Secondo i dati pubblicati dall’ANIA, nel ramo Malattia si registra, a differenza del ramo Infortuni, una forte presenza di polizze collettive, pari nel 2019 al 70% della raccolta totale premi contabilizzati, in calo di due punti percentuali rispetto all’anno precedente, con una conseguente quota di polizze individuali aumentata al 30%. Nel comparto del new business le polizze collettive raggiungono un’incidenza del 53% sul totale nuovi premi, a fronte del 55% registrato nel 2018.

In merito alla distribuzione dei premi Malattia distinti per le principali garanzie assicurative offerte dal mercato, emerge una minore eterogeneità di offerta fra le polizze individuali e quelle collettive, con la garanzia rimborso spese mediche che risulta evidentemente la più diffusa.

Per quanto riguarda il settore delle polizze individuali, Ania stima che nel 2019 la raccolta dei premi contabilizzati sia pari a € 971 mln, in aumento del 17,7% rispetto all’anno precedente, a fronte di circa 2,3 milioni di polizze attive (+6,3% rispetto al 2018). L’incidenza dei premi di nuovi affari sul totale è pari al 22% (stabile rispetto aI 2018), per
un ammontare di € 218 mln, in aumento del 21,4%.

Anche nel 2019 continua la forte predominanza sul portafoglio totale della garanzia rimborso spese mediche; nel dettaglio, tale garanzia raccoglie oltre il 57% dei premi contabilizzati individuali, con un ammontare pari a € 557 mln, in aumento del 14,1% rispetto all’anno precedente. I premi di nuova produzione rappresentano il 39% dei
nuovi affari emessi nell’anno, con un ammontare in aumento del 25% rispetto al 2018 e pari a € 85 mln (il 15% dei premi contabilizzati).

L’invalidità permanente registra un peso percentuale più contenuto e pari al 16% dei premi contabilizzati (€ 156 mln), di cui oltre la metà di nuova produzione e in aumento del 7,5% rispetto al 2018.

I premi afferenti alla garanzia diaria sono ammontati a € 90 mln (oltre il 9% del totale premi), di cui l’8% derivante da nuove polizze individuali emesse, in calo del 2,4% rispetto al 2018.
La garanzia che copre il rischio di long term care da malattia (cfr. Nota metodologica) rimane, anche nel 2019, poco significativa, in quanto commercializzata più frequentemente nel comparto Vita.
La categoria altro, che include quote di premi di coperture di rischio che non rientrano in quelle già indicate (come ad esempio l’inabilità temporanea) o che non possono essere allocate per mancanza di informazioni, costituisce il 17% dei premi contabilizzati (circa € 164 mln).

malattia

Relativamente al settore delle polizze collettive, ANIA stima un volume premi di € 2,2 mld, di cui l’11% afferente a nuova produzione, in aumento del 7,8% rispetto al 2018. Non si dispone di una stima del numero di teste assicurate nelle polizze collettive a causa della bassa significatività del campione di imprese che ha fornito questa informazione.

Per questa tipologia di polizze, l’incidenza della garanzia rimborso spese mediche risulta ancora più elevata rispetto alle polizze individuali (vi contribuisce la copertura offerta da casse sanitarie privatistiche o da aziende in favore dei propri dipendenti); nel dettaglio, tale garanzia costituisce l’86,4% del totale premi contabilizzati (a fronte dell’85,6% nel 2018), per un ammontare pari a € 1,9 mld (di cui appena l’8% relativo a nuova produzione) e
un incremento annuo dell’8,8%.

La seconda garanzia maggiormente diffusa per le polizze collettive è la diaria, che registra nel 2019 un volume di premi di € 114 mln, in aumento del 28,1% rispetto all’anno precedente e pari al 5% del totale dei premi.
Per la garanzia invalidità permanente si osserva un’incidenza sul totale dei premi pari al 3,7%, a fronte di un volume di premi di € 83 mln (-6,3% rispetto al 2018).
Anche nelle polizze collettive la garanzia long term care risulta poco commercializzata, ammontando nell’anno analizzato a € 27 mln (poco più dell’1% del totale premi contabilizzati), in aumento del 7,7% rispetto all’anno precedente.
La categoria altro nel 2019 risulta pari a € 81 mln, il 3,6% dei premi contabilizzati, di cui quasi il 30% proveniente dalla sottoscrizione di nuovi affari.