di Paola Valentini
Nel 2020 il risparmio delle famiglie italiane rispetto al reddito disponibile «è cresciuto del 50%» ma escludendo quanto investito nelle quotate «il rendimento è restato piuttosto basso, prossimo a zero», ha spiegato ieri il presidente di Consob, Paolo Savona, nella relazione sul 2020 presentata nel corso dell’incontro annuale dell’Authority con il mercato. Considerata la consistenza d’attività finanziarie in mano alle famiglie, ogni punto percentuale di remunerazione potrebbe valere 30 miliardi, quasi il 2% del pil, ovvero la dimensione di una buona manovra di bilancio pubblico del passato. Questa massa di risparmio, ha osservato Savona, «ha contribuito significativamente a sostenere la stabilità dei mercati, senza però aver prodotto la crescita reale attesa dalla sua eutanasia ipotizzata da Keynes, anche se questo effetto è oggi il risultato di una crisi insorta per motivi peculiari e contingenti». Proprio la ricerca di rendimenti maggiori, in un mercato finanziario globale influenzato da politiche monetarie super espansive che tengono i tassi sui minimi, espone il risparmio a rischi crescenti che lo possono mettere a repentaglio.
In particolare, nell’ambito dell’attività a protezione degli investitori Consob ritiene che l’accelerazione nell’utilizzo del canale digitale nelle relazioni tra intermediari e clientela retail – a seguito delle misure legate al contenimento della pandemia – possa generare opportunità in termini di maggior partecipazione dei risparmiatori ai mercati dei capitali, ma al tempo stesso anche rischi potenziali soprattutto per le fasce di popolazione con basse competenze finanziarie e digitali. La minaccia arriva in particolare dall’online, dato che regolare il web è più complesso: nel 2020 Consob ha chiuso 237 siti che raccoglievano illecitamente risparmi. I rischi arrivano anche dai nuovi prodotti. «Il fiume ormai in piena degli strumenti virtuali si è articolato in molti e variegati rivoli: internet, che non è certo la culla delle certezze, attesta che esistono in circolazione dalle quattro alle cinque mila cryptocurrency, nelle forme di stable coin, ma in gran parte floating, che operano più o meno indisturbate. Se a esse si applica l’esperienza fatta in poco tempo da Consob nell’oscurare in Italia centinaia di siti web che raccoglievano illecitamente risparmio, il quadro che ne risulta appare preoccupante», ha rilevato Savona. Tra le azioni a tutela del risparmio, la relazione sul 2020 pone anche l’accento sulle operazioni di vendita di pacchetti d’azioni ordinarie tramite procedura di accelerated bookbuilding (operazione con cui vengono cedute ad investitori istituzionali quote societarie particolarmente rilevanti in un breve periodo di tempo) sulle quali la commissione ha acceso un faro per la loro numerosità e per i profili di gestione di informazioni privilegiate.
«Se da un lato queste operazioni vanno incontro alle esigenze di liquidità dei venditori, dall’altro comportano necessariamente importanti variazioni dei prezzi correnti di mercato, che a seconda dei casi possono essere transitorie o permanenti, poiché effettuate a sconto rispetto al prezzo di mercato», rileva ancora Consob. «Assume pertanto rilievo il contenuto informativo privilegiato cui accedono i soggetti che organizzano le operazioni, in genere intermediari specializzati, e i soggetti che sono invitati a partecipare, di solito clienti istituzionali». Dal 2010 al 2020 sono stati effettuati oltre 120 accelerated bookbuilding, per un controvalore di circa 26 miliardi. Contestualmente, Consob ha avviato nove indagini su ipotesi di abusi di mercato, a esito delle quali ha sanzionato in via amministrativa 18 soggetti. Nel corso dell’anno, la commissione di vigilanza ha anche rilevato «un aumento dell’offerta di prodotti e strumenti finanziari relativamente rischiosi e complessi. In particolare è aumentata la commercializzazione alla clientela al dettaglio di European Long Term Investment Fund (ovvero gli Eltif, ndr) e fondi di investimento alternativi (cioè i Fia) non riservati, anche a seguito dell’introduzione da parte del decreto Rilancio 34/2020 dei Pir a lungo termine alternativi, che sono prodotti connotati tipicamente da un orizzonte temporale di medio lungo termine, una ridotta liquidità e un profilo di rischio elevato».
Nell’ultimo anno sono pervenute a Consob 4.175 segnalazioni, di cui 2.778 classificabili come esposti (in leggera contrazione dalle 2.838 del 2019), a cui è stato dato riscontro con 3.443 lettere ai risparmiatori. Nell’11% dei casi si è dichiarata l’improcedibilità in quanto le segnalazioni riguardavano materie non di competenza di Consob. In linea con quanto avvenuto negli anni precedenti, la maggior parte degli esposti si riferiva a banche. Le categorie di violazione segnalate più di frequente sono costituite da anomalie nei servizi d’investimento e ipotesi d’abusivismo. I ricorsi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie sono stati invece 1.772 (+5,6% rispetto al 2019), ammissibili (o ricevibili) nell’87% dei casi (84% nel 2019). Il valore complessivo dei risarcimenti riconosciuti a favore dei risparmiatori è quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente: 28,5 milioni di euro nel 2020, a fronte dei 15,7 milioni nel 2019. (riproduzione riservata)
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