L’Antitrust ha iniziato la fase di rilevazione finalizzata a valutare l’impatto del Rating di legalità, attraverso un questionario inviato alle oltre 8.000 imprese che hanno ottenuto o rinnovato l’istituto negli ultimi due anni.
Il Rating di legalità continua a riscontrare grande interesse tra le imprese. Nel solo 2020 l’Autorità ha concluso circa 4.600 procedimenti in materia di Rating, con un incremento del 12% circa rispetto al 2019.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ricorda in una nota che il Rating di legalità è un istituto premiale: oltre ad irrobustire la reputazione degli operatori economici che lo conseguono, dà diritto alle imprese virtuose di ottenere benefici quando richiedono finanziamenti pubblici o bancari e quando partecipano a procedure per l’aggiudicazione di appalti pubblici.
Secondo l’Antitrust è importante, soprattutto nell’attuale periodo di crisi economica, che tutti i benefici astrattamente disponibili per le società che hanno ottenuto il Rating si esplichino per intero, valorizzando gli operatori economici che si distinguono sotto il profilo della compliance aziendale e dello sviluppo di una cultura d’impresa fondata su principi etici.
Per questo motivo l’Autorità ha deciso di avviare una rilevazione per valutare l’impatto concreto del Rating sull’attività delle imprese che ne sono in possesso e sul mercato in generale. Il questionario sarà inviato a tutte le oltre 8.000 imprese che hanno ottenuto o rinnovato il Rating di legalità negli ultimi due anni.
La raccolta dei dati si propone, in particolare, di registrare e misurare i benefici che le imprese hanno ottenuto grazie al possesso del Rating, così come di individuare gli eventuali ostacoli al loro conseguimento. I risultati potranno essere utilizzati per valutare l’adozione di iniziative che puntino a rafforzare l’istituto e la sua efficacia.