Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il governo vede grigio per il Superbonus 110%. O almeno così pare dalla relazione tecnica allegata al decreto che determina come stanziare i denari del Fondo complementare al Pnrr, che secondo i tecnici del Senato sembrerebbe sottointedere per l’agevolazione un tiraggio inferiore rispetto a quanto inizialmente previsto. Il dossier degli esperti di Palazzo Madama, dove il provvedimento è in corso di conversione, evidenzia la poca chiarezza fornita dai dati presentati dall’esecutivo e nota che gli andamenti indicati per il 2021 e il 2022 «inducono a ritenere che i dati di consuntivo evidenzino un minor tiraggio della detrazione in argomento rispetto a quanto scontato nei tendenziali».
Anche in aprile è proseguita la corsa dei prestiti e dei depositi, mentre in marzo sono diminuite le sofferenze nette, tornando sotto quota 20 miliardi. Sono queste le prime evidenze emerse nel consueto rapporto mensile dell’Abi, nel quale viene messo in evidenza che i prestiti a famiglie e imprese sono pari a 1.314 miliardi di euro (+,4,2%), pur in rallentamento rispetto al mese precedente (+4,6%). In totale, i prestiti a residenti in Italia si colloca a 1.715,6 miliardi, con una variazione annua del +3,1% (in linea con il mese precedente), con i prestiti a residenti in Italia al settore privato in aumento del 3,8% su base annua a 1.454 miliardi. Positivi risultano sia la dinamica annua della raccolta bancaria dalla clientela sia il trend dei depositi, mentre resta negativo l’andamento della raccolta da obbligazioni. La raccolta da clientela del totale delle banche operanti in Italia è di 1.970,6 miliardi, in crescita del 6,4% rispetto a un anno prima.
Dopo aver fatto sapere di avere ricevuto la cittadinanza italiana, che si aggiunge a quella francese, il group ceo di Generali, Philippe Donnet, incassa un altro punto a favore nell’intricata partita per il rinnovo della governance della compagnia triestina, in vista dell’assemblea che nell’aprile 2022 dovrà votare il nuovo cda. Il gruppo assicurativo ha chiuso il primo trimestre con un bilancio positivo e superiore alle attese del mercato: l’utile netto è stato di 802 milioni rispetto ai 113 milioni dello stesso periodo 2020 (che era stato impattato da significative svalutazioni sugli investimenti e dall’onere del Fondo straordinario internazionale per il Covid-19) e decisamente superiore alle previsioni del consenso fornito dalla compagnia che prevedeva un risultato di 705 milioni. Un dato in miglioramento anche rispetto al quarto trimestre 2020 (447 milioni). Bene anche i profitti operativi che si sono attestati a 1,608 miliardi, anche in questo caso battendo il consenso a 1,479 miliardi, in rialzo dell’11%.
Le indiscrezioni circolate dopo l’annuncio dell’uscita di Fininvest dall’azionariato di Mediobanca hanno trovato conferma. È Leonardo Del Vecchio il compratore del 2% messo in vendita lunedì 17 dalla holding della famiglia Berlusconi. L’acquisto è stato annunciato ieri dalla Consob, in anticipo di qualche giorno quindi rispetto al termine previsto dalla legge. La quota è transitata attraverso Unicredit, che con Del Vecchio ha un rapporto di lunga data, come dimostrano i finanziamenti concessi a Delfin nell’ambito della scalata a Mediobanca. Con questo balzo Mister Luxottica si è posizionato così al 15,4%, a pochi punti percentuali dalla soglia del 20% che la Bce ha permesso a Delfin di raggiungere con l’autorizzazione dello scorso anno. La mossa dimostra una volta di più che gli assetti proprietari di Piazzetta Cuccia sono in profonda evoluzione. Se da quasi due anni Del Vecchio sta rastrellando titoli dell’istituto milanese, lo storico socio francese Vincent Bolloré è sceso ormai al 2,1% e Fininvest è appena uscita di scena.
Sarebbero 3 le offerte ricevute dall’advisor Deutsche Bank per l’acquisto di Eurovita, compagnia controllata dal fondo di private equity Cinven. Secondo quanto risulta a MF-MilanoFinanza si tratterebbe di Blackstone, Gama Life (Apax) e Icg. Nei giorni scorsi c’è stata l’apertura delle buste con le offerte non vincolanti e a farsi avanti sarebbero stati ancora una volta tutti fondi di private equity, con le compagnie assicurative tradizionali rimaste alla finestra. In ballo, come noto, ci sono premi per oltre 2,6 miliardi, con riserve complessive per oltre 18,9 miliardi e un utile che nel 2019 è ammontato a circa 37 milioni.
Nascono due nuove realtà fintech al servizio delle pmi, partecipate da Azimut Fintech Holding (Afi), controllata dal gruppo di Pietro Giuliani. Qualche settimana fa si è chiuso l’aumento di capitale da oltre un milione varato da Step 4 Business, società di Marco Montagnani ex dirigente di illimity Bank.
  • La fintech N26 amplia l’offerta e punta sull’insurance
N26 è pronta a debuttare nel mondo assicurativo con l’offerta di polizze on demand. La mobile bank tedesca, che ha già raggiunto nel mondo 7 milioni di clienti in 25 mercati, è partita con prodotti dedicati dell’insurance per smartphone grazie a un accordo con l’assicuratore Whitehorse Insurance Ireland, ma nelle prossime settimane l’offerta sarà estesa a laptop, smartwatch, tablet, e subito dopo ad assicurazioni per la casa, la vita, i viaggi, la responsabilità civile, la bicicletta, l’elettronica e pure gli animali domestici. In ballo c’è un giro d’affari da oltre 1.300 miliardi di euro, con una spesa media pro capite di oltre 2.000 euro per le polizze assicurative e l’Italia, che rispetto agli altri Paesi Ue ha molta strada da recuperare. Il servizio è in collaborazione con Simplesurance, tra i principali attori dell’InsurTech in Europa, ma dovranno essere selezionati anche altre compagnie, mano mano che l’offerta verrà ampliata.

Via libera dell’Inail alla rivalutazione annuale degli indennizzi per il danno biologico. A partire dal rateo di rendita del prossimo mese di luglio, l’Inail erogherà gli incrementi con decorrenza 1° luglio 2020 in misura pari allo 0,5%. A spiegarlo, tra l’altro, è lo stesso istituto assicuratore nella circolare n. 14/2021, a seguito della rivalutazione approvata dal ministero del lavoro con il dm n. 60/2021 (si veda ItaliaOggi del 14 aprile scorso).
Danno biologico. La rivalutazione riguarda la prestazione erogata dall’Inail per ristorare le conseguenze subite dal lavoratore alla propria integrità psicofisica (cioè il danno biologico) derivanti da infortuni o malattie professionali Tecnicamente si chiama «indennizzo», che può essere erogato sotto forma di capitale (una tantum) o di rendita (somma periodica), in funzione del grado della menomazione.
La proroga del Superbonus per tutti fino a dicembre 2023 all’interno della prossima legge di bilancio, anche se il governo non esclude di anticipare la norma con il rinvio in un veicolo precedente. È questo l’impegno preso ieri al Videoforum ItaliaOggi-Class/Cnbc dal titolo«Superbonus 110% per l’efficientamento energetico» da Stefano Patuanelli, ministro dell’agricoltura, che nel governo Conte, come ministro dello sviluppo economico ha battezzato il Superbonus. Oltre a Patuanelli, al Forum hanno preso parte il ministro per i rapporti con il parlamento Federico D’Inca, la presidente della commissione attività produttive della camera Martina Nardi, il vicepresidente dei periti industriali Sergio Commisso e il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Bari Elbano De Nuccio. Gli interventi tecnici sono stati realizzati da Andrea Bongi, Fabrizio Poggiani e Giulia Mentasti.
Rimborso milionario a carico dell’Inail per errata classificazione delle lavorazioni. A stabilirlo è il tribunale di Teramo che, con sentenza emessa il 4 maggio, ha condannato l’Inail a restituire la considerevole somma alla società Alfagomma Hydraulic spa, a titolo di maggiori premi pagati (ma non dovuti) dall’anno 2008. La società è stata assistita da «Foro Bonaparte servizi» e dagli avvocati Luciano Racchi e Barbara De Benedetti di «Legalitax Studio legale e tributario», che hanno progettato e seguito la controversia fin dalla fase amministrativa e poi in quella giudiziaria, curando in particolare le produzioni di documenti contabili. Il tribunale ha applicato il principio per cui le lavorazioni complementari seguono la stessa classificazione della lavorazione principale. L’entità della controversia è elevata, in termini economici — la cifra esatta è di 1.000.766 euro, di cui 8.109 euro per spese di giudizio — riferendosi a uno stabilimento produttivo con meno di duecento dipendenti.
Forte rialzo dei profitti per Generali, che nel primo trimestre ha realizzato un utile netto di 802 milioni di euro rispetto ai 113 mln dello stesso periodo del 2020. E questo grazie anche al minore impatto della tassazione, che è scesa dal 61,2 al 31,4%. Il periodo gennaio-marzo 2020 aveva inoltre risentito di significative svalutazioni sugli investimenti e dell’onere del Fondo per il Covid. I premi lordi sono saliti del 4,2% a 19,714 miliardi. La raccolta netta Vita, interamente concentrata nelle linee unit linked e puro rischio, è tornata a crescere a 3 miliardi (+1%). Le riserve tecniche Vita sono ammontate a 386 miliardi (+0,4%). In aumento dell’1,9% i premi Danni a 6,885 miliardi, con il risultato operativo pari a 690 milioni. L’utile operativo del gruppo si è attestato a 1,608 miliardi (+11%). Il combined ratio è migliorato all’88%. Gli asset in gestione sono cresciuti dell’1,1% a 671,6 miliardi. Il Solvency Ratio è migliorato al 234% dal 224% di dicembre. Gli analisti hanno parlato di risultati superiori alle attese.
Deloitte Italia ha annunciato il trasferimento della nuova sede del network in Corso Italia 23, nel cuore di Milano, complesso immobiliare di proprietà del Gruppo Allianz. Il nuovo headquarter ospiterà circa 5 mila persone a partire da dicembre 2023 e si estenderà su una superficie di 49 mila metri quadrati. Sarà uno dei primi edifici in Italia a emissioni zero, con più di 1.100 mq di nuove aree verdi. «La scelta del nuovo edificio nasce per supportare la crescita del network e si inserisce con coerenza nel nostro programma Impact for Italy», ha detto Fabio Pompei, ceo di Deloitte Italia. «Vogliamo guardare positivamente al futuro e immaginare le nostre persone al centro di uno spazio lavorativo sostenibile e flessibile, che favorisca l’innovazione, l’inclusione, la creatività, il benessere e la più efficace collaborazione tra le nostre persone». «Abbiamo accolto con soddisfazione la scelta di Deloitte Italia di credere nel progetto Corso Italia 23 e di farne il loro nuovo headquarter milanese», ha commentato Giacomo Campora, amministratore delegato di Allianz spa, «che sono certo diventerà un campus a forte trazione tanto innovativa quanto all’insegna della sostenibilità»

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  • Più utili per Generali a quota 802 milioni
Generali chiude il primo trimestre 2021 con il risultato operativo in crescita dell’11% a 1,6 miliardi e l’utile netto a 802 milioni, che si confronta con i 113 milioni dei primi tre mesi dell’anno scorso, dato che aveva risentito dell’impatto della pandemia con svalutazioni e l’onere del Fondo straordinario internazionale per il covid. I premi hanno registrato un incremento del 4,2% a 19,7 miliardi e il solvency ratio, l’indice della solidità patrimoniale, è salito al 234%. I conti sono stati approvati lunedì da un lungo consiglio nel corso del quale sarebbero stati toccati temi di governo societario. Ma su questo punto il group cfo del Leone, Cristiano Borean, ha risposto: «Non commenterei questioni riguardanti la governance. Come ha già indicato il nostro ceo Philippe Donnet il focus del management è realizzare il piano strategico al 2021, quindi raggiungere gli obiettivi annunciati». Borean ha poi ribadito che il gruppo è al lavoro sul piano successivo. Sulle acquisizioni «tutte le opzioni sono aperte». La priorità è la crescita esterna, ma in assenza di opportunità verranno esplorate altre strade, compreso il buyback.
  • Del Vecchio si rafforza ancora in Mediobanca: arriva al 15,4%
Leonardo Del Vecchio sale ufficialmente al 15,4% di Mediobanca. L’aggiornamento del pacchetto azionario del patron di Essilor-Luxottica, che lo rende ancora di più primo azionista della banca guidata da Alberto Nagel, è arrivata ieri pomeriggio dall’aggiornamento delle partecipazioni rilevanti da parte della Consob. Si confermano così le indiscrezioni circolate lunedì dopo l’annuncio, da parte di Fininvest — holding della famiglia Berlusconi — di aver ceduto l’intero suo pacchetto del 2% ai blocchi, attraverso Unicredit come intermediario (banca di cui Del Vecchio è peraltro il primo azionista italiano con circa l’1,9%). Del Vecchio, che consolida la sua posizione di primo azionista della banca d’affari, dispone di un’autorizzazione della Bce a salire fino al 20% di Mediobanca.

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  • Del Vecchio sale in Mediobanca è suo il pacchetto ex Fininvest
Confermando tutti gli indizi, dopo nemmeno 24 ore è arrivata la conferma ufficiale: la quota venduta da Fininvest in Mediobanca, quel pacchetto del 2% transitato lunedì ai blocchi e intermediato da Unicredit in qualità di broker aveva come destinatario finale Leonardo Del Vecchio, che attraverso la finanziaria Delfin è ora azionista di Piazzetta Cuccia al 15,4%. Cambia la situazione tra il 13 e il 15%? Non necessariamente, però qualcosa significa. Anche perché se si presta l’orecchio al teorema secondo cui in Generali comanda Mediobanca (primo e in questa fase contestato azionista, al 12,9%) allora chi è il primo azionista di Piazzetta Cuccia non è questione secondaria. Anche perché Del Vecchio è ben presente pure in Generali, dove ha il 4,82%.  L’ultimo cda del primo gruppo assicurativo del Paese, di approvazione dei conti trimestrali, è filato via liscio. I numeri hanno aiutato a ritrovare l’unanimità: la compagnia torna ai livelli pre-Covid, con un utile netto pari a 802 milioni contro i 113 dell’anno scorso (anche grazie alla riduzione del peso fiscale straordinario di un anno fa). Il risultato operativo, anch’esso nella fascia alta della forchetta del consensus degli analisti, sale a 1.608 milioni (+11%) con un miglioramento del ramo Danni (+10%, a 690 milioni) e una lieve flessione di quello Vita (-2% a 785 milioni). Exploit poi per l’asset management (+46%, a 136 milioni, il risultato operativo). Confermati gli obiettivi 2021. Per quanto riguarda le operazioni di M&A, il cfo Cristiano Borean ha confermato che restano la strada maestra, ma ha aggiunto che se «non dovessimo trovare alcun tipo di opportunità valuteremo le diverse opzioni», rispondendo a una domanda su buyback e dividendo straordinario.

  • Il tavolo pensioni slitta (ancora) a giugno

  • Scor: questioni sulla governance dopo il nuovo colpo di scena
Il titolo del gruppo riassicurativo francese ha reagito bene alla notizia del ritiro anticipato di Denis Kessler dalle funzioni operative e alla nomina di Laurent Rousseau come futuro ceo. Ma l’uscita di Ribadeau-Dumas fa sorgere dubbi sulla goverance del gruppo