di Luca Gualtieri

La forte volatilità di queste settimane potrebbe lasciare il segno sulle operazioni straordinarie imbastite prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria. Nel sistema bancario la più rilevante è senza dubbio l’offerta pubblica di scambio che il mese scorso Intesa Sanpaolo ha annunciato su Ubi Banca. Il deal ha un terzo protagonista in Bper, l’istituto modenese partecipato al 19% da Unipol, che proprio ieri ha annunciato una ridefinizione degli accordi. Al termine di un lungo consiglio di amministrazione (quello di Intesa si era riunito martedì 17) il gruppo modenese ha dato l’imprimatur a una nuova versione dell’accordo con Intesa: per l’acquisto del pacchetto di 400/500 filiali la banca guidata da Alessandro Vandelli metterà sul tavolo una cifra pari all’importo minore tra il valore precedentemente concordato (ossia il 55% del patrimonio del ramo) e l’80% del multiplo implicito pagato da Intesa per il patrimonio di Ubi Banca. Questa nuova versione, annunciata ieri sera con un comunicato molto asciutto, introduce insomma un elemento di flessibilità in una fase in cui la volatilità degli asset è molto forte. Alle attuali condizioni di mercato per esempio Bper potrebbe aggiudicarsi la rete di sportelli con un esborso di circa 400 milioni generando un badwill consistente e consentendo di ridurre l’importo dell’aumento di capitale che a febbraio era stato stimato in 800 milioni.
Restano fissi invece i termini dell’offerta rivolta ai soci di Ubi con il concambio di 17 azioni Intesa contro ogni 10 titoli Ubi. In molteplici occasioni del resto il ceo di Intesa Carlo Messina ha escluso un rialzo del prezzo, anche se la forte volatilità dell’ultimo mese ha lasciato una traccia sui concambi. Se infatti inizialmente l’ops prevedeva un premio del 28% per gli azionisti di Ubi, oggi 17 azioni Intesa valgono solo l’8% in più di dieci azioni Ubi.
In ogni caso il mercato è convinto che l’operazione andrà avanti nonostante l’emergenza sanitaria in corso. Per Kepler ad esempio la probabilità, che Intesa ritiri la sua offerta su Ubi «rimane remota, perché l’accordo avrebbe molto senso dal punto di vista industriale, anche in questa fase difficile per i mercati, e le sinergie sarebbero correlate al 70% ai risparmi sui costi con un rischio di esecuzione limitato», spiega un report. (riproduzione riservata)

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