Secondo quanto riporta l’Argus, la proposta di vendita della principale società di brokeraggio francese Gras Savoye ha raggiunto una fase decisiva negli ultimi negoziati tra Aon-Willis Towers Watson e la Commissione europea.
Dopo diverse settimane di trattative, Aon-Willis ha consegnato venerdì 9 aprile una risposta alle autorità della concorrenza della Commissione europea in cui il futuro gigante del brokeraggio precisa le attività che desidera cedere. L’esecutivo europeo attendeva questo documento per poter dare il via libera definitivo all’operazione di fusione che dovrebbe dare vita a un colosso con un fatturato di 20 miliardi di dollari.
Questa informazione è stata confermata sul sito della Commissione europea, che afferma che “gli impegni” sono stati “presentati” da Aon-Willis, terminando così la “sospensione della scadenza del 9 aprile 2021”. In altre parole, l’indagine condotta dalla Direzione della Concorrenza potrà riprendere il suo corso normale per pronunciarsi sul caso entro la fine del primo semestre del 2021, al più tardi entro metà luglio.
La procedura era stata infatti sospesa l’8 febbraio su richiesta di Bruxelles in assenza di garanzie fornite da Aon-Willis sulle posizioni dominanti del futuro gigante nel Vecchio Continente.
Secondo le informazioni raccolte da L’Argus de l’assurance, il “pacchetto” di cessioni presentato comprenderebbe diverse attività tra cui l’intermediazione riassicurativa svolta da Willis Re ma anche l’intermediazione dei rischi aziendali di Willis Towers Watson in Europa occidentale, in particolare in Francia con Gras Savoye (4% del fatturato di WTW), Germania (3% del fatturato di WTW), Spagna e Olanda.
Nel complesso, le entità in vendita sarebbero valutate 3 miliardi di euro: 1,15 miliardi di euro per Willis Re, tra 1 e 1,5 miliardi di euro per Gras Savoye WTW e tra 600 e 800 milioni di euro per il blocco Germania, Spagna e Paesi Bassi.
Questo accordo non è ancora definitivo. Secondo l’Argus, la Commissione europea avrebbe iniziato a consultare informalmente le grandi aziende per raccogliere le loro opinioni. “Questa pratica non è comune in questa fase dell’inchiesta, ma è probabile che la direzione della concorrenza voglia assicurare la totale assenza di posizioni dominanti di Aon-Willis sui suoi vari mercati, anche dopo queste vendite”, assicura una fonte.
Nell’ultimo trimestre del 2020, durante la prima fase dell’inchiesta, la Commissione europea aveva fatto ricorso a queste consultazioni in piena trasparenza con i risk manager. Questi ultimi avevano allora espresso le loro preoccupazioni per un serio rischio di inaridimento della concorrenza.