Nel I trimestre dell’anno il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto svolto da imprese italiane ed extra-UE) è stato pari a € 7,2 mld, in aumento del 22,4% rispetto all’analogo periodo del 2020, considerando che nel mese di marzo venivano attuate le prime restrizioni dovute all’emergenza sanitaria.

E’ quanto emerge dalla statistica pubblicata venerdì scorso dall’ANIA.

Tale risultato è stato determinato dal significativo incremento del volume premi (+10,0% rispetto al I trimestre 2020) registrato dalle polizze di ramo I e soprattutto di ramo III, a fronte di un ammontare totale delle uscite anch’esso in aumento ma più contenuto (+6,4%), causato dai maggiori importi per sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana, oltre che dai riscatti e altri rimborsi.

Nel I trimestre dell’anno il volume dei premi contabilizzati è stato pari a € 28,9 mld, in aumento del 10,0% (+57% nel solo mese di marzo 2021 su marzo 2020) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, quando la raccolta premi registrava invece un calo annuo del 3,3% (-40% nel solo mese di marzo 2020 su marzo 2019). L’86% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in aumento del 12,6% rispetto al I trimestre 2020 (percentuali ricavate utilizzando i dati della rilevazione associativa mensile sulla nuova produzione vita). L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’83% da premi unici (in aumento del 12,1% rispetto al I trimestre 2020), e per il restante 17% da premi periodici, di cui il 3% sono premi di prima annualità (-12,9%) e il 14% premi di annualità successive (+3,4%).

Nel I trimestre dell’anno l’ammontare complessivo delle uscite è risultato in aumento (+6,4%) rispetto ai primi tre mesi del 2020 e pari a € 21,7 mld. La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 57% dei pagamenti complessivi e in crescita del 9,4% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (quando l’incremento annuo era stato del +5,6%); le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, hanno raggiunto un’incidenza pari al 25% delle uscite totali (30% nel I trimestre 2020), a fronte di un ammontare in calo dell’11,7%. Il restante 18% (14% nel I trimestre 2020) è costituito invece dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita, che hanno invece registrato un incremento annuo del 34,3%, a fronte di un ammontare pari a € 3,8 mld (il più alto importo mai raggiunto in un solo trimestre, in ulteriore crescita rispetto ai due trimestri precedenti, anch’essi in significativo aumento a causa dell’emergenza sanitaria). Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che il 78% delle imprese, rappresentative dell’80% del mercato in termini di premi contabilizzati 2020, ha registrato nel I trimestre dell’anno un flusso netto positivo e che il 60% (per una quota premi pari al 50%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (0,92%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.

Le riserve tecniche vita, comprensive anche della riserva per somme da pagare, alla fine del I trimestre dell’anno sono state pari a € 785,0 mld, in aumento dell’8,4% rispetto ai primi tre mesi del 2020 e dell’1,6% rispetto alla fine del trimestre precedente. L’incidenza dei premi contabilizzati sulle riserve è risultata pari al 3,7%, in lieve aumento rispetto al 3,6% del I trimestre 2020. In particolare, il 70% delle riserve complessive deriva da impegni assunti nel ramo I mentre il 24% è afferente a polizze di ramo III.

Nel I trimestre dell’anno il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 3,1 mld (cfr. Fig. 2), in aumento del 13,3% rispetto all’analogo periodo del 2020 ma in calo rispetto al trimestre precedente quando la raccolta netta, realizzata negli ultimi tre mesi del 2020, raggiungeva € 4,5 mld. Tale risultato è stato determinato dall’incremento del 4,4% della raccolta premi, pari a € 17,6 mld (di cui l’82% a premio unico), a fronte di un ammontare del totale oneri in aumento del 2,6% (dovuto in gran parte ai sinistri che registrano +30,3%) e pari a € 14,5 mld, di cui la metà costituita da riscatti e altri rimborsi (+9,2% rispetto al I trimestre 2020) e il 30% da scadenze e rendite maturate (-17,0%). L’incidenza dei premi di nuova produzione è pari all’87%. Gli oneri pagati hanno rappresentato nel ramo I il 2,6% delle riserve.

Relativamente al ramo III, la raccolta netta nei primi tre mesi dell’anno è stata pari a € 4,2 mld, il risultato trimestrale migliore di tutto il triennio precedente e, nel dettaglio, il 34,4% in più rispetto al I trimestre 2020. Tale risultato è stato determinato dall’incremento della raccolta premi del 27,4%, per un importo pari a € 10,3 mld (di cui l’88% afferente a nuovi contratti), il più alto mai contabilizzato in un solo trimestre, controbilanciato da un ammontare del totale oneri anch’esso in significativo aumento ma più contenuto (+23,0%), a fronte di un ammontare pari a € 6,1 mld (di cui il 73% costituito da riscatti e altri rimborsi in aumento del 12,6%). L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 3,3% delle riserve.

Il ramo V, con un volume premi di appena € 0,4 mld (di cui il 90% di premi unici), ha registrato uno degli importi più bassi mai rilevati, pressoché dimezzato rispetto al I trimestre 2020, mentre l’ammontare del totale delle uscite è risultato pari a € 0,8 mld (di cui il 55% dovuto a scadenze/rendite maturate mentre il restante a riscatti), in diminuzione del 23,3%. La raccolta netta è stata dunque negativa per oltre € 0,4 mld, pressoché in linea al trimestre precedente e in peggioramento rispetto a quello realizzato nel I trimestre 2020 (€ -0,3 mld). Il 78% del totale premi è afferente a nuovi contratti mentre l’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 3,2% delle riserve.

Nel I trimestre dell’anno il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) registrato per i prodotti multiramo complessivi è stato pari a € 8,3 mld, contro i € 7,2 mld registrati per il totale mercato vita, in aumento del 20,1% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

Le forme pensionistiche individuali e collettive hanno registrato nel I trimestre 2021 una raccolta premi pari a € 2,1 mld (+7,6% rispetto ai primi tre mesi del 2020), al netto di uscite per un valore di € 1,2 mld (+9,6%), generando un saldo tecnico di quasi € 1 mld. Le riserve tecniche sono ammontate a € 87,6 mld e rappresentano l’11% delle riserve complessive dei rami vita. Le forme di puro rischio hanno registrato a fine trimestre un flusso netto pari a € 0,4 mld (di cui i due terzi afferente a polizze non abbinate a mutui o credito al consumo), a fronte di una raccolta premi pari a € 0,6 mld (-4,2% rispetto al I trimestre 2020) e un totale oneri per un valore di € 0,2 mld (+29,9%).  Nel I trimestre dell’anno i PIR (Piani Individuali di Risparmio) hanno rallentato ulteriormente la loro raccolta premi (appena € 54 mln), registrando uno stock di riserve matematiche pari a € 4,0 mld, lo 0,5% del totale riserve vita.

La principale forma di intermediazione, in termini di volume premi, risulta essere il canale degli sportelli bancari e postali, con un ammontare pari a € 16,7 mld (+1,7% rispetto al I trimestre 2020) e un rapporto sul totale premi vita del 58%. Nel dettaglio, i rami in cui tale canale registra la maggiore incidenza sono il ramo I (63%) e il ramo III (52%), oltre a commercializzare il 63% delle polizze multiramo pure (escluse polizze previdenziali e PIR), il 71% dei PIR e il 41% delle forme di puro rischio. Volumi di business più contenuti per gli sportelli bancari e postali si riscontrano invece nel ramo VI, dove è più alta la presenza della vendita diretta, con una quota di mercato pari al 41% (il 37% invece per raccolta premi attinenti a forme pensionistiche individuali e collettive). Nel I trimestre dell’anno quest’ultimo canale ha raccolto un ammontare premi pari a € 2,5 mld, il 9% del totale premi vita (quarto canale di intermediazione per raccolta premi), con un decremento annuo del 2,1%; le polizze di ramo I rappresentano oltre il 70% della raccolta totale del canale e costituiscono il 10% del volume premi afferenti a tale ramo.

Il secondo canale di intermediazione risulta essere quello relativo ai consulenti finanziari abilitati, con una quota di mercato pari al 17% e un volume premi di € 4,9 mld (+42,7% rispetto al I trimestre 2020), prevalentemente relativi a polizze unit-linked (il 34% dei premi di ramo III). Le polizze di ramo I rappresentano essenzialmente la restante quota di mercato del canale e costituiscono il 7% del volume premi afferenti a tale ramo.

Il terzo canale di intermediazione per raccolta premi risulta essere quello relativo agli agenti, con una quota di mercato pari al 14% e un ammontare di € 4,2 mld (+31,3% rispetto al I trimestre 2020), prevalentemente relativi a polizze di ramo I (il 17% dei premi di tale ramo). Le polizze di ramo IV, seppur ancora scarsamente commercializzate in Italia, sono state vendute principalmente da questo canale (65%).

La vendita a distanza e Broker nei primi tre mesi dell’anno hanno contabilizzato un volume premi complessivo di € 0,6 mld, di cui € 0,5 mld relativi a polizze di ramo I (il 3% di tale ramo); quest’ultimo canale ha raccolto anche il 24% del totale premi afferenti a polizze di ramo V.

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