Il gruppo assicurativo inglese Aviva sta esaminando le diverse opzioni per riequilibrare il proprio business in Asia e nell’Europa continentale. Tra queste sono incluse le attività sviluppate in Polonia, Francia, quelle rimanenti in Italia e le joint venture in Turchia, Cina e India.
Lo indica nella nota di aggiornamento sui primi nove mesi del 2020, mentre Amanda Blanc, Ceo di Aviva dal luglio scorso, ha ribadito la nuova linea strategica di semplificazione del portafoglio attraverso la riduzione dell’attività in Europa e in Asia per concentrarsi maggiormente sul business sviluppato in Gran Bretagna, Irlanda e Canada che rappresentano i principali mercati del gruppo britannico.
Solo pochi giorni fa Aviva ha ceduto il suo 80% in Aviva Vita al partner Ubi per 400 milioni di euro. Il gruppo in Italia controlla anche il 51% di Aviva spa (jv con Unicredit), il 100% di Aviva Life spa e il 100% di Aviva Italia spa.
Di recente ha anche ceduto Aviva Singapore, ricavando complessivamente dalle cessioni oltre 2 miliardi di euro.
Aviva ha inoltre ridotto le sue stime dell’impatto della pandemia sull’attività assicurativa a 112,2 milioni di euro, al netto della riassicurazione, contro i 185 milioni precedenti. La frequenza dei sinistri legati al coronavirus è stata infatti inferiore nel terzo trimestre e ha consentito di migliorare le performance complessive.
Nei nove mesi dell’anno Aviva ha registrato nel vita una nuova produzione in termini di valore attuale dei premi futuri di 32,1 miliardi di sterline (32,4 mld un anno prima), con un valore di 714 milioni (da 828 milioni). Nel danni la raccolta ammonta a 7,1 miliardi (da 7 mld). Il dividendo interinale ammonta a 7 pence per azione e il dividendo finale è indicato a 14 pence per un totale di 21 pence, soggetto alla decisione del cda nel marzo 2021, contro 15,5 pence del 2019. La Solvency ratio ammonta al 195%.