Nonostante la salute e lla prevenzione siano  tra le principali preoccupazioni degli italiani, il 63% tende a evitare di sottoporsi a visite mediche e di controllo.

Lo rileva l’Osservatorio Sanità di UniSalute realizzato con Nextplora per indagare le abitudini degli italiani in ambito di salute e prevenzione.

Andando a studiare il comportamento degli italiani nel 2020 salta all’occhio come negli ultimi 12 mesi quasi un italiano su cinque (18%) non si è mai rivolto al proprio medico di base mentre uno su tre (31%) non ha svolto gli esami del sangue di routine. La prevenzione non viene però sottovalutata solo nelle sue forme più generiche ma anche quando si parla di controlli più specifici: il 47% degli italiani nel corso del 2020 non ha fatto alcun esame specialistico, come le ecografie o il pap test, mentre due intervistati su cinque (40%) non hanno svolto visite specialistiche quali andare da un dermatologo o da un oculista. A questi si aggiunge un 32% che dichiara di non essersi mai recato dal dentista negli ultimi 12 mesi.

In questo quadro sorprende scoprire che anche le donne, solitamente più attente alle tematiche della salute, abbiano adottato comportamenti preoccupanti: solo la metà delle italiane over 30 ha svolto una visita ginecologica nel corso del 2020.

Purtroppo tali dati non sembrano legati all’epidemia di Covid e quindi ad una volontà di evitare strutture sanitarie in questo periodo. Una analisi più approfondita ha infatti rivelato una bassa predisposizione alla prevenzione degli italiani. Un problema radicato nel tempo e nelle abitudini.

Il 15% degli italiani, infatti non ha mai svolto un esame semplice ma importante come l’elettrocardiogramma. Addirittura, il 42% degli intervistati ha dichiarato di non aver mai fatto una ecografia all’addome, il 41% degli uomini del nostro Paese non ha mai svolto l’esame del sangue PSA così come un’italiana su tre (34%) non si è mai sottoposta ad una mammografia.

Nonostante le periodiche campagne a favore di quei piccoli controlli che ognuno può svolgere autonomamente (come la misurazione della pressione o della saturazione d’ossigeno) oltre un quinto degli italiani (21%) continua ad affermare di non attuare mai queste semplici pratiche.

Ma come si potrebbe favorire la cultura della prevenzione? Secondo un intervistato su due (46%) l’ideale sarebbe una lettera da parte del SSN che riassuma il “calendario della prevenzione” per le varie classi di età, mentre secondo il 26% degli italiani il canale più efficace rimane quello del rapporto con il medico di famiglia. Molto gradite anche le campagne di screening pubblico: un esame di controllo su cinque (21%), infatti, viene svolto da cittadini che hanno ricevuto la lettera di invito ad una di queste iniziative.

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