Gli schizofrenici vivono in media 9 anni in meno rispetto alla popolazione generale
di Marta Oliveri
I malati psichiatrici vivono in media dai cinque ai 17 anni in meno a seconda delle patologie. Una importante mortalità in eccesso colpisce questi pazienti che finiscono spesso per accumulare più patologie. Gli schizofrenici vivono in media 9 anni in meno rispetto alla popolazione generale, le persone depresse o bipolari, 5 anni. La mortalità è particolarmente forte quando il paziente è vittima anche di una dipendenza: alcol, tabacco droghe. L’assunzione di sostanze psicoattive raddoppia la mortalità di chi è affetto da disturbi mentali, demenze escluse. Il ritardo nella cura adeguata si rivela deleterio, mentre se presi in carico all’inizio della malattia i miglioramenti possono essere impressionanti. C’è da dire che se si interviene subito si arriva anche a non cronicizzare la dipendenza da alcol, fumo e droghe.
Schizofrenia, disturbo bipolare, depressione, ansia, dipendenze. La consapevolezza delle difficoltà incontrate dalle persone che soffrono di queste malattie mentali sta lentamente migliorando. Ma sappiamo quanto risultano letali, soprattutto quando vengono sommate? Questo doppio dolore è molto chiaro nei risultati di un ampio studio danese, pubblicato sulla rivista World Psychiatry. Grazie ai registri nazionali delle malattie dei danesi gli studiosi hanno avuto a disposizione i dati di una intera popolazione, cosa che ha reso le loro statistiche particolarmente affidabili.
Secondo questi dati raccolti dall’inizio del 1995 alla fine del 2016, ogni anno a 9 persone su mille si sono viste diagnosticare una malattia mentale. E alla fine dei 22 anni di osservazione, il 40% dei pazienti psichiatrici identificati presentava almeno due patologie mentali. Lo studio mostra che è comune che le persone sviluppino diverse malattie nel tempo, per esempio una depressione, poi l’ansia o il contrario, secondo quanto ha spiegato l’autore principale dello studio Oleguer Plana-Ripoll dell’università di Aarhus. Si sa che esistoo fattori comuni a differenti disordini mentali: delle difficoltà socio-economiche, traumi ma anche delle predisposizioni genetiche. Le implicazioni sono drammatiche e incidono sulla durata della loro vita.
Lo studio danese illustra fino a che punto i malati psichiatrici siano una popolazione vulnerabile. E delinea anche a che punto è essenziale diagnosticare e trattare il paziente il prima possibile. Se la si lascia sviluppare la malattia finsce per divenatre complicata. In Francia dal momento in cui appaiono i primi sintomi di disturbi mentali e l’inizio di una presa in carico idonea passano all’incirca due anni. Troppi, se si pensa, a titolo di comparazione che la sclerosi a placche, che pure è una malattia insidiosa, il lasso di tempo è molto più corto, di circa sei mesi.
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