Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
In questi giorni rimbalza prepotentemente la notizia sensazionalistica e priva di alcun fondamento di 9,5 miliardi di dollari al giorno di danni a causa della chiusura del canale di Suez. Tale cifra rappresenterebbe invece solo il controvalore stimato dai Lloyd’s delle merci in transito nell’area, merci che non sono affatto perdute o danneggiate comprese quelle a bordo della EverGiven. Tra gli impatti da segnalare i costi dei noli per il dry bulk in partenza dal Mar Nero (per il grano ucraino e russo) con tempi di oltre i 20 giorni.
A otto anni dall’avvio dell’azione legale al Tribunale di Milano si chiude, evitando il giudizio, la guerra tra UnipolSai e gli ex azionisti, manager, consiglieri e sindaci revisori protagonisti della lunga stagione Fondiaria-Sai che ha preceduto l’arrivo del gruppo assicurativo bolognese di stampo cooperativo. Come si evince dalle carte depositate dalla società guidata dall’ad Carlo Cimbri in vista dell’assemblea fissata per il 28 aprile, le parti in causa hanno trovato un accordo transattivo che metterà fine al contenzioso e che vedrà gli esponenti della famiglia Ligresti e dirigenti (quali l’ex vicepresidente Antonio Talarico e l’ex ad Fausto Marchionni) pagare per il loro operato.
Nell’anno della pandemia Generali in Germania ha chiuso con il miglior risultato dei suoi 190 anni di storia nel Paese, staccando una cedola alla casamadre di Trieste di 525 milioni. Numeri che sono il frutto delle operazioni di riassetto avviate nell’ultimo triennio, dice a MF-MilanoFinanza il ceo di Generali Deutschland, Giovanni Liverani, promettendo che, nonostante le incertezze per la pandemia, anche per l’anno in corso utile e dividendo continueranno a salire. «Il 2020, chiuso con un utile netto di 611 milioni, in crescita del 16,5%, e un risultato operativo di 905 milioni, salito dell’8,7%, è solo il primo anno di un’accelerazione verso la crescita destinata a proseguire negli anni futuri», dice Liverani, ricordando le numerose operazioni di riassetto avviate con il suo arrivo alla guida di Generali in Germania ad aprile del 2015. «Avevamo promesso una crescita degli utili, rendendo più efficiente la struttura e ottimizzando le reti distributive.
In febbraio le reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede hanno messo a segno una raccolta positiva di 4,5 miliardi. I volumi realizzati, stando ai dati Assoreti, registrano una crescita tendenziale del 7,6% e un progresso del 21,2% rispetto al mese precedente. La spinta arriva ancora una volta dai prodotti del risparmio gestito, con una valorizzazione di 3,5 miliardi più che raddoppiata (+124,2%) sull’anno e in crescita del 52,5% da gennaio.
Sempre più «Paperoni» arrivano in Italia per un fisco più leggero. Dalle dichiarazioni dei redditi per il 2018 sono stati 226 i soggetti che hanno aderito al regime agevolativo per i neo residenti. Sono 151 Paperoni in più rispetto alle dichiarazioni del 2017. È quanto emerge dalla relazione del direttore generale delle finanze Fabrizia Lapecorella, durante l’audizione svoltasi il 26 marzo scorso in commissione finanze del Senato, riguardo la riforma dell’Irpef. L’evoluzione della base imponibile Irpef è stata nel tempo caratterizzata da forme di erosione che hanno interessato tutte le forme di reddito. In particolare, l’erosione dei redditi da lavoro dipendente e pensione è anche influenzata dalle agevolazioni collegate al rientro in Italia dei lavoratori.
Registra un’accelerazione in Italia il sistema della gestione del rischio attuato tramite i fondi di mutualizzazione. Ciò grazie agli incentivi messi a disposizione col Piano nazionale di sviluppo rurale gestito dal Mipaaf. Da metà dicembre scorso ad oggi, sono tre i soggetti gestori riconosciuti in Italia ed altri se ne aggiungeranno nelle prossime settimane, quando la fase di istruttoria delle domande presentate si concluderà.
La caratteristica dei fondi di mutualizzazione è di coprire i rischi di varia natura a cui sono sottoposte le aziende agricole, senza il ricorso a soggetti intermediari, come le compagnie assicurative, anche se questi strumenti non sono concepiti come un’alternativa alle polizze, anzi sono utilizzati in maniera complementare, per coprire tipologie di rischio particolari.
- Aipb: paletti nell’investire
Gli italiani rimangono interessati a investire, ma con limiti ben precisi: è quanto emerge dal Rapporto Aipb-Capital Group, realizzato da Ipsos. Il 93% degli intervistati dichiara di voler investire, ma fa fatica a contestualizzare l’orizzonte temporale, che spesso resta molto breve. Se nel 2019 il 52% del campione era pronto a immobilizzare parte del proprio capitale per almeno dieci anni, questa percentuale l’anno scorso si è ridotta al 35% e si dice pronta a investire una cifra tra l’11 e il 20% del proprio portafoglio.
- Pensioni Inps sopra quota 16 milioni
Il 2020 in Italia, complice la pandemia da Sars-Cov2, è stato un anno record per i decessi che considerando tutte le cause di morte è il più elevato dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi. Rispetto alla media registrata tra il 2015-2019, pari a 645.619, si è verificato un «eccesso di mortalità» di 100.526 unità, (il 15,6% in più), delle quali 75.891 — probabilmente sottostimate — sono state ufficialmente attribuite al Covid-19 tra febbraio e il 31 dicembre 2020 secondo i dati registrati dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Tutto ciò ha avuto notevoli effetti sul sistema pensionistico Inps con conseguente cancellazione di numerose pensioni proprio a causa della morte degli anziani. Volendo stimare una quantificazione degli effetti finanziari, si è proceduto a escludere dai 100.527 deceduti in più, i soggetti con età inferiore ai 65 anni per cui si sono considerati solo i 96.818 deceduti, quasi certamente già pensionati, con età uguale o superiore a 65 anni, pari 96,3% dell’eccesso di mortalità complessiva, che l’Istat e l’Iss pubblicano suddivisi in due gruppi senza distinzione di genere: il primo dai 65 ai 79 anni con 20.110 deceduti e il secondo da 80 e più anni con 76.708 deceduti.
- In crescita mutui (erogati oltre 50 miliardi) e segnali di sofferenza
Agevolato da una dinamica favorevole dei tassi e dall’onda lunga (e in esaurimento) di surroghe e sostituzioni, il mercato dei mutui non ha conosciuto (sinora) cedimenti. Anzi, ha mostrato una tenuta superiore alle aspettative. Tuttavia, nel quarto trimestre 2020, nella “zona euro”, i criteri di selezione del credito concesso alle famiglie per l’acquisto di abitazioni si sono irrigiditi. Le banche tollerano meno i rischi (dettati dal deterioramento della situazione economica generale) mentre l’inversione del trend dell’Eurirs, che risale, riaprirà la competizione tra i mutui a tasso fisso (tali sono oltre il 90% dei mutui erogati negli ultimi anni) e quelli a tasso variabile. È la fotografia scattata dall’Ufficio studi di Nomisma, nel consueto Rapporto sul mercato immobiliare al capitolo prestiti per le compravendite residenziali.
- La lotta al riciclaggio punta sui big data
Intelligenza artificiale (Ai) e big data analytics sono il futuro – e in qualche caso già il presente -dell’antiriciclaggio, ma per il loro definitivo contributo all’efficacia del sistema di prevenzione serve ancora una crescita culturale – e talora di investimento – del settore. È questa la sintesi dalla prima indagine tra le banche e gli altri soggetti obbligati in Italia sull’uso dei big data e dell’intelligenza artificiale in ambito antiriciclaggio, studio realizzato da Crime&tech – spin-off dell’Università Cattolica del Sacro cuore-Transcrime – in partnership con Sas, e sviluppato in collaborazione tra tre mondi: ricerca accademica, soggetti obbligati e quello dei fornitori di soluzioni tecnologiche. Il campione sondato è di 43 soggetti obbligati – banche, assicurazioni, altre istituzioni finanziarie, società di gaming – corrispondenti al 46% del totale attivo del settore finanziario e dei giochi/scommesse in Italia. Secondo l’indagine, l’Ai è utilizzata soprattutto in fase di monitoraggio delle transazioni, mentre il big data analytics ha impiego più trasversale nei processi Aml. Solo il 27% ha soluzioni interamente sviluppate in-house, mentre il 73% si affida a partner esterni. Al contrario, rimane al momento limitata l’adozione di soluzioni cloud based.
- Studio Swiss Re: 300 miliardi di dollari di perdite da catastrofi possibili all’anno