Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
La Commissione Europea chiama in campo le compagnie assicurative nella gestione dei danni provocati dalle catastrofi naturali e le imprese si preparano all’azione. A muovere per prima è stata l’Olanda, dove di recente è stato firmato un accordo tra l’Istituto Reale per la Salute Pubblica e l’Ambiente e il comparto assicurativo. L’obiettivo, come ha spiegato il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, presentando nei giorni scorsi il piano strategico dell’Unione Europea per adattarsi al cambiamento per il rischio climatico, è di dare un sostegno al settore assicurativo con indicazioni puntuali e aggiornate.
Aprire la discussione sulla flessibilità pensionistica, a partire dagli strumenti già a disposizione. A muoversi è il Partito democratico, che esprime anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, con un progetto di legge presentato alla Camera da Debora Serracchiani, presidente della commissione Lavoro, e dalla collega di partito Carla Cantone, già segretaria generale dello Spi, il sindacato pensionati della Cgil. L’iniziativa intende mettere in fila le soluzioni di flessibilità già adottate, estendendole.
- Anima H. aumenta gli utili
Profitti in aumento per Anima Holding, che ha chiuso il 2020 con un utile netto di 155,4 milioni di euro (+7% su base annua). La raccolta netta è stata positiva per circa 0,7 miliardi e il totale delle masse gestite è ammontato a 194,3 miliardi. I ricavi sono migliorati del 6% a 380,2 milioni. Il cda proporrà un dividendo pari a 0,22 euro per azione. «Un anno difficile come il 2020», ha detto l’a.d. Alessandro Melzi d’Eril, «ha fatto emergere in modo ancora più evidente quelli che riteniamo essere i punti di forza. Il 2021 è iniziato in modo decisamente incoraggiante, in particolare sul fronte dell’attività di gestione, dove molti dei nostri fondi hanno aggiornato i nuovi massimi, imprimendo un’ulteriore crescita alle commissioni fisse e con elevati livelli per quelle d’incentivo già incassate nei primi due mesi dell’anno».
- Generali
Francesco Martorana è stato nominato group chief investment officer. Inoltre Bruno Servant è il nuovo a.d. di Generali Insurance asset management e Tim Rainsford a.d. di Generali Investments partners.
- Banco Bpm, la prossima mossa del risiko con Bper o Unicredit
«Abbiamo parlato con tanti interlocutori perché ci fa piacere e vogliamo parlare con tutti». Così pochi giorni fa Giuseppe Castagna, ceo di Banco Bpm, parlava delle strade del risiko per l’ex popolare lombardo-veneta. Ma, aggiungeva, «ormai siamo rimasti in pochi». E i pochi, guardando ai gruppi italiani, si riducono fondamentalmente a due: Bper e Unicredit. Dietro le parole di Castagna si intravede un dibattito dentro il consiglio presieduto da Massimo Tononi tra chi propende per l’una o l’altra soluzione. Il mercato è in attesa che da aprile il nuovo ceo Andrea Orcel dia la rotta a Unicredit, su Mps o altrove. Orcel potrebbe valutare un’opa su Banco Bpm, per recuperare terreno su Intesa Sanpaolo-Ubi. È una strada che ad alcuni importanti soci di Banco Bpm come Davide Leone (5%) non dispiacerebbe. Ma c’è anche l’altra strada che Castagna sta valutando: la fusione con Bper, apprezzata anche dal primo azionista della banca emiliana, Carlo Cimbri di Unipol. In Banco Bpm, il fronte di soci italiani — le fondazioni (5%) e gli industriali Remo Girondi, Sandro Veronesi, Dario Tommasi (6,7%) — potrebbe sostenere Castagna nel tavolo con Bologna. La fusione avrebbe senso industriale, con Banco Bpm che porterebbe in dote le jv assicurative con Covea e Cattolica, dalle quali è in uscita. In più c’è il risparmio gestito. Ieri Alessandro Melzi D’Eril, ceo di Anima ha detto che in caso di fusione Banco Bpm-Bper «l’evoluzione naturale» sarà la fusione tra Arca sgr (al 57% di Bper) e Anima, il cui primo azionista è Banco Bpm. C’è però il tema del concambi.
- Generali, nuove nomine
Generali ha varato ieri nuove nomine: Francesco Martorana è il nuovo Chief Investment Officer, e Bruno Servant è stato nominato Ceo di Generali Insurance Asset Management. Tim Rainsford è il nuovo Ceo di Generali Investments Partners.
- Il mercato auto soffre ancora immatricolazioni in calo del 12%
Il mercato dell’auto non accenna a riprendersi. Nel mese di febbraio in Italia sono state immatricolate 142.998 autovetture, con un calo del 12,3% che replica da vicino il meno 13,9% di gennaio. I dati preoccupano non poco gli operatori, visto che sono stati ottenuti in un momento in cui esistono incentivi per auto che rientrano in diverse fasce di emissioni di anidride carbonica. Il centro studi Promotor rileva che sono già stati prenotati 155 milioni di euro di incentivi per l’acquisto di vetture con emissioni comprese fra i 60 e i 135 grammi di CO 2 al chilometro, su un totale disponibile di 250 milioni. «Su questa base si può prevedere che lo stanziamento si esaurirà intorno al 25 marzo. Se in aprile le vendite saranno ancora sostenute dagli incentivi prenotati, da maggio l’accelerazione della pandemia e la fine degli incentivi potrebbe stritolare il mercato», dice il direttore Gian Primo Quagliano. Nessun problema, invece, per gli incentivi previsti per le emissioni da zero a 60 grammi, che dovrebbero bastare per tutto l’anno.
- Generali riorganizza la divisione risparmio «Più agilità e sinergie»
Una guida unica per tutte le attività di gestione nel risparmio all’interno del gruppo, una nuova organizzazione volta a valorizzare ancor più le strutture dedicate all’asset e wealth management. Tutto per puntare a una nuova espansione, per linee interne ed esterne, del proprio modello distintivo d’offerta multi-boutique per la clientela istituzionale e private con Banca Generali verso le famiglie. È un’operazione di riassetto rilevante quella avviata ieri da Generali Investments Partners che ha come principale attore Carlo Trabattoni, nominato Ceo Asset & Wealth Management della business unit e investito del ruolo di coordinatore unico delle diverse società di gestione del gruppo, oltre appunto a Banca Generali nel private banking. Un lungo passato in Schroders, prima di approdare al gruppo del Leone nel settembre 2017 con l’obiettivo di avviare la nuova la strategia multi-boutique nella gestione del risparmio, Trabattoni illustra a Il Sole 24 Ore quello che a tutti gli effetti appare come un deciso passo in avanti per un gestore presente ormai in 15 paesi e con oltre 517 miliardi di euro di masse a livello globale.
- Mediolanum, accordo con due boutique Usa
Mediolanum International Funds ha avviato partnership con due boutique di gestione Usa, Sga e Nzs Capital. Con l’accordo, Mediolanum punta a delegare nei prossimi 5 anni la gestione di almeno 10 miliardi di euro attraverso partnership con società altamente specializzate.
- In alto mare la soluzione per i mezzi targati
Non trova ancora soluzione il problema dell’uso delle targhe prova anche su veicoli targati, dopo che la Cassazione (sentenza 17665/2020) ha ritenuto che sia utilizzabile esclusivamente sui mezzi non ancora immatricolati. Certo, questa è solo un’interpretazione e nella prassi anche officine, allestitori, rivenditori e gli altri operatori dell’automotive che lavorano su veicoli già targati continuano a usare le targhe prova, come secondo le circolari del ministero dell’Interno sembrano consentire l’articolo 98 del Codice della strada e il Dpr 474/2001. Ma ci sono stati casi di operatori sanzionati da agenti che hanno dato più peso alla Cassazione che al ministero cui sono soggetti gerarchicamente. Inoltre, le assicurazioni potrebbero esercitare rivalse in caso di incidenti. Sinora i tentativi di cambiare la normativa sono falliti. Si è solo riusciti ad approvare un ordine del giorno presentato dalla deputata Sara Moretto, in cui si impegna il Governo a «valutare l’opportunità di adottare le iniziative legislative necessarie a chiarire definitivamente che la circolazione di prova su veicoli già immatricolati è consentita anche agli esercenti delle officine di riparazione e di trasformazione, al fine di effettuare le prove tecniche necessarie a individuare eventuali malfunzionamenti o per verificare l’efficienza delle riparazioni già effettuate».
- Copertura Inail estesa anche a chi non si vaccina
«Il rifiuto di vaccinarsi, configurandosi come esercizio della liberta di scelta del singolo individuo rispetto a un trattamento sanitario, ancorché fortemente raccomandato dalle autorità, non può costituire una ulteriore condizione a cui subordinare la tutela assicurativa dell’infortunato». Con questo chiarimento, contenuto in una nota inviata ieri alla direzione regionale della Liguria l’Inail ha messo la parola fine alla questione sollevata di recente dal Policnico San Martino di Genova, la cui direzione aveva chiesto chiarimenti sui provvedimenti da adottare riguardo al personale infermieristico che non aveva aderito al piano vaccinale anti Covid-19 nell’ipotesi in cui avesse contratto in seguito l’infezione (si veda «Il Sole 24 Ore» del 23 febbraio). Il dubbio era se l’evento contagio in questi casi andasse considerato infortunio sul lavoro, secondo la prassi consolidata in caso di eventi epidemici, oppure semplice malattia con tutela Inps.
- L’assicurazione vita conferma la ripresa a inizio anno