RC
Autore: Clemente Fargion
ASSINEWS 325 – dicembre 2020
Il caso che trattiamo oggi riguarda due commercialisti che lavoravano nello stesso studio associato e che, per non fare nomi inopportunamente, chiameremo, al solo scopo di distinguerli, Primo e Secondo.
Il caso
Il 14 settembre del 2019, il commercialista Primo stava mettendo assieme la documentazione e i dati relativi ad alcuni clienti per i quali doveva gestire le pratiche di pagamento periodico dei tributi, in particolare per la compilazione ed il successivo pagamento tramite modello F24. L’accavallarsi di numerosi impegni lo avevano condotto, fino a quella data, a non aver assolto ad alcuni impegni, quando mancavano solo due giorni alla scadenza di tali adempimenti.
Mentre si stava prodigando a portare a termine il lavoro fu colto da un malore, che lo costrinse ad una brusca sospensione della sua attività. I colleghi dello Studio Associato si allarmarono e chiamarono il Pronto Soccorso, che intervenne nel giro di pochi minuti.
Il lavoro del commercialista Primo era rimasto incompiuto, ma mentre veniva caricato sulla lettiga per essere trasferito d’urgenza all’ospedale civico, trovò la forza di richiamare l’attenzione del commercialista Secondo, suo collega ed amico, col quale aveva maggiore confidenza e gli comunicò del lavoro lasciato sospeso pregandolo di portarlo a termine, assicurandogli che a tempo debito si sarebbe sdebitato con lui.
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