di Giovanni Galli
Gli investimenti innescati dal superbonus del 110% consentiranno la ristrutturazione di oltre 100 mila edifici a regime, per una superficie totale riqualificata di oltre 36 milioni di metri quadri. Il risparmio energetico atteso dal superbonus è di circa 191 Ktep/anno (mille tonnellate equivalenti di petrolio l’anno) con una riduzione delle emissioni. Lo evidenzia l’Enea, l’ Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, in un documento diffuso nei giorni scorsi sull’impatto dei 15 miliardi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sull’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici. La missione 2 «Rivoluzione verde e transizione ecologica» del Piano intende migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva. Il pilastro della transizione verde, spiega una nota dell’Enea, discende direttamente dallo European green deal e dal doppio obiettivo dell’Ue di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55 per cento rispetto allo scenario del 1990 entro il 2030. Tre sono le linee di attività previste. Per la prima linea (Efficientamento energetico edifici pubblici) il Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica mira ad intervenire su circa 195 edifici scolastici, per un totale di oltre 410 mila mq, con conseguente beneficio su circa 58 mila studenti e una riduzione del consumo di energia finale di almeno 50 per cento (3,4 Ktep all’anno) che permetterà secondo l’Agenzia di raggiungere una riduzione delle emissioni annue di gas a effetto serra pari a circa 8.400 tCO2. Per l’efficientamento degli edifici giudiziari la misura si pone l’obiettivo di intervenire su 48 edifici entro la metà del 2026 efficientando 290.000 mq (con un risparmio pari a circa 2.500 tCO2 e 0,7 Ktep all’anno con conseguente riduzione delle emissioni di 2,4Kt CO2 l’anno). Accanto a queste misure di carattere economico sono previste altre misure volte a superare le barriere non economiche attraverso quattro linee di intervento: rendere operativo il Portale nazionale per l’efficienza energetica degli edifici; potenziare le attività del Piano d’informazione e formazione rivolte al settore civile; aggiornare e potenziare il Fondo nazionale per l’efficienza energetica; accelerare la fase realizzativa dei progetti finanziati dal programma Prepac. Per la seconda linea di attività (Efficientamento energetico e sismico edilizia residenziale privata e pubblica) il Piano intende estendere la misura del superbonus 110% introdotta dal 2021 al 2023 (al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli Iacp, a condizione almeno il 60 per cento dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60 per cento dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente). La terza linea di attività è dedicata ai Sistemi di teleriscaldamento, in quanto nell’ambito del mix tecnologico che dovrà garantire il conseguimento degli obiettivi ambientali del prossimo decennio nel settore del riscaldamento e raffrescamento, il teleriscaldamento gioca un ruolo fondamentale, secondo Enea. «Obiettivo è lo sviluppo di 330 km di reti di teleriscaldamento efficiente e la costruzione di impianti o connessioni per il recupero di calore di scarto per 360 MW, ipotizzando che il 65 per cento delle risorse sia allocato per le reti (costo 1,3 mln a km) e il 35 per cento circa a sia dedicato allo sviluppo di nuovi impianti (costo 0,65 mln a MW). Il raggiungimento del target consentirebbe, a regime, di conseguire benefici di tipo energetico ed ambientale pari a 20,0 Ktep annui di energia primaria fossile risparmiata e 0,04 MtCO2 di emissione di gas serra evitati nei settori non Ets (Emission trading scheme -Sistema di scambio di quote di emissioni) ogni anno».
© Riproduzione riservata
Fonte: