Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
C’è stato un colpo di scena per Convivio, il primo comparto del fondo d’investimento alternativo immobiliare Dante lanciato da Invimit, la società di gestione interamente controllata dal ministero dell’Economia. Allo scadere della fine dell’anno a spuntarla nella partita, come anticipato da milanofinanza.it, è Poste Vita con un’offerta ritenuta migliore rispetto agli americani di Starwood Capital Group che da mesi erano in pole position. In ballo, come noto, ci sono asset per un valore totale di prezzo d’asta di 249 milioni (rispetto ai 500 milioni totali di Dante), con la fissazione di soglie minime di sottoscrizione che sono state tutte acquistate dalla compagnia del gruppo Poste Italiane.
Il factoring europeo cerca una soluzione al fotofinish per evitare che la nuova definizione di default, in vigore dal primo gennaio, trasformi improvvisamente in non performing loan 25,5 miliardi di euro di crediti commerciali. A sedere al tavolo per l’Italia è Diego Tavecchia, presidente della commissione Prudential risk di Euf, la federazione del factoring europeo, che racconta dei serrati incontri che l’associazione sta conducendo in questo periodo con l’autorità bancaria europea. «Il tema non è solo italiano, dove il conto rischia di essere da 3,8 miliardi considerando solo le imprese ed escludendo la pubblica amministrazione», dice aggiungendo che «anche in Germania, Polonia, Portogallo o Spagna si registrano impatti analoghi e vi è il rischio di classificare in default imprese, specie di piccole e medie dimensioni, che invece sono sane». Una questione caldissima quella della nuova definizione di default che scatta in caso di ritardi nei pagamenti oltre i 90 giorni, con una cifra superiore all’1% del totale.
Il rush finale dell’anno conferma il trend: il 2020 è stato un anno vincente per le reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede. Solo a novembre, secondo i dati diffusi da Assoreti, la raccolta è stata positiva per 3,2 miliardi di euro, con un aumento del +13% rispetto allo stesso mese del 2019. Da gennaio le reti hanno realizzato una raccolta netta di 37,7 miliardi (+22,4% annuo). A guidare il mese è stato in particolare il risparmio gestito, «secondo una logica di protezione attiva dei portafogli», ha commentato il segretario generale dell’associazione, Marco Tofanelli. Il saldo netto di raccolta, pari a 3,2 miliardi, è in crescita annua del +60%. Stabile invece la componente amministrata (deflussi per 21 milioni) per via del bilanciamento tra titoli e liquidità. A livello di gestito i volumi hanno mostrato crescite tendenziali sia sugli strumenti di investimento collettivo (fondi e sicav) sia sulla componente assicurativa.
Tra poche ore abbandoneremo il 2020, un anno che lascerà un segno indelebile non solo in chi l’ha vissuto ma anche nei posteri, a causa della pandemia che si è abbattuta sull’umanità intera. «Anche la Lapet, purtroppo, è stata segnata dalla perdita di alcuni dei suoi cari associati, ed è a loro ed ai loro cari che va il nostro pensiero», ricorda il presidente Falcone. Ma se agli esordi dell’emergenza sanitaria il motto forgiato dalla Lapet è stato «noi non ci arrendiamo, resistiamo, non molliamo», è con questo spirito che l’attività associativa e politica è andata avanti senza tregua, raggiungendo obiettivi di straordinaria importanza per l’associazione e per tutti gli associati. «Il nostro obiettivo era essere vicini agli associati», rivendica Falcone, per questo l’associazione ha stipulato una polizza assicurativa contro i danni procurati dal coronavirus, ed ha fatto ampio ricorso agli strumenti digitali per garantire agli associati la partecipazione alla vita associativa. A decorrere dal 13 marzo scorso, infatti, tutti i tributaristi associati alla Lapet sono coperti da una polizza assicurativa contro gli effetti negativi del covid-19, che garantisce un’indennità per il ricovero, un’indennità da convalescenza e una assistenza post ricovero, e i cui costi sono interamente a carico dell’associazione.
Variano poco i minimali dell’Inail. Dal 1° luglio, infatti, le prestazioni per infortuni e malattie professionali sono salite di appena uno 0,5% nei settori industria e navigazione, come previsto dal decreti del ministero del lavoro n. 91/2020 (si veda ItaliaOggi del 10 dicembre). Pertanto, la rivalutazione degli importi dei limiti di retribuzione sui cui calcolare i premi sale dello 0,5%, portando il minimale giornaliero, dal 1° luglio, a 55,45 euro (rispetto a 55,18 euro validi fino al 30 giugno). A spiegarlo è l’Inail nella circolare n. 47/2020 in cui, con il placet del ministero del lavoro, fornisce il riepilogo dei limiti di retribuzione, minimo e massimo, per il calcolo dei premi assicurativi validi dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021.
- Prorogata di un anno Opzione donna
In attesa di decidere il dopo Quota 100 (che scade alla fine del 2021), il governo ha messo nella manovra un pacchetto di misure per agevolare i prepensionamenti, in vista della crisi che investirà il lavoro dopo la pandemia. Proroga di un anno dell’Ape sociale e di Opzione donna. Prolungamento fino al 2023 dell’isopensione, che, attraverso accordi di ristrutturazione aziendale, apre le porte alla pensione anticipata (fino a sette anni prima). Estensione del «contratto di espansione» (si esce fino a 5 anni prima) alle imprese con più di 250 dipendenti (finora era 500). Nona salvaguardia degli esodati.
- Invimit, fondo Dante passa a Poste Vita per 249 milioni
Il colpo di scena finale cambia le carte in tavola nella gara per il fondo Dante di Invimit Sgr e dopo mesi di trattative con Starwood Capital ad aggiudicarsi il portafoglio immobiliare è invece Poste Vita. Invimit Sgr, società partecipata al 100% dal ministero dell’Economia e delle Finanze, ha chiuso infatti la procedura di commercializzazione delle quote di Convivio, primo comparto del fondo Dante, cedendole appunto a Poste Vita per circa 249 milioni di euro.
- Il coronavirus frena l’M&A in Italia: nel 2020 fusioni in calo a 34,5 miliardi
Il Covid colpisce il mercato italiano dell’M&A nel 2020. La situazione di emergenza sanitaria ha rallentato le operazioni, determinando (secondo la ricerca annuale di Kpmg) una contrazione sia in termini di numero di operazioni (830 contro le 1.085 del 2019), sia come controvalore complessivo (34,5 miliardi di euro contro i 52,4 miliardi del 2019). Ma ci sono segnali di ripresa. L’outlook per il nuovo anno è positivo. «Gli attori del mercato M&A – indica Max Fiani, partner di Kpmg e curatore del rapporto – si sono adattati piuttosto rapidamente e hanno saputo cogliere le opportunità. Il 2020 sarà ricordato come un annus horribilis, ma la pipeline per il 2021 ci impone di essere fiduciosi in merito allo stato di salute dell’M&A italiano. Ulteriori sviluppi sul fronte vaccini ed un rallentamento dell’emergenza potrebbero fornire una ulteriore spinta al mercato».
- Polizze viaggio e Covid, Generali nel mirino in Usa
Dodici cause singole tutte raggruppate in un unico contenzioso contro Generali Global Assistance Inc, branch Usa di Europe Assistance, a sua volta società operativa nelle polizze viaggio del gruppo Generali. In altre parole, una sorta di maxi class action, prassi in realtà abbastanza diffusa in America, contro l’assicuratore italiano che i giudici hanno deciso di centralizzare nei giorni scorsi al distretto meridionale di New York. Al riguardo va sottolineato che Europe Assistance ha una presenza davvero limitata negli Stati Uniti e il contenzioso è ancora ben lontano dal vedere la fine. Inoltre gli importi di cui si parla sono “spiccioli” per un colosso come quello di Trieste. Tuttavia, questo tipo di azione legale, complice la fase particolare, è già stata indicata da alcuni come una sorta di causa benchmark, ossia un contenzioso che potrebbe fare “scuola”, magari non sul piano del diritto, tanto più internazionale, ma piuttosto in termini di potenziali effetti su strutture e costi delle polizze viaggio. In virtù anche del fatto che questa iniziativa è solo una delle tante promosse in questo momento negli Stati Uniti contro diversi assicuratori. Assicuratori finiti nel mirino per il tema delle coperture viaggi ma anche per tematiche legate alla business interruption, contratto diffuso negli Usa e che si è dovuto scontrare, a sua volta, con le nuove “logiche pandemiche” .
- Risarcimenti per il volo abbattuto per errore
L’Iran ha stanziato 150mila dollari come risarcimento per ciascuna delle 176 vittime dell’abbattimento – lo scorso 8 gennaio – del volo Ukraine International Airlines 752, avvenuto subito dopo il decollo dall’aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran. Lo ha riferito l’agenzia di stampa iraniana Irna, sottolineando che la somma è stata fissata sulla base delle normative internazionali e che il pagamento non preclude eventuali procedimenti di natura penale per il disastro. La scorsa settimana, le autorità di Teheran avevano annunciato di aver trasmesso il rapporto sull’accaduto agli enti preposti degli altri Paesi coinvolti. Oltre a 82 iraniani, a bordo dell’aereo si trovavano passeggeri di Canada, Ucraina, Svezia, Afghanistan e Regno Unito. Secondo la versione di Teheran, il velivolo venne abbattuto per un «errore umano» in un momento di forte tensione e allerta della contraerea, poche ore dopo la rappresaglia iraniana contro basi americane in Iraq per l’uccisione del generale dei Pasdaran Qassem Soleimani in un raid Usa a Baghdad. Canada e Ucraina hanno tuttavia messo in dubbio questa versione, lamentando scarsa collaborazione e condivisione delle informazioni da parte della Repubblica islamica.
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