Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

Assieme a quello di Unicredit, il consiglio di amministrazione di Bper sarà uno dei due vertici a scadere nel 2021 delle banche italiane. L’istituto modenese guidato da Alessandro Vandelli è reduce dall’acquisizione delle oltre 500 filiali Ubi e di un aumento di capitale da 802 milioni, ma i suoi grandi soci hanno già iniziato a riflettere sulle prossime scadenze. Ad aprile infatti il board dovrà essere rinnovato dall’assemblea sulla base delle nuove regole statutarie in fase in finalizzazione. In vista di quell’appuntamento gli azionisti avrebbero iniziato a lavorare sulle candidature che dovranno essere presentate all’inizio di marzo.
Introducendo un meccanismo proporzionale di voto, il nuovo statuto consentirà la presentazione di una pluralità di liste e non più soltanto di due (di cui una del consiglio di amministrazione) come accade oggi. In questo modo, oltre alla rosa di maggioranza, ci sarà spazio per più formazioni di minoranza tra cui quella storicamente presentata da Assogestioni.
Leonardo Del Vecchio torna a comprare azioni Mediobanca portandosi al 12%. Nel dettaglio gli acquisti, pari allo 0,92% del capitale, sono stati effettuati tra il 15 e il 28 dicembre a prezzi variabili tra 7,15 e 7,6 euro per azione. Dopo l’autorizzazione della Bce Del Vecchio può salire fino al 20% di Mediobanca, ma per il momento gli acquisti sono stati cauti. La soglia del 10% per esempio è stata superata soltanto all’inizio di ottobre, mentre l’ultimo arrotondamento non modifica di molto gli equilibri all’interno dell’azionariato.

Haven Health, la joint venture di alto profilo lanciata dai colossi Amazon, Berkshire Hathaway di Warren Buffett e JP Morgan, chiuderà i battenti a due anni dalla sua fondazione. Nata nel 2018 da un’idea dell’amministratore delegato di JP Morgan, Jamie Dimon, Haven aveva come obiettivo quello di offrire servizi sanitari più trasparenti e a prezzi ridotti alle centinaia di migliaia di dipendenti dei tre gruppi, coniugando risorse e tecnologia. Adesso, però, non essendo riuscita a raggiungere questi traguardi, la società cesserà l’attività entro la fine di febbraio.
«Il team di Haven ha compiuto ottimi progressi esplorando un’ampia gamma di soluzioni sanitarie, oltre a sperimentare nuovi modi per rendere più facile l’accesso alle cure di base, a benefici assicurativi più semplici da comprendere e più facili da usare, nonché a farmaci da prescrizione più convenienti», ha riferito un portavoce, aggiungendo che le tre società saranno in grado di utilizzare ciò che hanno appreso in futuro, continuando a collaborare in via informale.
Comprare o noleggiare un’auto? Per Gianluca Testa, managing director Southern Europe Avis Budget Group, «stiamo assistendo a cambiamenti importanti nel comportamento dei consumatori in relazione alla mobilità, cambiamenti che sono accelerati dalla pandemia. Lo scorso anno i dati del nostro rapporto sulla mobilità Road Ahead ci hanno mostrato che il 71% degli italiani sarebbe disposto a rinunciare alla proprietà di un’auto a favore di soluzioni di noleggio a breve termine, un dato che potrebbe diventare ancora più significativo post-Covid. I clienti cercano servizi sicuri, on demand e flessibili e l’introduzione di queste offerte ha l’obiettivo di venire incontro proprio a queste esigenze».

corsera

  • Torna il sogno dell’auto per i Millennials, ma con motore ibrido
Secondo un sondaggio condotto da EY attraverso il White Book sulla mobilità emerge che l’utilizzo dell’auto come mezzo di trasporto in città è aumentato e più del 30% di chi non ne ha una, la vorrebbe comprare entro i prossimi 6 mesi, mentre chi già la possiede sta pensando di sostituirla. L’indagine ha coinvolto 9 Paesi: Italia, Regno Unito, Svezia, Germania, Cina, Corea del Sud, India, Singapore, Stati Uniti. Analizzando nello specifico il nostro Paese, emerge che gli italiani non automuniti che stanno valutando di acquistare una vettura sono il 47% e che quelli che stanno considerando di sostituirla è il 20%. Se l’ibrido risulta essere tra le scelte preferite dalla popolazione italiana femminile (38%) e maschile (37%) non automunita, valore che sale al 43% tra gli uomini che già hanno un’auto (pareggiando quasi con chi predilige il diesel 44%) solo il 9% sceglierebbe l’elettrico, cosa che invece farebbe il 50% degli uomini in Svezia. Le donne con auto che preferiscono il modello a benzina sono il 37%, solo il 26% sceglierebbe un ibrido e l’11% l’elettrico contro il 100% delle donne svedesi. Secondo l’indagine, che ha diviso gli intervistati per fasce di età, i più propensi ad acquistare veicoli ibridi (25%) sono i Millennials (24-39 anni), mentre la Gen Z (16-23 anni) sarebbe orientata (7%) verso l’elettrici. Tra gli automuniti, l’ibrido risulta essere per la Gen X (40-55 anni) la tipologia di acquisto prescelta dal 28%, mentre l’11% dei Millennials risulta essere più incline all’acquisto di un veicolo elettrico. I valori che emergono con chiarezza dal rapporto evidenziano come l’auto privata sia ritenuta uno scudo contro il contagio da Covid-19. Il quadro che risulta sul fronte della mobilità 2020, mette in evidenza un calo dei volumi: se da una parte lo smart working ha quasi dimezzato (-49%) il numero di viaggi in generale, sono aumentati del 79% gli spostamenti brevi (meno di 30 minuti).

  • Quota 100 frena nel 2020, 100mila richieste
A novembre Inps ha contato 250.660 pensioni concesse con i requisiti di “Quota 100”, un dato cumulato che comprende anche le domande accolte nel 2019, il primo della sperimentazione triennale, che si era chiuso con circa 155mila pensionamenti con i minimi di 62 anni e 38 di contributi. Le domande nel 2020 (all’appello manca solo dicembre) sono state 97.566, su un totale complessivo di 326.697 (42.500 circa quelle respinte e 32.500 quelle ancora in istruttoria). Sono numeri molto al di sotto delle previsioni governative, che stimavano pensionamenti con “Quota 100” al ritmo di 300mila l’anno. Numeri che autorizzano calcoli sulle minori spese (per quest’anno Inps ha messo in bilancio 4,6 miliardi di uscite per “Quota 100” contro i 4,2 dell’anno appena concluso) ma che non consentono affatto di considerare “sotto controllo” l’extra-spesa innescata dal Dl 4 del 2019, stimata dalla Ragioneria generale dello Stato in 41 miliardi tra il 2019 e il 2028.
  • PIU’ FLESSIBILITA’ CON UNA PENSIONE ATTIVA