Nonostante la ripresa delle vendite nel 1° trimestre, la quota di imprese che dichiara di aver almeno recuperato i livelli di attività antecedenti lo scoppio dell’epidemia è rimasta sostanzialmente stabile al 25% mentre è lievemente aumentata, pur rimanendo contenuta all’8% (+2 punti percentuali), la quota di chi ritiene di non poterli più raggiungere. Le restanti imprese prevedono di poter tornare ai livelli di attività precedenti l’epidemia da Covid in media tra 16 mesi, circa uno in più di quanto previsto nella scorsa indagine.

E’ quanto emerge dall’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita condotta dai Bankitalia tra il 25 febbraio e il 19 marzo 2021 presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti.

Secondo le imprese, l’incertezza imputabile a fattori economici e politici continua a rappresentare il principale fattore di freno per l’attività nei prossimi mesi.

Il saldo negativo fra i giudizi di miglioramento e di peggioramento delle condizioni per investire si è complessivamente attenuato, recuperando la flessione registrata in occasione della precedente rilevazione (a -6 punti percentuali, da -16); una quota maggioritaria e crescente di imprese ne segnala la stabilità (67%). Anche con riferimento alle condizioni di accesso al credito i giudizi di stabilità restano largamente prevalenti a 89% da 83%, a fronte di un saldo tra opinioni positive e negative sostanzialmente stabile (-2,2).

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