di Fausto Tenini
All’interno dei settori europei meglio posizionati per cogliere la ripresa in atto si stanno mettendo in evidenza i titoli assicurativi. Osservando la dinamica dell’indice Stoxx Europe 600, che racchiude i brand delle coperture più capitalizzati nel Vecchio continente, si segnala un invitante +14% da inizio 2021, affiancato dal +44% di rendimento lordo nell’ultimo anno; chiaramente quest’ultimo dato va affiancato alla debacle del febbraio-marzo 2020, con il consueto movimento a V espresso da tutte le asset class di investimento in concomitanza dell’esplosione di pandemia di Covid-19. Ma i titoli assicurativi hanno saputo cogliere in pieno la successiva inversione di sentiment ed oggi si stanno riportando a contatto dei massimi storici. In termini di indice aggregato un elemento interessante risiede nel dividendo offerto agli azionisti, attualmente pari al 3,65% annuo, affiancato da un multiplo p/e non caro, prossimo a 17,5. In caso di assenza di cattive notizie dal fronte vaccinazioni globali è da mettere in conto un test dell’indice verso i massimi dello scorso febbraio, che sono anche livelli storici, il cui superamento offrirebbe un ulteriore segnale di forza. Ma come sempre è difficile fare di tutta l’erba un fascio, e le differenti situazioni – limitando lo sguardo al di fuori del Regno Unito- esprimono metriche disperse. Nel blocco tedesco si segnalano i titoli Allianz (P/e stimato di 11, dividend yield del 4,4%, beta di 1,1 rispetto al Dax), Munich Re (P/e stimato di 13, dividend yield del 3,7%, beta di 1,1 rispetto al Dax), Hannover Re (P/e stimato di 14,3, dividend yield del 2,9%, beta di 1 rispetto al Dax). Le prime due azioni potrebbero presto testare i massimi di 14 mesi or sono, rispettivamente a ridosso di 230 e 285 euro circa, mentre Hannover Re ha spazi di recupero molto più importanti, oltre il 20% prima di annullare il tracollo legato al Covid-19.
Tra le azioni svizzere si segnalano invece Zurich Insurance (P/e stimato di 14,7, dividend yield del 4,9%, beta di 1,1 rispetto allo Smi), Swiss Life (P/e stimato di 12,2, dividend yield del 4,4%, beta di 1,24 rispetto allo Smi), Baloise (P/e stimato di 12,3, dividend yield del 3,9%, beta di 1,1 rispetto allo Smi) e Swiss Re (P/e stimato di 13,6, dividend yield del 6,2%, beta di 1,25 rispetto allo Smi). Per i primi tre titoli è anche qui da mettere in conto un test verso i massimi del febbraio 2020, mentre Swiss Re è rimasta più indietro come prezzi ma può contare su un dividendo molto generoso. Elemento comune quest’ultimo ai titoli francesi Axa (P/e stimato di 8,5, dividend yield del 6,1%, beta di 1,2 rispetto al Cac) e Scor (P/e stimato di 11,5, dividend yield del 6%, beta di 1,25 rispetto al Cac), che rispettivamente evidenziano target di prezzo a ridosso di 25,5 euro e 35 euro circa. Sia questo titolo che Cnp (P/e stimato di 8,2, dividend yield del 4,6%, beta di 1,45 rispetto al Cac) presentano peraltro spazi di recupero importanti prima di ritestare i massimi del febbraio 2020. Il colosso italiano Generali (P/e stimato di 10,1, dividend yield del 2,7%, beta di 1 rispetto al Ftse-Mib) presenta a sua volta una interessante dinamica di recupero di medio periodo, con potenzialità verso l’area 18,5-19 euro, ma è l’olandese NN Group (P/e stimato di 8,6, dividend yield del 5,5%, beta di 1,1 rispetto a Aex) ad evidenziare la migliore struttura tecnica. Il titolo ha rotto al rialzo i precedenti massimi storici nelle scorse settimane, un chiaro segnale di acquisto non ignorato dagli operatori di mercato. Sulle correzioni vale quindi tuttora la pena incrementare le posizioni, in attesa di nuovi massimi storici avallati anche dagli indicatori fondamentali particolarmente a sconto. (riproduzione riservata)
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