Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Ora i gestori temono l’inflazione più del virus. Stando al sondaggio mensile condotto da Bank of America fra 220 asset manager, l’aumento dei prezzi è percepito oggi come un rischio per i mercati maggiore della pandemia. Per la prima volta da febbraio 2020 l’emergenza sanitaria non è in cima alla lista delle preoccupazioni dei gestori, che anzi si stanno riposizionando velocemente in vista di un vigoroso rilancio economico. In un mese perciò la loro esposizione alle società tecnologiche è stata ridotta del 25%, il taglio più deciso da 15 anni. Parallelamente i portafogli hanno fatto il pieno di titoli assicurativi, bancari ed energetici, ossia di settori ciclici in grado di cogliere una ripresa a «V» e quindi di apprezzarsi ancora in borsa. Benché solo il 15% ritenga Wall Street in «bolla», comunque, ben il 55% dei gestori sondati considera la fase rialzista agli sgoccioli e prevede a breve una correzione più o meno profonda.
C’è un mondo di potenzialità che deriva dall’uso dell’intelligenza artificiale nel business aziendale. Si va dal miglioramento dell’esperienza dei clienti alla possibilità di prevedere le necessità di questi ultimi ancor prima che si manifestino e quindi sviluppare innovazioni battendo il mercato. L’errore però è dietro l’angolo: quello di pensare per compartimenti stagni, di non capire che l’intelligenza artificiale si crea con un ecosistema ma anche con un’unione di menti che non sono soltanto data scientist.
Di questo si è parlato ieri al Milano Marketing Festival 2021 durante l’incontro IA, Machine learning e rivoluzione digitale. Luca Altieri, chief marketing officer di Ibm Italia, ha raccontato alcune applicazioni in cui l’Ia nelle soluzioni de gruppo è stata adottata per migliorare la customer experience. Per esempio dalla catena di duty free di EgyptAir, in cui l’assistente virtuale diventa un personal shopper digitale in grado di interloquire con linguaggio naturale con il cliente proponendo uno shopping personalizzato, grazie all’analisi dello storico degli acquisti così come dei suoi profili social.
- UnipolSai
L’Osservatorio finanziario ha premiato l’app della compagnia, ponendola al primo posto per il secondo anno consecutivo come migliore App assicurazioni completa
- Caos da movida, ai residenti 500 euro al mese di danni
Le notti insonni per colpa degli schiamazzi del popolo della movida valgono 500 euro al mese di risarcimento. E a pagare sarà il Comune di Torino. A stabilirlo è stato il giudice civile Rosanna Musa, che ha condannato Palazzo Civico a risarcire 29 cittadini che abitano nel quartiere San Salvario. La giunta, sia quella targata Appendino sia la precedente di Fassino, è colpevole di non aver adottato «le misure necessarie a contenere entro i limiti di legge i rumori notturni provocati dalla movida» e di non aver arginato «il disagio causato dal flusso massiccio e costante di persone che stazionano e intralciano la libera circolazione». In sostanza, è stato «violato il diritto alla tranquillità dei cittadini». Ora dal fondo cassa del bilancio locale dovrà uscire poco meno di un milione e duecentomila euro, pari a 42 mila euro a residente. Seimila per ciascun anno di turbamento subito, 500 euro al mese: a partire dal 2013 e fino al marzo del 2020, mese in cui è entrato in vigore il lockdown a causa della pandemia da Covid. A intentare causa sono stati 29 residenti stanchi di subire la movida fracassona e che nel 2018 si sono rivolti agli avvocati Silvia Bortolotti, Marco Buffa e Alessandro Sodde.
- Le donne rompono il tetto di cristallo nel cda Fineco
La prima fintech tricolore, la prima a diventare una public company, pur essendo nata per successive acquisizioni da una costola di Unicredit, e la prima ad avere un cda in maggioranza femminile. FinecoBank è da sempre pioniera in Piazza affari e ha appena conquistato anche il primato della diversità di genere, dato che le quote rosa rappresentano ben sei consiglieri su undici. Il cda eletto lo scorso anno in realtà vedeva uno schieramento a maggioranza maschile, ma con l’occasione di sostituire l’ex ad di Sky Italia Andrea Zappia, dimissionario, la scelta è ricaduta su Alessandra Pasini, direttore finanziario e degli investimenti internazionali di Snam, mandando così in minoranza i consiglieri in cravatta. Alessandro Foti, che da oltre un ventennio è a capo della banca che ha importato il trading online a Piazza Affari, sperimenta e introduce una novità che presto si farà largo in altre aziende quotate perché le diversità, anche di genere, arricchiscono il confronto in consiglio. Peccato che in Fineco, come in tante altre aziende di matrice bancaria, i manager siano sempre uomini: sette su otto, con l’eccezione del direttore finanziario Lorena Pelliciari.
- Generali alla campagna di Russia Sul tavolo dossier da 2 miliardi
Sul tavolo del management delle Generali arriva il dossier Russia. In particolare, sarebbe già stato individuato un potenziale target. Come è noto la società da anni è azionista rilevante dell’operatore locale Ingosstrakh. Ora nel mirino sarebbe finita un’altra opportunità. Si tratterebbe di una società attiva principalmente nel settore dei danni e ben posizionata in termini di quote di mercato. Il valore dell’operazione sarebbe vicino ai 2 miliardi di euro. Quanto ai potenziali candidati, i nomi sarebbero fondamentalmente tre: Vtb Insurance, RESO-Garantia e Rosgosstrakh. Tra queste, però, secondo quanto è stato possibile ricostruire, la preda più plausibile potrebbe essere RESO-Garantia, compagnia fondata nel 1991 e che fa capo alla famiglia Sarkisov e di cui Axa nel 2008 ha acquistato una quota vicina al 38%.
- Le perplessità dei grandi soci per la variabile geopolitica
La potenziale ascesa di Generali in Russia è già arrivata, sebbene si tratti di un dossier ancora embrionale, all’attenzione del comitato investimenti per una prima valutazione del tutto informale. Come è prassi, il management è solito sottoporre ogni ipotesi di lavoro rilevante ai propri referenti. E l’idea di crescere in Russia sarebbe una tra quelle recentemente presentate ai membri dell’organo ristretto. I grandi soci avrebbero manifestato alcune perplessità. Sebbene tutti riconoscano le potenzialità del mercato russo, soprattutto sul fronte assicurativo stante la scarsa penetrazione sul territorio delle polizze, tanto più quelle danni, allo stesso modo c’è preoccupazione per le complessità geopolitiche che il rafforzamento in quel paese potrebbe presentare.
- Il Leone alle prime mosse sul rinnovo
Si inizierà ad affrontare l’argomento dopo l’assemblea di fine aprile. Ma poichè la questione della governance di Generali è complessa si è già iniziato a ragionarne. Tant’è che ci si è portati avanti già lo scorso anno, quando sono state introdotte modifiche statutarie in vista del rinnovo del consiglio che scadrà solo l’anno prossimo. È stata ristretta la forchetta del numero dei componenti del cda, passando da 11-21 a 13-17, intervenendo sul minimo per consentire una più agevole formazione dei comitati e sul massimo per evitare l’effetto parlamento. È stato poi riequilibrato il peso delle minoranze, passando dai due posti attuali a quattro (su un numero totale di amministratori fino a 14) o a cinque (dai 15 in su). E soprattutto è stata inserita in statuto la facoltà di presentare la lista del consiglio e introdotta la possibilità di assegnare posti a una terza lista (una “seconda” lista di minoranza), purché sostenuta da almeno il 5% del capitale.
- Imposta assicurazioni, acconti e crediti trasferiti alla società conferitaria
A seguito del conferimento del business assicurativo italiano la conferitaria, che potrà includere i crediti per l’imposta sulle assicurazioni nella propria denuncia annuale, avrà l’obbligo degli acconti per il 2021. Questa è la sintesi delle risposte a interpello 178 e 181 delle Entrate di ieri 16 marzo. Dopo una complessa riorganizzazione internazionale motivata anche dalla Brexit, il business assicurativo locale viene trasferito ad entità che operano in regime di stabilimento (branch) e in libera prestazione di servizi (Lps). Il negozio inglese si traduce in un conferimento in Italia, a fronte del quale la conferente cessa la propria attività, che verrà proseguita dalla conferitaria.
- Sicurezza alimentare, la strana scelta di depenalizzare
Dal 26 marzo cambia la disciplina penale della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande, virando verso una sostanziale depenalizzazione. L’articolo 18 lettera b) del Dlgs 27/21 include infatti tra le sue abrogazioni la legge 283/62 recante la disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande, fatte salve le disposizioni agli articoli 7, 10 e 22. Si tratta dell’esercizio della delega conferita dall’ articolo 12 della legge 117/19 per l’adeguamento della normativa nazionale al regolamento Ue 2017/625 che, dunque, è destinato a produrre fenomeni di abolitio criminis, peraltro con effetto retroattivo e contestuale travolgimento di eventuali giudicati di condanna, come del resto impone il Codice penale rispetto alle contravvenzioni di pericolo e di danno previste dal combinato disposto appunto della legge 283/1962 (articoli 5 e 6) sulle quali sinora si è fondata la prevenzione di reati contro la salute pubblica anche ben più gravi (articoli 439 e seguenti del Codice penale). Ne deriva che i fatti, specie colposi, di impiego, vendita, somministrazione o introduzione di sostanze alimentari contaminate (ad esempio per effetto di additivi non consentiti o di prodotti cancerogeni) ovvero in stato di degrado, promiscuità o cattiva conservazione o comunque non rispondenti ai requisiti di legge, non integrano più reato ex se ma semmai solo illeciti amministrativi puniti, per lo più, con sanzione pecuniaria.
- Queste le conseguenze della fine di Allianz Deutschland