Il broker di riassicurazione Guy Carpenter ha stimato che i danni assicurati  dovuti alla recente esplosione di Beirut dovrebbe essere entro 250 milioni di dollari. La stima arriva dopo che il governatore di Beirut ha detto che l’impatto economico dell’esplosione sarebbe stato dell’ordine di 10-15 miliardi di dollari.

Invece la ACAL, l’Associazione delle compagnie di assicurazione del Libano stima che i danni assicurati possano arrivare a 3 mld di dollari. Secondo un rapporto di Al Roeya, l’ACAL ha stimato le perdite totali dell’esplosione tra i 5 e i 10 miliardi di dollari, con una protezione assicurativa ed eventualmente riassicurativa che dovrebbe coprire circa il 30%, o fino a 3 miliardi di dollari di questo totale.

L’esplosione è stata abbastanza grande da danneggiare edifici a diversi chilometri di distanza e ha causato la morte di almeno 137 persone, oltre a più di 5.000 feriti.

Guy Carpenter ha riconosciuto che c’è ancora molta incertezza intorno all’incidente, ma ha detto che si aspettava che avrebbe causato perdite su più linee di assicurazione. Ad esempio, il porto da cui ha avuto origine l’esplosione è vicino al centro della città, dove sono stati colpiti i beni immobili per la vendita al dettaglio e per le aziende, così come le proprietà residenziali.

Dal punto di vista marittimo, Guy Carpenter ha rilevato che 40 navi si trovavano in un raggio di 10 km dall’esplosione. Dieci navi si trovavano nel raggio di 1,6 km dall’esplosione e si prevede che abbiano subito danni, mentre molte altre navi si trovavano in un raggio in cui possono essersi verificati danni sporadici.

Si pensa che l’esplosione sia stata causata da 2.750 tonnellate metriche di nitrato di ammonio che dal 2013 è stato immagazzinato in modo non sicuro in un magazzino portuale. L’esplosione risultante è stata sufficientemente grande da danneggiare edifici a diversi chilometri di distanza e ha causato la morte di almeno 137 persone, oltre a più di 5.000 feriti. Gran parte dell’area portuale è stata completamente distrutta, con un cratere di 140 metri di diametro, il crollo parziale dei sili di grano, il crollo totale di magazzini e navi rovesciate.

Guy Carpenter ritiene che si possano tuttavia fare utili confronti con l’esplosione di Tianjin del 2015 in Cina, che ha coinvolto una quantità altrettanto grande di nitrato di ammonio immagazzinato accanto a una potenziale fonte di combustibile.

Beirut