Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

L’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) si tiene al passo coi tempi. La Consob ha apportato alcune modifiche al regolamento concernente questo organismo che fornisce ai risparmiatori, che hanno presentato senza successo reclami agli intermediari finanziari di cui sono clienti, uno strumento alternativo, agile ed efficiente per risolvere i contenziosi senza dover adire la via giudiziaria. Tutte novità che entreranno in vigore dal 1° ottobre. Come la decisione di allineare la definizione di «intermediari» con quelle nuove di «gestori di portali» e di «soggetti abilitati alla distribuzione assicurativa», introdotte a seguito delle più recenti modifiche del Tuf o di estendere l’ambito di operatività dell’Acf alle controversie relative alla violazione dell’obbligo di consegnare all’investitore il documento contenente le informazioni chiave (Key Information Document).
Carlo Ferraresi ha tenuto salde le redini di Cattolica nel momento più difficile nella storia della compagnia assicurativa di Verona. Il manager, da più di nove anni nel gruppo (era entrato come cfo), era il direttore generale a ottobre 2019 quando c’è stata la defenestrazione dell’allora amministratore delegato Alberto Minali. Ferraresi ebbe l’onore e l’onere di ricevere tutte le deleghe di Minali, confermate da Generali nel rinnovato cda. Qualche mese, a maggio 2020, arrivò infatti la doccia fredda dell’Ivass: l’autorità di controllo chiese a Cattolica un profondo riassetto, un cambio netto del consiglio e soprattutto un aumento di capitale di 500 milioni per risollevare il Solvency II. Richieste da far impallidire qualunque manager, arrivate nel bel mezzo della pandemia. Ma Ferraresi è andato avanti per la sua strada e in un anno ha dato attuazioni alle indicazioni: Generali ha sottoscritto 300 dei 500 milioni di capitale, diventando il primo azionista di Cattolica con il 24,4%; ad aprile scorso c’è stata la trasformazione in spa e a metà maggio si è riunita l’assemblea che ha nominato il nuovo cda, con Davide Croff alla presidenza.
Negli ambienti economici bolognesi è ancora fresco il ricorda dell’opa che quasi 30 anni fa cambiò proprietà alla più grande banca della regione. In città molti non la presero bene: «Quell’offerta è fatta con spirito fraterno, come l’invio dei carri armati sovietici a Budapest nel 1956», commentò a caldo un banchiere, sperando forse di respingere l’assalto come già era accaduto qualche anno prima con la sfortunata cordata appoggiata dalla Fiat. Speranze mal riposte. L’opa da oltre 2 mila miliardi di lire che il Credit di Lucio Rondelli lanciò sul Credito Romagnolo riuscì infatti a sbaragliare non solo le difese dei bolognesi ma anche l’offerta concorrente presentata dalla Cariplo. Il Rolo così cambiò bandiera aprendo una stagione di consolidamento che avrebbe portato prima all’integrazione tra Cariplo e Ambroveneto, poi alla nascita di Unicredit e, alla fine del decennio, alle nozze tra Intesa e Comit.
Capaci, ostinati, silenziosi. Da buoni ex studenti gesuiti, Alberto Nagel e Mario Draghi hanno trovato il modo di vedersi appena l’ex banchiere centrale è diventato presidente del Consiglio ma senza farlo a sapere a nessuno. Il ceo di Mediobanca ha così varcato la soglia di palazzo Chigi per un colloquio amichevole. Tra i temi trattati, la complessa maggioranza di governo (Draghi anche in privato mostra molta sicurezza) e l’evoluzione della situazione nel salotto buono della finanza. E tutto quanto ruota attorno alle prospettive del Paese, al Recovery Plan, alla capacità di resilienza del sistema industriale. Ma non si sbaglierebbe a pensare che al centro della chiacchierata a quattr’occhi ci sia stato soprattutto il risiko bancario, le complessità che esso comporta, dovendo necessariamente portare a una semplificazione dell’assetto attuale con tre soli grandi poli, a partire da Intesa e Unicredit.
La relazione sul 2020 che la Banca d’Italia pubblicherà lunedì 31 maggio conferma il netto aumento della liquidità nei depositi delle banche italiane da parte delle famiglie durante l’anno della pandemia. Tale tendenza è proseguita anche in questa prima parte del 2021 per via delle nuove restrizioni della terza ondata del Covid-19. Ad aprile, secondo i dati Abi, lo stock aveva raggiunto quota 1.756 miliardi di euro, +8,4%, ovvero in valore assoluto 136 miliardi in più rispetto allo stesso mese del 2020. E’ l’effetto dei lockdown che, a parte le limitazioni di spesa, hanno portato le famiglie a detenere cash di scorta.
Il sistema italiano di previdenza complementare è in profonda evoluzione sia per una crescita fisiologica che per gli impatti prodotti dalle normative (da Iorp 2 alla nuova disciplina del Pepp). Nell’ambito del salto di paradigma auspicato dalla Covip, un ruolo importante e poco conosciuto è interpretato dal service amministrativo. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Alessio Garbin, direttore di Previnet, società di rilevanza nel mercato italiano della previdenza complementare e attiva anche in ambito europeo.
Un tema portante di questi ultimi mesi in tema di risparmio, ripreso in più occasioni anche in questa rubrica, è stato il consistente flusso di denaro convogliato dagli italiani nel 2020 in risposta all’emergenza pandemica e alle incertezze legate al futuro. Questa tendenza ha portato i conti correnti e i depositi bancari degli italiani a contenere oltre 1.700 miliardi di euro, un cospicuo bacino di denaro semplicemente parcheggiato in totale inefficienza, dal momento che non rende ai depositanti e finisce per essere dannoso anche per i conti delle banche, gravate dai tassi negativi applicati dalla Bce. Il cavallo di battaglia più apprezzato dagli intermediari per spingere gli italiani a rimettere in circolo i risparmi accumulati in epoca di pandemia è indurli a investire in strumenti legati all’economia reale. Lo strumento che si sta imponendo almeno in termini relativi è un altro: sono le polizze vita.
Triplo Assimoco è un contratto di assicurazione a vita intera di tipo unit-linked, a premio unico oppure periodico a seconda delle preferenze, con possibilità di versamenti aggiuntivi. Le prestazioni finanziarie sono legate all’andamento delle quote di fondi interni, rappresentati dal fondo Prudente, che investe principalmente in prodotti obbligazionari, dal fondo Equilibrato, che investe principalmente in fondi sia di natura obbligazionaria che azionaria, dal fondo Dinamico, che investe principalmente in fondi azionari. In questo caso si prende in esame la combinazione di investimento rappresentata dal 50% dei premi destinati al fondo Prudente e da una quota analoga fatta convogliare nel fondo Dinamico.

Il ministro alle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha firmato il decreto che individua gli Standard Value relativi alle produzioni vegetali, incluse le uve da vino Dop e Igp, per la campagna assicurativa 2021. Lo standard value (valore di produzione annua a ettaro) è stato introdotto quest’anno per la prima volta nel piano di gestione dei rischi in agricoltura (Pgra): è uno strumento che interviene nella fase di determinazione della spesa assicurativa ammissibile al sostegno, semplificando in modo significativo il processo amministrativo e riducendo gli oneri a carico dei beneficiari; questo consentirà di velocizzare ulteriormente l’erogazione del contributo comunitario per la gestione del rischio.
Continuano ad aumentare i Paperoni in Italia. Sono stati in 363 i soggetti che hanno aderito al regime agevolato per i neo-residenti per l’anno d’imposta 2019. L’anno precedente erano 226, un incremento del 60,62%. Sono i dati forniti dal Mef sulle dichiarazioni fiscali dell’anno d’imposta 2019, pubblicati nei giorni scorsi.
Profitti più che triplicati per Cattolica assicurazioni, che ha archiviato il primo trimestre con un utile netto di 45 milioni di euro, in crescita del 221,3% su base annua. La raccolta premi complessiva è aumentata del 16,2% a 1,277 miliardi. Nel business Danni diretto si è riscontrato un incremento del 2,8% dovuto al non auto. In aumento anche la raccolta Vita (+27,2%). Il combined ratio si è posizionato all’87,7%, in miglioramento di 4,9 punti. Il risultato operativo è salito dell’82,6% a 101 milioni. L’utile adjusted è balzato da 18 a 48 milioni. L’indice Solvency II si è attestato a 199%, in ulteriore recupero rispetto al 2020.

Repubblica_logo

  • Quasi tre vittime al giorno E con la ripartenza i numeri tornano a salire
Nel 1962 morivano sul lavoro 4.000 persone all’anno, una media di 11 al giorno. Nel 2008, dopo tragedie come il rogo della Thyssen e quando la media quotidiana era scesa a 5 caduti (1.600 all’anno), su pressione del presidente della Repubblica Napolitano il Parlamento ha varato il Testo unico sulla Sicurezza che, insieme alle leggi, alle lotte sindacali, alla tecnologia e alla lungimiranza di alcuni imprenditori, ha determinato un ulteriore calo fino alle statistiche di oggi: un migliaio di morti all’anno, tra i 2 e i 3 di media al giorno. Se gli infortuni denunciati all’Inail tra gennaio e aprile di quest’anno sono stati 171.870 ( — 0,3% sullo stesso periodo del 2020), ben 306 (+9,3%) hanno avuto esito mortale: 2,55 ogni 24 ore. Dati in linea con le tendenze pre-Covid, come a dire che la “compensazione” tra più morti per il contagio e meno per lo stop forzato di fabbriche e cantieri, si sta ripetendo a fattori invertiti: diminuiscono per fortuna i decessi sul lavoro Covid, ma hanno ripreso a correre tutti gli altri perché si è rimessa in moto la macchina produttiva del Paese.

corsera

  • Poste, opzione acquisizioni «Solo se creano valore»
Acquisizioni? Per Poste Italiane è un’opzione, se creano valore. E’ la risposta dell’azienda a un’azionista durante l’assemblea di ieri: Poste «è una delle più importanti realtà industriali in Italia e, pertanto, valuta nell’ordinario corso della propria operatività possibili operazioni di M&A, tenendo conto delle dinamiche di mercato in atto nei principali settori in cui opera». «L’elemento chiave — continua la risposta — per la valutazione di tali operazioni è rappresentato dalla potenzialità di creazione di valore per gli stakeholders di Poste Italiane, mediante la realizzazione di sinergie industriali o di strategie di diversificazione e completamento della gamma di offerta». L’assemblea dei soci del gruppo — guidato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante — ha dato il via libera ai conti 2020 che si chiudono con ricavi per 10,5 miliardi di euro e un utile netto di 1,2 miliardi. Ok anche al dividendo di 0,486 euro per azione (0,162 euro versati come acconto a novembre 2020 e il saldo di 0,324 euro in pagamento a giugno).

  • Pmi, una impresa su tre a rischio default

  • Mediazione. Il Governo rilancia, ma i numeri sono troppo bassi
  • Arbitro Consob. Dal prossimo primo ottobre prescrizione decennale
La Consob aggiorna le norme sull’Arbitro per le controversie finanziarie puntando sulla riduzione dei tempi e sugli aspetti “conciliativi” dell’Acf, per arrivare a una composizione bonaria delle liti. Arriva il termine decennale per la prescrizione delle vicende per cui si può ricorrere davanti all’organismo, oltre alla possibililità di liquidare le spese di difesa a favore dei ricorrenti quando ci siano le condizioni. Le nuove regole entreranno in vigore dal prossimo 1° ottobre. Una prima importante novità riguarda i Kid (Key Information Document). Viene chiarito che le controversie relative alla violazione dell’obbligo di consegnare all’investitore il documento contenente le informazioni chiave, previsto dal regolamento Priips (prodotti di investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati) rientrano nell’operatività dell’Acf, che quindi può occuparsi delle questioni relative alla consegna del documento anche per prodotti finanziari complessi, diversi dai singoli strumenti finanziari non strutturati (per esempio le azioni o le obbligazioni). L’Arbitro invece non si occuperà degli obblighi, gravanti sugli ideatori dei Priips, relativi alla redazione del Kid.
  • Matrimonio in vista in casa Generali
Matrimonio in vista per due dei cinque gruppi degli agenti assicurativi che ancora convivono all’interno della galassia di Generali Italia. Si tratta dell’unione della rete di agenti assicurativi del Gaag Lloyd Italico e dell’Unat (che rappresenta una parte dei professionisti dell’ex Toro Assicurazioni). Nascerà così il gruppo agenti più rappresentativo, per numero di agenti e di agenzie (350) e per il portafoglio intermediato (10% del danni), all’interno del modello “agenzie professionali” previsto dal mandato unico di Generali Italia.
  • Bilanciati e Azionari battono il rendimento del Tfr da inizio anno
Come stanno andando le linee di investimento dei fondi pensione negoziali? Il parametro di riferimento è ovviamente il Tfr: ebbene bilanciati (+2,24%) e azionari (+4,05%) in media hanno battuto da inizio anno i rendimenti della “liquidazione”. Nello stesso periodo il Tfr ha segnato un +1,03% (lordo) e un +0,91% (netto). Negative invece le linee garantite (-0,05%) mentre gli obbligazionari hanno registrato un +0,60 per cento. A tre anni e a cinque anni, le linee obbligazionarie riescono sempre a battere il Tfr segnando rispettivamente un +8,83% e un +13,06 per cento; nello stesso periodo il Tfr lordo ha registrato un +5,88% e un +10,52 per cento.