In scia al periodo più drammatico della crisi pandemica, l’industria assicurativa deve riflettere e fare tesoro di quanto appreso e assumere una posizione da protagonista nella lotta ai cambiamenti climatici”. È quanto sostiene Urs Baertschi, amministratore delegato dell’area EMEA di Swiss Re.

“Negli ultimi mesi, il mondo è stato scosso dall’impatto devastante di una crisi globale senza precedenti”, ha dichiarato in una recente intervista a Reinsurance News.

“Abbiamo vissuto in prima persona le terribili conseguenze derivanti dall’approccio “just in time”. Abbiamo anche appreso l’importanza e il valore del risk management per ogni evenienza, oltre alla necessità di avere una preparazione adeguata prima che i disastri avvengano”.

Baertschi ha aggiunto che il settore assicurativo deve ora far tesoro di queste lezioni e applicarle a un’altra crisi globale in atto, quella dei cambiamenti climatici.

L’impatto dei cambiamenti climatici sta diventando sempre più visibile agli assicuratori e ai riassicuratori a causa della crescente frequenza e gravità degli eventi meteorologici catastrofici e in particolare dei danni causati da fenomeni legati alle condizioni climatiche come siccità, inondazioni e incendi. Nel suo report più recente più recente, lo Swiss Re Institute ha scoperto che proprio questo tipo di danni sono responsabili della maggior parte delle perdite catastrofali assicurate: 52 miliardi di dollari nel 2019, che si aggiungono alle perdite record nel 2017 e nel 2018.

Sono ormai numerosi gli studi che provano il peggioramento delle condizioni meteorologiche estreme a livello globale nei prossimi anni”, ha affermato Baertschi. Riassicurazioni e assicurazioni possono svolgere un ruolo specifico ed efficace nella comprensione, prevenzione, riduzione e nel trasferimento dei rischi legati ai cambiamenti climatici e contenere in questo modo le perdite economiche collegate a eventi meteorologici più frequenti ed estremi con valori a rischio sempre più elevati.

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