di Anna Messia
La strategia di Generali Assicurazioni del piano industriale 2019-2021 resta confermata nonostante le incertezze e i grandi cambiamenti innescati dal coronavirus. Per avere maggiore chiarezza su come la compagnia chiuderà bilancio 2020 bisognerà aspettare l’investor day di novembre, annunciato dal group ceo Philippe Donnet, ma il timone resta fisso sulla rotta che era stata indicata a novembre 2018. Perché «i quattro paradigmi su cui fonda il piano industriale che si chiude nel 2021 si sono rivelati ancora validi», sottolinea a MF-Milano Finanza, Bruno Scaroni che dal 2017 è group strategy & business accelerator director di Generali. Scaroni dopo essere stato amministratore delegato di Europ Assistance Italia, la compagnia di viaggio e assistenza del gruppo, e prima ancora capo della distribuzione di Generali Italia (occupandosi del fondamentale e a volte complicato rapporto con gli agenti), ha ora un compito non meno impegnativo, specie in periodo di pandemie: indicare la strada per il futuro del gruppo nel momento in cui le incertezze sembrano farla da padrone. «È un periodo intenso ma interessante», dice Scaroni nei giorni in cui la compagnia è al centro della cronaca per le mosse di Leonardo Del Vecchio su Mediobanca, che coinvolgono anche Generali di cui Piazzetta Cuccia detiene il 13%. Il patron di Luxottica ha fatto sapere di puntare a riportare il Leone ai fasti di fine anni 90, quando Generali era leader in Europa. Mosse che Scaroni non commenta in alcun modo, ma alla domanda di un confronto tra l’andamento di Generali e i concorrenti europei in periodo di lockdown sottolinea come Trieste ne sia uscita vincente. «Da novembre 2016, primo investor day di Donnet, a maggio scorso il rendimento totale per gli azionisti Generali è stato del 40%, contro il 38% di Allianz e il -9% di Axa», dice, ricordando i quattro punti di forza della compagnia italiana che restano confermati.

Domanda. Quali sono?
Risposta. La strategia focalizzata sull’Europa che continua ad avere un bacino di utenti senza uguali nel mondo, il focus su famiglie e pmi, un’offerta che consente a Generali di affiancarsi al cliente come partner di vita, e una rete di agenti digitalizzata, punto di forza del Leone. Quattro scelte che si sono rivelate vincenti ancora di più durante la pandemia. Generali, per esempio, ha una bassa esposizione alle grandi imprese e al rischio di interruzione di attività, così come al rischio credito e cauzioni, e anche le reti sono stati determinanti.

D. C’è stato un calo della produzione?
R. Abbiamo dimostrato di saper lavorare anche con il vento contrario. Durante il lockdown il 90% dei dipendenti ha subito lavorato in smart working. Il virus ha accelerato repentinamente le modalità di interazione digitale, che già erano in atto, ma gli agenti restano centrali anche in questo nuovo mondo.

D. Non cambierà nulla dopo il virus?
R. Bisognerà tenere conto dell’accelerazione digitale, così come dell’arrivo del 5G e rivedere costantemente l’offerta. È una grande occasione per noi assicuratori perché le persone si sono rese conto dell’importanza di coprirsi dai rischi. Penso per esempio alle polizze salute. Proprio in questo periodo, con il partner sudafricano di Discovery, abbiamo rilanciato l’offerta vitality in Germania, Austria e Francia che grazie alla tecnologia e a smart phone e smart watch consente di premiare i clienti con uno stile di vita sano.

D. Lancerete Vitality anche in Italia?
R. Con Welion, la società dedicata alla salute di Generali Italia, stiamo studiando un’offerta dedicata al corporate.

D. Avete previsioni di chiusura sul 2020?
R. Siamo entrati nella crisi con una situazione patrimoniale molto solida. A fine 2019 avevamo un Solvency II del 220% e a fine marzo era ancora del 196%. Per il 2020 abbiamo ipotesi basate sui diversi scenari di ripresa. Abbiamo osservato riduzione di frequenza in alcuni comparti come nel settore auto ma non abbiamo ancora un quadro completo e stabile. Il 2020 resta incerto così come è difficile prevedere oggi gli impatti sul 2021 ma stiamo lavorando con grande forza e passione per completare il piano triennale. (riproduzione riservata)

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