Dopo un triennio di crescita, alla fine del I trimestre 2020 i premi totali del portafoglio diretto italiano nel settore Danni sono risultati in lieve calo (-0,5%) rispetto alla fine del I trimestre del 2019 e il volume raccolto è risultato pari a 9,4 miliardi.
Secondo l’ANIA, che pubblica i dati statistici relativi al trimestre, questo repentino cambio nel trend di crescita è attribuibile alla situazione emergenziale legata al diffondersi del virus Covid-19, che ha pesantemente condizionato i processi di vendita e l’operatività delle imprese di assicurazione.
Nel solo mese di marzo 2020 si è infatti registrata una contrazione dei premi di circa il 7% per il totale danni rispetto al mese di marzo 2019.
La contrazione dei premi del totale danni registrata alla fine del primo trimestre 2020 è ascrivibile in particolare al forte calo del settore auto (-4,3%); nel dettaglio il ramo R.C. auto ha registrato una riduzione dei premi del 5,5% che si è concentrata appunto a marzo 2020 (-12%). Anche i premi del ramo corpi veicoli terrestri, che alla fine del primo trimestre 2019 crescevano di quasi il 5%, si sono arrestati nel primo trimestre 2020 (+0,7%) per il calo del 12% registrato a marzo. Pure gli altri rami danni registrano una brusca decelerazione. Se alla fine del primo trimestre 2019 la crescita superava il 6%, alla fine del primo trimestre 2020 tale crescita si era più che dimezzata (+2,7%) per effetto del calo registrato nel solo mese di marzo (2,4%).
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la principale forma di intermediazione in termini di market share si conferma essere il canale agenziale (72,3%), in diminuzione rispetto a quanto rilevato alla fine del I trimestre del 2019 (73,9%). In particolare, i rami nei quali il canale agenziale risulta più sviluppato sono R.C. Veicoli marittimi (87,8%), R.C. Auto (83,4%), Altri danni ai beni (82,5%), R.C. Generale (80,6%), Cauzione (78,2%), Tutela legale (75,9%) e Assistenza (74,9%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (2,9%), R.C. Aeromobili (9,9%) e Corpi veicoli marittimi (17,3%) nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 90,9%, 92,2% e 82,7%.
Sono proprio i broker a rappresentare il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 9,7%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il ramo Merci trasportate (51,4%), Corpi veicoli ferroviari (49,4%) e Malattia (22,4%). Va evidenziato, comunque, che la quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale danni, nel 2018, in 23,4 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche per il primo trimestre 2020, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 48,9% mentre quella dei broker salirebbe a 33,1%.
Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 7,8% (7,7% alla fine di marzo 2019), rappresentano un canale di distribuzione in forte crescita e sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi nei rami Perdite pecuniarie (46,5%) e Credito (34,7%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (13,4%), Infortuni (16,2%), Tutela legale (11,6%) e Incendio (12,4%).
La vendita diretta nel suo complesso (comprensiva della vendita a distanza, telefonica e Internet) a fine marzo 2020 registra un’incidenza del 9,9% (era 9,4% la quota rilevata alla fine di marzo 2019). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, pesavano per il 5,2% (4,9% l’anno precedente), mentre per il 3,5% il canale internet (come nello stesso periodo del 2019); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta stabile e pari all’1,5%; in particolare nel settore Auto tale quota è pari al 2,9% mentre più bassa e pari allo 0,3% è quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si fa ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono l’Assistenza (2,1%), la Tutela legale (1,6%), gli Infortuni (0,6%) e le Perdite pecuniarie (0,2%).
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