Le auto connesse continuano ad essere vittime vulnerabili degli attacchi informatici. Secondo lo studio “Cyber security risks of connected cars” di Trend Micro, infatti sarebbero molte le situazioni spiacevoli in cui i conducenti potrebbero ritrovarsi e le minacce alla sicurezza e all’incolumità delle persone all’interno del veicolo rimarrebbero alte.
Il report si fonda sull’analisi di 29 scenari di attacco (che potrebbero essere lanciati da remoto contro i veicoli delle vittime, ma anche dall’interno di questi ultimi), secondo il modello di minaccia Dread per l’analisi qualitativa del rischio.
Secondo il report di Trend Micro, gli attacchi DDoS ai sistemi di trasporto intelligenti (Its) potrebbero sovraccaricare le comunicazioni delle auto connesse e rappresentare un rischio elevato di malfunzionamento. In questa categoria di attacchi si possono trovare alcuni esempi, come cartelli stradali compromessi per mostrare messaggi di attivismo politico, macchine per il pagamento dei pedaggi messe fuori uso da ransomware, monitor delle stazioni non funzionanti e sistemi di controllo del traffico esposti direttamente su Internet, tra cui segnali stradali, sensori ambientali e telecamere a circuito chiuso.
Trend Micro fa anche notare che i sistemi delle auto connesse che sono esposti e vulnerabili sono facilmente individuabili e questo li rende a rischio ancora maggiore di subire attacchi. In questo quadro, più del 17% di tutti i vettori di attacco esaminati è ad alto rischio secondo il modello Dread e richiede una conoscenza limitata della tecnologia dei veicoli per essere sfruttato. Per questa ragione, gli attacchi potrebbero essere realizzati anche da persone poco qualificate.
In tutto il mondo, le spedizioni di autovetture con connettività integrata raggiungeranno i 125 milioni nel 2022 e il futuro è rappresentato da veicoli completamente autonomi. Questo progresso creerà un ecosistema complesso, che comprenderà cloud, IoT, 5G e altre tecnologie chiave, ma che presenterà però anche un’enorme superficie di attacco, costituita da milioni di endpoint e utenti finali.
Man mano che il settore continuerà a svilupparsi, criminali informatici, hacktivisti, terroristi, Stati nazionali, addetti ai lavori e persino operatori senza scrupoli avranno molteplici opportunità di monetizzare e sabotare. Dopo aver studiato i 29 vettori di attacco, la ricerca afferma che il rischio complessivo di attacchi informatici è “medio”. Tuttavia, ogni volta che applicazioni SaaS vengono incorporate nell’architettura elettrica/elettronica (E/E) dei veicoli e i criminali informatici creano nuove strategie di monetizzazione, l’evoluzione negli attacchi porta a minacce di rischio più elevate.
Fonte: Corcom