di Anna Messia
Nel terzo trimestre dell’anno i mercati di borsa sono andati bene e anche le forme di previdenza complementare hanno proseguito il recupero delle performance, benché con un bilancio in chiaroscuro. Come anticipato da MF-Milano Finanza, nei primi 9 mesi dell’anno, al netto di costi di gestione e fiscalità, i rendimenti dei fondi negoziali rispetto all’inizio del 2020 sono tornati positivi (+0,2% in media). I rendimenti sono invece rimasti negativi per i fondi aperti (-0,9%) e per i Pip di ramo III (-4,7%). Per le gestioni separate di ramo I, che contabilizzano le attività a costo storico e non a valori di mercato e i cui rendimenti dipendono in larga parte dalle cedole incassate sui titoli detenuti, il risultato è stato dell’1%. I dati emergono dalle rilevazioni Covip, che mostrano un settore resistente alla pandemia. Nel decennio 2010-2019 il rendimento medio annuo composto è stato pari al 3,6% per i negoziali, al 3,8 per i fondi aperti e per i Pip di ramo III e al 2,6% per le gestioni di ramo I con la rivalutazione del Tfr pari al 2% annuo. Aggiungendo ai dieci anni gli ultimi nove mesi i rendimenti medi annui composti scendono al 3,4% per i negoziali, al 3,5% per i fondi aperti e al 3,1% per i Pip di ramo III con il Tfr all’1,9% annuo. (riproduzione riservata)
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