Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
«Il Recovery Plan potrà far crescere il ruolo delle assicurazioni nel proteggere le imprese italiane dai rischi; non perché siano stati previsti finanziamenti o agevolazioni a sottoscrivere polizze, ma perché il piano messo a punto dal premier Mario Draghi mira a dare regole più certe al Paese ed è esattamente di queste che il sistema assicurativo ha bisogno per aumentare la diffusione delle polizze in Italia, da sempre la Cenerentola d’Europa nelle coperture Danni». Parola di Alessandro Castellano, da luglio 2018 amministratore delegato di Zurich in Italia e profondo conoscitore delle imprese italiane anche perché è stato a lungo ceo di Sace.
Riassetti in vista nel comparto bancassicurativo di Bnl Bnp Paribas. Secondo quanto risulta a MF-MilanoFinanza, Isabella Fumagalli, ceo di Bnp Paribas Cardif, il polo assicurativo del gruppo bancario francese, sta per lasciare la guida della compagnia. La manager aveva assunto l’incarico nel 2002 ad appena 34 anni (è stata la prima donna amministratrice delegata per l’Italia dell’assicurazione francese) e in questi anni ha guidato la compagnia nello sviluppo facendo crescere premi e redditività.
Verso un aumento degli aiuti diretti «verdi» nella futura politica agricola comune. Il montante per i cosiddetti eco-regimi potrebbe salire dal 22% del 2023 al 25% nel 2025. È il cuore della proposta della presidenza portoghese di turno dell’Unione, avanzata due giorni fa in seno all’Agrifish, il consiglio dei ministri dell’agricoltura e della pesca. I negoziati tra istituzioni Ue sulla Pac sono in corso: sul tavolo un compromesso sulla cosiddetta «architettura verde». La presidenza Ue ha chiesto ai ministri il loro parere. La bozza ha raccolto il consenso del rappresentante italiano, Stefano Patuanelli, che ha chiesto di aumentare anche le misure a tutela del reddito degli agricoltori fino al 3% della dotazione per sostenere assicurazioni e gestione del rischio.
Superbonus con più tolleranza sulle difformità edilizie e iter veloce per non ritardare troppo con i lavori. Se l’intervento sulle parti comuni si limita al tetto, per esempio, la conformità dovrà essere riferita esclusivamente alla detta porzione di edificio e non alla totalità delle parti comuni. Per le pratiche di sanatoria edilizia presentate e non ancora concluse poi sarà possibile avere con una perizia giurata una sorta di via libera condizionato per velocizzare i lavori. Più tempo per la presentazione dei documenti legati all’eventuale proroga al 31 dicembre 2023. Sono alcune delle novità presenti nella bozza del decreto legge semplificazioni, presto in consiglio dei ministri, in tema di agevolazione del 110%.
- L’intervista gabriele galateri. «Generali, per ripartire alleanza fra Stato e privati»
«La pandemia ci ha insegnato che non si può agire in ordine sparso: noi di Generali siamo in prima linea per aiutare la ripresa anche in una prospettiva di convergenza fra pubblico e privati». Gabriele Galateri di Genola è presidente di Generali, la più grande compagnia di assicurazioni italiana e fra le top3 in Europa. Domani a Trieste si tiene l’assemblea degli azionisti. In modalità Covid: tutti a distanza, tutti collegati. «Le assicurazioni hanno dimostrato capacità di tenuta e resilienza importanti. Generali ha resistito in modo altrettanto importante, se non di più, come rilevano un risultato operativo 2020 di 5,2 miliardi e il solvency ratio al 224%. Numeri che dimostrano la capacità di affrontare i marosi con tranquillità, sicurezza, stabilità». Nel 2022 rinnoverete i vertici con la nuova governance e la facoltà per il cda di presentare una propria lista. «La governance di Generali è sempre stata a livello delle migliori pratiche di mercato e l’anno scorso sono stati fatti alcuni passi ulteriori. L’applicazione seguirà i tempi previsti e tutto verrà affrontato nei modi opportuni». Divergenze fra i soci? «Può succedere che su temi strategici complessi ci possano essere differenze di vedute. D’altra parte mi dà serenità sapere che oggi la compagnia si presenta con tutte le caratteristiche di solidità, profittabilità, strategicità. Vedo in tutti coloro che ci sono vicini, a cominciare da amministratori e soci, la volontà di dare a Generali la possibilità di svilupparsi e rimanere una società italiana, indipendente, internazionale».
- Mutui, per case fino a 250 mila euro ai giovani non serviranno anticipi
Il Fondo di Garanzia per la prima casa si rafforza e raddoppia. Con il prossimo decreto Sostegni il governo rifinanzierà lo strumento a favore delle fasce deboli della popolazione, che ormai da quasi due anni è in attesa di nuovi fondi, migliorandone le condizioni. Non solo: come annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi («sarà possibile non pagare un anticipo grazie a una garanzia statale appositamente rivolta ai giovani»), è in preparazione un nuovo strumento, che dovrebbe poter contare su uno stanziamento iniziale di 50 milioni, e che stavolta sarà a esclusiva disposizione dei giovani: a gestirlo infatti sarà il ministero competente, guidato da Fabiana Dadone. Il nuovo fondo si aggiungerebbe a quello istituito presso la Consap, e che può contare al momento su un “residuo” di 156,2 milioni, rispetto a una dotazione iniziale di 829,6 milioni. Il Fondo prima casa si limita a garantire una corsia preferenziale agli under 35, oltre che alle famiglie monogenitoriali con figli minori, ai conduttori di alloggi popolari e alle famiglie con figli disabili. La garanzia (per gli acquisti fino a 250 mila euro) permette di superare il vincolo di legge che vieta alle banche di finanziare oltre l’80% del prezzo dell’immobile.
- Generali, strappo di Caltagirone Non porta le azioni in assemblea
Uno schiaffo al management di Generali e a Mediobanca, azionista di maggioranza relativa del Leone. Francesco Gaetano Caltagirone ha deciso di non depositare i titoli della compagnia – è il secondo socio con una quota sopra il 5% – di cui è anche vicepresidente vicario, in vista dell’assemblea che si terrà domani in videoconferenza a Trieste. Lo strappo è clamoroso: salvo sorprese dell’ultima ora (le azioni possono essere depositate fino a prima dell’assemblea), si vedrà Caltagirone azionista non votare per l’approvazione del bilancio 2020 che lui stesso, in quanto consigliere, ha invece approvato in cda. Se non è una sfiducia esplicita per l’operato dell’amministratore delegato Philippe Donnet, che Caltagirone punta da tempo a cambiare, gli assomiglia molto. Se i propositi di Caltagirone sono chiari e potrebbero concretizzarsi già l’anno prosimo, quando c’è da decidere il nuovo cda di Generali, che fa rà Del Vecchio? In un’intervista a Repubblica , parlando dell’ingresso di Caltagirone in Mediobanca, Mr Luxottica ha spiegato che «ognuno va per la sua strada in maniera indipendente» e che «fino a quando ci saranno i risultati il management non penso abbia nulla da temere». E i risultati, in Generali, ci sono. Gli obiettivi del piano industriale al 2021 verranno raggiunti nonostante il Covid e da quando Donnet è arrivato si è tenuto buono i soci (Caltagirone escluso, a quanto pare) anche distribuendo dividendi generosi. Dal 2017 alla fine di quest’anno saranno stati pagati 7 miliardi di cedole; se il piano 2021 verrà rispettato ne arriveranno altri 1,6 miliardi.
- Ania, intesa con i sindacati sul protocollo per la sicurezza
Premesso che le assicurazioni sono il settore dove storicamente ci sono le esperienze più avanzate di smart working, il nuovo protocollo sulla salute e sicurezza, siglato da Ania e dai sindacati (Fisac Cgil, First Cisl, Uilca, Fna e Snfia), prevede ancora «il ricorso al lavoro agile più possibile». Le assicurazioni non allentano le misure straordinarie imposte dalla pandemia e richiamano esplicitamente il tema delle vaccinazioni, su cui Ania si attiverà presso il Commissario straordinario per estendere la campagna vaccinale in azienda anche agli assicurativi. Entrando in qualche dettaglio organizzativo, il documento siglato prevede di ridurre le presenze nelle sedi, di ricorrere a tutti gli istituti contrattuali, come banca ore, permessi retribuiti, congedi, e di utilizzare l’istituto delle ferie salvaguardando, per quanto possibile, la dotazione di ferie dell’anno in corso, oltre alle misure introdotte dai provvedimenti di natura emergenziale, compreso il ricorso all’assegno ordinario del Fondo Intersettoriale di Solidarietà Ania. Nei casi in cui la presenza sia necessaria il protocollo prevede un piano di turnazione dei dipendenti per diminuire al massimo i contatti, cercando sempre di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili. Le parti hanno previsto di ridefinire, coerentemente con gli integrativi e con il contratto nazionale di lavoro, l’articolazione dell’attività lavorativa con orari differenziati. E poi ancora di garantire il distanziamento sociale anche attraverso una rimodulazione degli spazi di lavoro, usando spazi di uffici inutilizzati o di sale riunioni o riposizionando le postazioni, adeguatamente distanziate. La formazione e le riunioni continueranno, ma sempre a distanza.
- Reti di consulenza, chiamata dei giovani per rinnovare i profili
Una nuova generazione di consulenti, per intercettare una nuova domanda di consulenza da parte della clientela. È quanto è emerso nel corso dell’evento New generation plan organizzato da Assoreti in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Secondo Fabrizio Fornezza, Partner Eumetra, che ha illustrato la ricerca condotta dall’istituto sui temi dell’evento: «Fra le cose che contano – oggi e nei prossimi anni – per gli italiani c’è senza dubbio il progetto di rinascita del paese. E molti sono disposti ad investirci i propri risparmi. Ma per farlo in modo intelligente, oculato e attento ai bisogni della famiglia gli investitori sentono il bisogno di un supporto ed una consulenza di qualità». Ed è significativo come dalle risposte all’indagine di Eumetra gli italiani vedano sempre più i consulenti come “medico di famiglia” o “dietologo finanziario”. Quindi sempre più figura che si prende cura e non piazzista di prodotti o al limite una specie di farmacista.
- Sette fatti sul bilancio: Allianz spicca nel Dax nonostante il crollo degli utili
Nel 2020, Allianz ha guadagnato più di qualsiasi altro gruppo DAX: quasi sette miliardi di euro. Questo potrebbe essere visto come una prova della resilienza e della resistenza del gruppo alla crisi. Tuttavia, i 700.000 azionisti del più grande assicuratore europeo non sono soddisfatti. Il titolo Allianz, che ha iniziato l’anno scorso a un livello di 220 euro, alla fine è finito sotto i 200 euro. Gli investitori erano troppo abituati a profitti in costante aumento – negli anni prima della pandemia ci sono stati risultati record per otto volte di fila. Questo non si è materializzato nel 2020, e invece c’è stato l’ammortizzatore indotto dal Coronavirus. Nelle ultime settimane, il prezzo delle azioni Allianz è tornato lentamente al suo livello pre-crisi.
- Il tasso di interesse garantito per le polizze vita scende allo 0,25 per cento