l cyber crime torna in azione in Italia dopo il calo del periodo del lockdown e dei primi mesi estivi. Quasi seguendo di pari passo l’andamento dei contagi da Covid-19 e le relative misure restrittive, i reati informatici hanno vissuto un’exploit nel mese di giugno, a lockdown appena concluso, un calo nel pieno dell’estate e una recrudescenza a settembre.
È quanto emerge dal terzo rapporto sulle minacce informatiche nel 2020 in Italia elaborato dall’Osservatorio sulla Cybersecurity di Exprivia, che ha analizzato 42 fonti di informazione pubbliche. Nel periodo luglio-settembre si sono registrati 148 eventi tra attacchi, violazioni della privacy e incidenti, rispetto ai 171 del periodo aprile-giugno e ai 49 tra gennaio e marzo.
Il calo di luglio e agosto coincide con il rallentamento delle attività produttive e con le ferie estive. L’incremento di settembre, in cui si sono concentrati la metà degli eventi criminali (70) di tutto il trimestre, evidenzia invece un andamento che sembra marciare parallelo a quello della pandemia.
Rispetto al secondo trimestre, nel terzo è raddoppiato il numero di episodi riguardanti la Pubblica Amministrazione, tra i settori più colpiti con 34 attacchi, la metà dei quali nel solo mese di settembre, a causa della ripresa delle pratiche telematiche. Tra gli obiettivi preferiti dai criminali i Comuni, spesso non in grado di affrontare le minacce informatiche in maniera adeguata.
A seguire, con 23 episodi, il settore Finance (+44% rispetto al secondo trimestre dell’anno), che aveva già registrato un aumento esponenziale passando dall’unico episodio nel primo trimestre ai 16 del secondo, segno del crescente interesse dei cyber-criminali per un settore redditizio.
Fonte: Corcom