Il report di Kaspersky “More Connected Than Ever Before: How We Build Our Digital Comfort Zones”[1] ha rilevato che il 38% degli italiani e il 46% di tutti gli intervistati a livello mondiale condivide gli account per i servizi di streaming con i propri coinquilini. Tuttavia, il 17% degli italiani (contro il 32% a livello globale) teme che i propri account non siano al sicuro poiché non dispongono di sufficienti informazioni circa le abitudini in rete dei propri coinquilini.
Le restrizioni legate al COVID-19 hanno inciso sul modo in cui le persone usufruiscono dei servizi online e hanno favorito una maggiore consapevolezza circa la sicurezza delle loro abitudini in rete. Alcuni dei principali fattori di preoccupazione degli utenti risiede proprio nella condivisione degli account per accedere alle piattaforme di intrattenimento con i propri coinquilini e nella mancanza di controllo circa le abitudini di questi ultimi in rete.
Sulla base di questa ipotesi, la ricerca ha evidenziato che i servizi online possono avvicinare le persone al punto che queste si sentano a proprio agio a condividere reciprocamente le informazioni dei loro account personali e consentire ad altri di accedervi. Oltre a condividere l’accesso alle piattaforme di streaming, il 6% degli italiani, contro il 33% a livello globale, ha dichiarato di condividere con i propri coinquilini gli account per accedere a piattaforme di retail online, come eBay o Amazon Prime. Inoltre il 13% degli italiani ammette di condividere anche i propri account per la consegna a domicilio di generi alimentari, come Deliveroo, e il 38% gli abbonamenti alle piattaforme di gaming online (ad esempio Xbox Live).
Tuttavia, alcuni degli italiani intervistati non sono convinti della prudenza utilizzata dai propri coinquilini quando questi navigano online e ritengono che il modo agire in rete dei propri amici possa influire sulle loro abitudini digitali. Ad esempio, il 21% degli italiani (43% a livello globale) ha dichiarato di essere preoccupato per l’aumento del tempo trascorso online su piattaforme di streaming o di gaming. Il 19% degli italiani (contro il 24% a livello globale) è, infatti, preoccupato che le abitudini digitali dei propri coinquilini possano influire sulla velocità della loro connessione internet e quindi sulle loro prestazioni di gioco online.
[1] La ricerca è stata condotta online dall’agenzia di ricerca Sapio Research tra maggio e giugno 2020 e ha coinvolto 10.081 utenti con almeno 2 dispositivi connessi all’interno della propria abitazione. I Paesi coinvolti nell’indagine sono: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Austria, Svizzera, Francia, Messico, Brasile, Australia, Singapore, Italia, Spagna, Arabia Saudita, Turchia, EAU, Colombia, Perù, Cile, Argentina, Thailandia e Filippine.