IL FATTO

Autore: Michele Borsoi
ASSINEWS 318 – aprile 2020

Il fatto
Stava sollevando un sacco di cemento, l’ennesimo di una oramai trentennale carriera lavorativa nel settore edile, quando ha avvertito un intenso dolore alla spalla sinistra. Non riuscendo più a riprendere il lavoro a causa del dolore, si recava al pronto soccorso dell’ospedale per effettuare gli accertamenti del caso. La diagnosi parla di distacco del tendine sovraspinato della cuffia dei rotatori della spalla sinistra; sarà pertanto necessario un intervento chirurgico per la reinserzione del tendine.

Il lavoratore dispone di una copertura assicurativa contro il rischio di infortunio; rivolge quindi all’impresa di assicurazione la denuncia del sinistro occorsogli, così come stabilito nel contratto. La risposta dell’assicuratore non tarda ad arrivare, ma è totalmente negativa: essa infatti ritiene che la lesione subita sia stata concausata da una precedente menomazione a cui deve ascriversi la causa della rottura del tendine.

In ragione di ciò il caso non sarà indennizzato.

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