di Claudia Cassino

Secondo i dati dell’Associazione italiana private banker, gli asset del settore hanno registrato un incremento dell’11,5% negli ultimi cinque anni passando dai 776 miliardi di euro del 2016 agli 862 miliardi raggiunti a giugno 2020. In questo andamento al rialzo spicca la performance di Fineco che, nell’arco dello stesso periodo, ha visto balzare il patrimonio affidato dai propri clienti private dai 22,2 miliardi di euro del 2016 ai 34,4 miliardi dello scorso 30 settembre. Una crescita impetuosa delle masse gestite, dunque, che supera nei cinque anni il 50% e che si attesta sul +24,5% nel confronto ristretto alle sole banche reti. Analizzando il dato, come riferisce la banca guidata da Alessandro Foti, l’exploit è stato trainato dall’attenzione costante ai temi della trasparenza, delle soluzioni personalizzate e della sostenibilità degli investimenti. «Possiamo individuare due periodi distinti di crescita da parte di Fineco nel Private Banking: costante fino all’inizio del 2020 e poi in netta accelerazione, sulla scia della digitalizzazione che sta attraversando tutte le fasce di popolazione e che ci vede nettamente avvantaggiati», spiega Giampaolo Stivella, responsabile Private Banking Advisory di Fineco. «L’utilizzo della tecnologia sta diventando una prerogativa anche delle età più avanzate. Noi la vediamo come un’opportunità non solo per mantenere una vicinanza nei momenti in cui è impossibile incontrarsi, ma anche per accompagnare i clienti verso un approccio agli investimenti più ordinato e coerente».

Rispetto al passato il comportamento durante la crisi è cambiato: l’imporsi di un modello basato su un’orizzonte di più ampia durata ha evitato la corsa a disinvestire ai primi segnali di difficoltà del mercato. «Abbiamo notato un approccio più consapevole, capace di superare l’emotività per concentrarsi sulla pianificazione», sottolinea Stivella. «Anche le scelte delle asset class sono coerenti con questa tendenza: oltre ai trend strutturali di lungo periodo, come healthcare o sviluppo tecnologico, si sono definitivamente imposte le tematiche Esg e in generale legate alla sostenibilità». Nell’individuare le soluzioni più adeguate, l’approccio di Fineco si distingue anche per l’elevata personalizzazione. I private banker sono, infatti, affiancati da un hub che mette in contatto i professionisti con partner esterni specializzati per affrontare esigenze particolarmente sentite dalla clientela imprenditoriale, dal passaggio generazionale all’assistenza fiscale. «I nostri consulenti hanno libero accesso a vari specialisti per seguire al meglio le necessità della nostra clientela, oltre alle soluzioni che possono essere messe in campo dalla nostra fabbrica prodotti, Fineco Asset Management», prosegue Stivella, citando la possibilità di costruire in tempi rapidi strumenti in grado di rispondere alle esigenze del mercato: un dettaglio che può rivelarsi fondamentale e che si aggiunge all’obiettivo di garantire ai clienti costante monitoraggio del rischio e piena trasparenza dei costi. «Teniamo particolarmente a questo aspetto, è uno dei pilastri su cui si fonda il nostro modello di business e siamo orgogliosi di poter costruire in questo modo un rapporto di fiducia con i nostri clienti», conclude il responsabile. «Siamo stati i primi a introdurre il modello fee only per garantire la piena indipendenza dei consulenti, abbiamo ricevuto da un’associazione di consumatori il voto più alto per la chiarezza della nostra rendicontazione Mifid 2: proseguiamo in questa direzione, riteniamo sia quella giusta». (riproduzione riservata)

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