Secondo l’Eiopa i governi nazionali devono contribuire a fornire alle imprese una copertura assicurativa nel caso di future situazioni di lockdown, poiché le assicurazioni private non possono permettersi di fornire da sole una copertura così ampia.

La situazione è delicata. Gli Stati hanno introdotto il lockdown per combattere la diffusione del coronavirus, costringendo così le aziende a chiudere i battenti, lasciando a casa il personale, e non tutti in smart-working. Aziende che ora stanno lottando per convincere gli assicuratori a pagare i sinistri delle polizze business interruption, nel mezzo di una recessione profonda.

Alcuni Stati USA pensano di poter modificare retroattivamente i contratti in modo da far pagare gli indennizzi agli assicurati, mentre il Regulator britannico vuole avere chiarimenti sui wording delle polizze.

Gabriel Bernardino, presidente dell’European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA), ritiene sbagliato intervenire retroattivamente sulle polizze. “Se vogliamo davvero società maggiormente resilienti di fronte a situazioni come questa, è chiaramente necessario disporre degli strumenti adatti a coprire il rischio pandemia”, ha detto all’agenzia Reuters. “Penso che l’unica strada percorribile sia quella di unire la componente pubblica e quella privata. Non credo che la sola industria assicurativa possa assumersi questo carico”.

Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti stanno già esaminando il ruolo che lo Stato potrebbe ricoprire in un futuro caso di pandemia.

Gli assicuratori sono stati colpiti doppiamente dall’emergenza. Infatti, se da un lato aumentano i sinistri, dall’altro cala la raccolta e diminuiscono i proventi degli investimenti. Una situazione senza precedenti che “è stato superato bene dal settore assicurativo”, ha aggiunto Bernardino. “La volatilità dei mercati azionari probabilmente ci accompagnerà per un certo tempo e dubito che il mercato stia già scontando l’impatto delle contrazioni del Pil dei vari Paesi”.

Come misura precauzionale, il board dell’EIOPA ha invitato gli assicuratori UE a preservare il capitale sospendendo il pagamento dei dividendi fino a quando le prospettive non saranno più chiare.

La crisi è stata anche il primo grande test delle norme assicurative UE conosciute come Solvency II, peraltro oggetto di revisione proprio quest’anno. “Riteniamo che il sistema funzioni già abbastanza bene e quello che abbiamo visto finora durante la crisi lo conferma. Non prevediamo grossi cambiamenti, ma solo dei correttivi che ci consentiranno di migliorare ulteriormente”.

L’EIOPA invierà le sue osservazioni per la revisione alla Commissione europea UE entro la fine dell’anno.

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