Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Il futuro della finanza si gioca sul terreno dell’innovazione: l’ingresso della tecnologia nel mondo finanziario sta cambiando profondamente i bisogni dei consumatori e il paradigma dominante. La digitalizzazione è un percorso che mostra un profilo simile indipendentemente dal settore nel quale interviene. L’andamento tende a ripetersi: le startup sviluppano nuovi modelli di business e servizi digitali, fino a quando questi divengono modelli prevalenti a cui tutto il mercato è chiamato a ispirarsi o in molti casi ad adattarsi per continuare a essere competitivo.
Parte l’operazione riassetto azionario in Prima Assicurazioni. Mentre continuano a piovere accuse su Alberto Genovese, finito agli arresti per presunta violenza sessuale, sequestro di persona e spaccio, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza hanno ufficialmente preso il via le grandi manovre per far uscire dall’azionariato della società insurtech l’ex guru delle startup. Subito dopo lo scoppio della vicenda giudiziaria, il manager – che oltre ad aver lanciato Prima Assicurazioni è stato anche fondatore di Facile.it – ha immediatamente lasciato tutte le cariche operative. Ma tramite la ex Alberto Genovese Technologies spa, che nel frattempo ha cambiato denominazione in First Technology Holding, assieme ad altri soci continua a detenere poco più del 55% dei diritti di voto di Prima e il 50,6% del capitale nominale della società. Un legame che a questo punto gli altri azionisti non vedono l’ora di sciogliere il prima possibile e recidere definitivamente i rapporti con Genovese. Primi tra tutti gli americani di Blackstone e Goldman Sachs che nel 2018, con un’operazione sorprendente per portata dell’investimento, hanno deciso di puntare ben 100 milioni di euro sull’insurtech che opera come agenzia assicurativa specializzata in polizze auto e moto, diventandone azionisti oggi rispettivamente con quote del 26,8 e del 14,4%. Una mossa che si è rivelata vincente se si guarda allo sviluppo del business.
È Fincantieri il candidato con più possibilità di finire oggetto di short squeeze a Piazza Affari. E così pure, con minori probabilità ma sempre significative, Cattolica Assicurazioni, Ovs e Maire Technimont. Tutti titoli che, sulla base di alcune caratteristiche, ricordano più da vicino le varie GameStop, Amc Entertainment, Bed Bath&Beyond e così via (articoli alle pagine 2 e 3). In questi casi però non si parla di capitalizzazioni, settori industriali o dati di fatturato, perché per individuare titoli su cui si può abbattere potenzialmente uno short squeeze (ovvero necessità di una veloce ricopertura da parte di investitori istituzionali a seguito di improvviso rialzo dei prezzi), si devono prendere in considerazioni metriche diverse.
- Generali
Francesco Gaetano Caltagirone ha incrementato la propria partecipazione nella compagnia al 5,52%.
- Generali, Caltagirone compra 1,5 milioni di azioni
Il vicepresidente vicario di Generali, Francesco Gaetano Caltagirone ha comprato 1,5 milioni di titoli del Leone di Trieste, salendo al 5,52%.
- Auto Il 2021 parte male vendite giù del 14%
L’anno si apre con un segno meno per il mercato auto. Dopo un 2020 che si è chiuso con un calo delle vendite del 28%, complice la pandemia, a gennaio 2021 il dato è di -14,03% rispetto ad un anno fa. Nessun rimbalzo, nonostante gli incentivi. Gli esperti e le associazioni di settore, dal Centro Studi Promotor ad Anfia e Unrae, sottolineano che senza sostegni all’acquisto sarebbe andata molto peggio. In Italia a gennaio sono state immatricolate 134.001 auto. Stellantis nel suo primo mese di vita ha immatricolato 52.542 auto, il 21,7% in meno di un anno prima: 30.660 Fca e 21.992 Psa. Il gruppo guidato da Carlos Tavares ha annunciato ieri la nomina di Pietro Gorlier, prima responsabile Europa di Fca, a capo mondiale di Stellantis Parts and Services. d.lon.
- Pensioni, le cancellazioni per decesso in aumento del 16%
Per leggere con precisione la profondità dell’impronta lasciata dalla pandemia sulla popolazione italiana bisognerà aspettare le statistiche ufficiali sulla mortalità nel 2020 che Istat darà a fine marzo. Ma i dati amministrativi che via via ci arrivano confermano la dimensione senza precedenti della tragedia. Inps l’anno scorso ha cancellato per avvenuto decesso 862.838 pensioni, il 16,1% in più (+121.697) di quelle del normalissimo 2019, quando le cancellazioni per causa morte si fermarono a 741.141. Stiamo parlando di tutti i tipi di prestazioni pagate da Inps, compresi gli assegni sociali, ad eccezione delle invalidità civili. Nell’anno del Covid-19 le cancellazioni hanno superato le nuove pensioni entrate in decorrenza per 67mila unità, a fronte di un bilancio tra cancellazioni e nuove prestazioni che l’anno prima si era fermata ad appena 655 unità. Il numero di pensioni cancellate è fortunatamente inferiore a quello delle vite perdute, visto che oltre il 30% dei pensionati cumula nel nostro Paese più di una pensione (per esempio una pensione diretta e una di reversibilità).
- BILANCIO DEMOGRAFICO. Oltre 700mila morti e 400mila nati
«Nella demografia di questa Italia del 2020, due sembrano essere i confini simbolici destinati a infrangersi sotto i colpi del Covid-19 e dei suoi effetti, diretti e indiretti: il margine superiore dei 700 mila morti – oltre il quale nell’arco degli ultimi cent’anni ci si è spinti giusto all’inizio (1920) e quindi nel pieno dell’ultimo conflitto mondiale (1942-1944) – e il limite inferiore dei 400 mila nati, una soglia mai raggiunta negli oltre 150 anni di Unità nazionale». È quanto ha scritto ieri il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo. Il doppio risultato negativo, che Istat renderà noto nelle prossime settimane, determinerà un valore negativo del saldo naturale oltre le 300 mila unità: «Un risultato – scrive Blangiardo – che, nella storia del nostro Paese, si era visto unicamente nel 1918, allorché l’epidemia di “spagnola” contribuì a determinare circa metà degli 1,3 milioni di decessi registrati in quel catastrofico anno».
- Auto, il bonus limita il tracollo: vendite in flessione del 14%
Parte in salita il 2021 per il mercato auto in Italia. Nel mese di gennaio le immatricolazioni sono calate del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, periodo precedente alla diffusione della pandemia. I limiti agli spostamenti oltre ai due giorni lavorativi in meno hanno condizionato l’andamento delle vendite che seppure in ritardo hanno potuto godere degli ecobonus varati dal Governo con l’ultima manovra finanziaria.
- Lo scivolo alla pensione abbatte i costi aziendali
Il nuovo contratto di espansione previsto dalla legge Bilancio 2021 consente di programmare piani di esubero di personale tramite prepensionamento con risparmi fino al 60% del costo del lavoro per ciascun dipendente. Si tratta di una strategia che potrebbe risultare win win poiché consentirebbe: all’azienda di ridurre i costi del lavoro del personale in esubero e ove necessario assumere con risparmio nuovi addetti; al lavoratore di ricevere un assegno come se fosse già in pensione, fino a cinque anni prima rispetto alla generalità dei lavoratori.
- I grandi assicuratori vengono in aiuto delle fintech contro la Bafin