di Paola Valentini
Il risparmio gestito archivia il secondo trimestre recuperando quasi totalmente i deflussi del primo trimestre dovuti alla forte volatilità dei mercati innescata dalla pandemia. In base alla mappa trimestrale di Assogestioni, che sintetizza e completa i dati della mappa mensile, nel periodo aprile-giugno la raccolta netta è stata di 11,33 miliardi di euro dai -12,07 miliardi del primo trimestre portando il totale dei sei mesi verso la parità (-736 milioni).
Il risultato è stato trainato dai fondi aperti con flussi per 14,84 miliardi dopo i -12,13 miliardi del trimestre precedente, un risultato che ha prodotto un bilancio positivo nei sei mesi, +2,71 miliardi. Restano intanto sempre sopra la parità i fondi chiusi: +1,32 miliardi nel secondo trimestre e +1,24 miliardi nel primo, pari a +2,56 miliardi da inizio anno.
Rimangono invece in rosso le gestioni di portafoglio: -4,83 miliardi nel secondo trimestre dopo i -1,17 miliardi del primo (-6,01 miliardi nel semestre). A risentire dei deflussi sono state soprattutto le gestioni di portafogli assicurativi (-7,38 miliardi nel secondo trimestre, -9,13 miliardi da inizio anno), mentre le gestioni previdenziali hanno ottenuto +595 milioni nel secondo e -495 milioni nel primo semestre (in totale +100 milioni) e quelle retail hanno chiuso il semestre con 1,09 miliardi di cui +685 milioni nel secondo trimestre e +408 nel primo.
L’effetto raccolta e soprattutto i buoni rendimenti ottenuti grazie alla ripresa dei mercati finanziari hanno fatto risalire il patrimonio gestito dall’industria italiana del risparmio gestito a 2.265 miliardi a fine giugno (di cui 1.032 miliardi nei fondi aperti, 66,1 miliardi nei fondi chiusi e 1.167 miliardi nelle gestioni di portafoglio) dopo il calo fino a 2.139 miliardi di fine marzo, ma ancora sotto il livello di 2.306 miliardi raggiunto a fine dicembre 2019.
Per quanto riguarda i flussi nelle singole categorie di fondi aperti, la ripresa è stata guidata dagli azionari che hanno archiviato il secondo trimestre con 8,51 miliardi (-5,99 miliardi nel primo trimestre) per un totale da inizio anno di +2,51 miliardi. L’interesse per gli azionari è stato alimentato dal rally delle borse scattato a metà marzo, dopo i crolli del mese precedente, ragion per cui anche questa volta il timing di ingresso non è stato del tutto corretto perché si è venduto sui ribassi acquistando sui rialzi, anziché anticipare i trend.
Rialzo più contenuto per i flussi sui bilanciati: +1,10 miliardi dai +755 milioni del primo trimestre (+1,85 miliardi in totale). Rialzano la testa gli obbligazionari con 2,9 miliardi di raccolta dopo il rosso di 7,45 miliardi dei tre mesi gennaio-marzo, e riducono il rosso i flessibili che chiudono il semestre a quota -9,27 miliardi di cui -7,51 miliardi nel primo trimestre e -1,75 miliardi nel secondo. Sempre bene i fondi monetari con flussi totali di 12,45 miliardi (4,23 miliardi nel secondo trimestre e 8,22 miliardi nel primo).
Sul fronte delle singole società di gestione, primo per raccolta totale è il gruppo Intesa Sanpaolo con 2,87 miliardi di cui 2,43 miliardi riferiti a Eurizon e 439 milioni a Fideuram. Poi si piazzano le Poste con 2,35 miliardi tutti riferiti alla raccolta di mandati istituzionali (2,65 miliardi, mentre è in rosso la raccolta fondi, -83 milioni). Terzo è il gruppo Pictet Am con 1,69 miliardi tutti in fondi aperti, poi Morgan Stanley con 1,55 miliardi di cui 1,7 miliardi in fondi aperti e quinta è Banca Mediolanum con 1,21 miliardi di cui 1,08 miliardi in fondi aperti. (riproduzione riservata)
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