Come tutelare il risparmio di fronte alle sfide dell’intelligenza artificiale e delle criptovalute? Grande attesa per la relazione annuale
del presidente Savona, da sempre attento all’evoluzione della tecnologia
di Angelo De Mattia
Lunedì, 14 giugno, il presidente della Consob, Paolo Savona, terrà l’annuale Relazione al mercato, da remoto, senza, dunque, invitati in presenza, in osservanza delle disposizioni anti-Covid. Fra tre anni la Consob compirà mezzo secolo di vita, iniziata nel 1974, allorché, dopo la manifestazione delle difficoltà istituzionali, da parte del maestro di Savona, l’allora governatore della Banca d’Italia, Guido Carli, di attribuire all’Istituto le funzioni proprie di un’Autorità ad hoc, indipendente, si costituì la Commissione di sorveglianza che per lungo tempo operò con personale prevalentemente distaccato dai ministeri. Si dovette arrivare alla seconda parte degli anni 80 per dare alla Consob un ordinamento, parte del quale era ed è il regolamento del personale che recepisce il contratto collettivo di lavoro Bankitalia e per definire altri aspetti fondamentali dell’agire di questa Istituzione.
La presidenza Savona si sta caratterizzando per il netto superamento di quel contesto che in passato registrava critiche e contestazioni nei confronti di questa Authority, per gli interventi a rilevanza esterna bene accolti, per l’immagine di forza tranquilla che sta assumendo. Un solo episodio, che è stato un vero e proprio infortunio giornalistico, si è verificato quando uno dei «giornaloni» ha pubblicato la notizia del tutto infondata secondo la quale Savona si sarebbe dimesso avendo, però, ottenuto di potere almeno designare il suo successore. Non si capiva affatto il motivo delle dimissioni (il «giornalone» attribuiva al presidente la volontà di recepire il predetto contratto della Banca d’Italia, cosa che, invece, è imposta dalla legge da ben oltre 30 anni ). Comunque, finita miseramente l’ipotesi dell’abbandono, ci si può interrogare su quale grumo di aspettative deluse, di aspirazioni senza i necessari presupposti e di tentativi allo sbaraglio si sia fondata una fugace idea di avvicendamento rientrata non nello spazio di un mattino, ma in qualche ora. Il riconosciuto prestigio e la credibilità di Savona, che ha un curriculum scientifico e di incarichi pubblici straordinario, è un vantaggio per un’istituzione, nell’interesse del Paese, ed è un vantaggio per tutti coloro che, ai vari livelli, lavorano nella Consob. Gli effetti della pandemia danno spunto a riflessioni e a misure nuove per i mercati, per le contrattazioni e per gli assetti societari. Savona sta spingendo molto per approfondire e prepararsi di fronte al molto probabile sviluppo delle applicazioni dell’intelligenza artificiale, comunque all’impiego delle nuove tecnologie nella Fintech. C’è il rischio che i soggetti vigilati stacchino i supervisori, i quali sarebbero costretti a fare la figura di Achille nel paradosso della tartaruga di Zenone da Elea.
La tutela del risparmio e dei risparmiatori, nonché, nei limiti in cui è ammissibile, degli investitori, pone nuove sfide di fronte agli straordinari progressi delle tecnologie e alla varie forme di concorrenza sul piano normativo che gli Stati adottano a livello globale. L’emissione di criptovalute, come gli argomenti testè indicati, non è solo materia delle Autorità monetarie e di Vigilanza bancaria; anche l’Organo preposto alla tutela della correttezza negoziale, della trasparenza e della diligenza nei mercati e nelle società ha un ben rilevante profilo di istituzionale interesse. Su questi argomenti la Consob ha dato dei chiari segnali con largo anticipo e gli approfondimenti certamente approderanno a proposte di misure serie e valide da coordinare con le altre Autorità. I problemi non sono irrilevanti. L’esperienza del lockdown suggerirà nuove iniziative. La stessa ipotesi di riforma delle Authority, pur nella consapevolezza degli stretti rapporti con le corrispondenti Autorità europee, potrebbe giovarsi delle riflessioni di Savona (con gli altri commissari, nonché con il personale di questa Istituzione in possesso di competenza ed esperienza), riflessioni che toccano anche il sistema dei pagamenti per gli aspetti che si intrecciano con quelli di interesse della Consob e con il ruolo delle Banche centrali in presenza di due novità straordinarie, la ricordata intelligenza artificiale e le nuove ipotesi di monete che non possono, però, avere valore liberatorio e solutorio.
Ascolteremo lunedì 14 ciò che il presidente dirà sulla Borsa, sugli sviluppi della recente integrazione, sul «che fare» per far crescere la presenza nel mercato borsistico, sull’adeguatezza delle regole societarie, sulla validità e sui limiti della difesa delle imprese italiane con meccanismi quale il golden power. La Consob ha poteri che si congiungono, in alcuni casi, con quelli dell’Autorità giudiziaria o vengono esercitati parallelamente facendo sorgere problematiche di coordinamento o di alternatività. Gli indirizzi giurisprudenziali su materie quali l’insider trading e la manipolazione del mercato sono in evoluzione. La Consob si è attrezzata per rispondere alle regole, fatte le dovute distinzioni rispetto all’Autorità giudiziaria, del giusto processo, nel suo caso del giusto procedimento attivato per irrogare sanzioni nei casi di accertata responsabilità. Si tratta di rafforzare questa impostazione, tenendo conto anche di sentenze fondamentali quale quella, di diversi anni fa, della Corte europea dei diritti dell’uomo sul caso Fiat-Exor. Vi è poi il contributo che l’Istituzione in questione può dare al governo e agli organi costituzionali in genere nella materia finanziaria e societaria.
L’importanza che essa ha conquistato è dimostrata pure dalla presenza, tra i candidati a ricoprire la carica di presidente dell’Esma, la Consob europea, del commissario Carmine Di Noia, anche se non si è riscontrato un particolare impegno, per non dire un attivismo, del governo su questa ipotesi. In definitiva, il 14 Savona sicuramente presenterà, con riferimento all’economia e alla finanza, un quadro conoscitivo e dei problemi incombenti, nonché delle soluzioni che nella sua lunga carriera e nei diversi alti incarichi non ha mai eluso, tutt’altro: a partire da quando ha iniziato, nella Banca d’Italia, il suo cursus honorum, partecipando con Antonio Fazio alla costruzione del modello econometrico dell’Istituto, uno strumento fondamentale per analizzare l’economia e proporre le politiche adeguate. (riproduzione riservata)
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