 80 miliardi di euro: è quanto emerge dal Quaderno di finanza sostenibile della Consob. Negli ultimi anni è andata via via crescendo l’attenzione per gli investimenti sostenibili, soprattutto tra giovani più istruiti e donne, anche se si tratta ancora di strumenti poco conosciuti.
Detrazione fiscale incrementata dal 19% al 90% per i premi assicurativi versati a copertura del rischio di eventi calamitosi se l’assicurazione è stipulata contestualmente alla cessione all’impresa di assicurazione del credito d’imposta riferibile agli interventi antisismici che fruiscono della detrazione maggiorata del 110%. Questa una delle numerose novità indicate nella maxi circolare del 25/6/2021 n. 7/E/2021 emanata dall’Agenzia delle entrate con la raccolta dei principali documenti di prassi riferibili alle spese che danno diritto alla fruizione di deduzioni e detrazioni, nonché crediti d’imposta nell’ambito delle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche, per l’anno 2020
Risanamento pieno per Mint Street Holding (Msh), la ex Intermedia di Giovanni Consorte che il settantaduenne imprenditore bolognese Alfredo Cazzola, primo azionista con oltre il 31% tramite la sua Finalca, ha rilevato dopo la lunga e disastrosa gestione dell’ex numero uno di Unipol. In tre anni infatti, l’utile è passato dai 707mila euro del 2018 ai 2,3 milioni dell’anno dopo fino agli 8,2 milioni del 2020 che l’assemblea dei soci di pochi giorni fa ha deciso di riportare a nuovo per 5,7 milioni destinando il restante a riserva. Msh, che Cazzola rilevò nel 2016, oggi conta su un patrimonio netto di 66,3 milioni perché in questi anni mentre ha dismesso asset non strategici, ha ottenuto dai soci 26 milioni fra aumenti di capitale e prestiti obbligazionari, l’ultimo dei quali integralmente rimborsato con gli interessi a fine del 2020. L’azione di responsabilità avviata dal nuovo consiglio d’amministrazione a fine 2017 contro Consorte ha determinato, grazie all’esito positivo del lodo arbitrale, l’incasso per Msh di 1,6 milioni e la cessione da parte dell’ex manager di 11,4 milioni di azioni. Nel portafoglio di Msh ci sono poi immobili in varie città italiane, di cui 21 ceduti lo scorso anno con un incasso di 13,5 milioni che ha reso possibile l’estinzione di debiti bancari per 10,7 milioni.
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Un’inchiesta di Roberto Saporiti della Sissa di Trieste documenta come dall’inizio del primo lockdown il governo abbia «rimodulato l’attività differibile» del sistema sanitario. Per una lunga lista di malattie non contagiose, lo stress di Covid-19 su un sistema sanitario nazionale già fragile e impoverito dalla pressione sulla spesa degli anni precedenti ha innescato una seconda epidemia. Davide Croce dell’Università Liuc stima — sui dati delle aziende sanitarie pubbliche e dell’Agenzia nazionale dei servizi sanitari (Agenas) — che nel 2020 gli italiani hanno ricevuto 73 milioni di prestazioni specialistiche in meno rispetto all’anno prima. I ricoveri sono calati di circa un quarto e di un ulteriore 11% nei primi sei mesi di quest’anno sullo stesso periodo di quello passato. Sempre nel mammografie sono diminuite del 32%, mentre in Sardegna e in Lombardia si sono quasi dimezzate. Simili gli andamenti sugli screening di colon e retto. Anche le terapie per le malattie gravi hanno risentito del rallentamento delle attività ordinarie e della riconversione in terapie intensive di interi blocchi di sale operatorie. Francesco Cognetti, presidente della Confederazione degli oncologi, cardiologi e ematologi italiani, stima negli ultimi 15 mesi «ritardi e cancellazioni di oltre 100 mila interventi chirurgici per tumore»; un fenomeno, a suo avviso, «ancora in corso».
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